Guida alla coltivazione del
Pomodoro da industria
Il pomodoro rappresenta una tra le coltivazioni italiane di eccellenza. In questa guida scoprirai le migliori tecniche professionali per la coltivazione del pomodoro da industria, dal trapianto alla nutrizione, fino alla raccolta.
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Il range ottimale di temperature è tra 13-16°C di notte e tra 24-28°C di giorno.
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Al di sotto di 8-10°C si possono riscontrare forti rallentamenti nella crescita vegetativa.
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Sopra i 35 °C, specialmente in presenza di bassa umidità relativa, si possono verificare aborti fiorali, scarsa germinazione del polline e interruzione della fotosintesi e dello sviluppo vegetativo.
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Predilige terreni con pH leggermente sub-acido (6-6,5).
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Ha anche buona rusticità e capacità di adattamento a diverse tipologie di tessitura e contenuto di sostanza organica.
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Sono da evitare terreni molto freddi, compatti, con ristagni e trapianti troppo precoci.
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La temperatura del terreno influenza molto lo sviluppo della pianta.
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Richiede un’attenta gestione idrica in quanto il pomodoro ha un comportamento isoidrico, ovvero riesce ad assorbire acqua da terreno solo se questa si trova a potenziali elevati.
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Il monitoraggio, la scelta del sistema irriguo e la definizione di volumi e turni sono fondamentali per evitare fisiopatie come il marciume apicale o interruzioni nella crescita vegetativa.
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Ha un’ottima tolleranza alla salinità, strumento utile per favorire le proprietà qualitative dei frutti, tra cui il contenuto in solidi solubili totali.

Campo di pomodori da industria
Caratteristiche botaniche e fisiologiche del pomodoro da industria
Il pomodoro (Solanum lycopersicum L.), pianta annuale o perenne a ciclo breve della famiglia delle Solanacee, è coltivato per i suoi frutti impiegati prevalentemente nell’industria di trasformazione. La sua fisiologia complessa richiede condizioni specifiche per esprimere al meglio il suo potenziale produttivo. Analizzeremo le esigenze della pianta in termini di ciclo vitale, apparato radicale, fioritura e allegagione, elementi chiave per comprendere le strategie agronomiche.
Scelta del sito e condizioni ideali per il pomodoro da industria
Per una coltivazione del pomodoro da industria di successo, la scelta del terreno e l’esposizione sono cruciali.
Il pomodoro predilige terreni di medio impasto, tendenzialmente sciolti o sabbioso-limosi, ben drenati ma con buona capacità di ritenzione idrica.
Un pH ideale tra 6.0 e 7.0 è ottimale per l’assorbimento dei nutrienti
È fondamentale garantire un’esposizione solare piena e un clima caldo, con temperature medie giornaliere superiori a 18-20 °C.
Trapianto del pomodoro da industria: tecniche e periodo
Il periodo di trapianto del pomodoro da industria è un fattore determinante per la resa finale.
Generalmente si effettua quando il rischio di gelate tardive è scongiurato e le temperature del terreno sono stabilmente sopra i 12-15 °C.
Scopri di più nel nostro articolo sulla concimazione del pomodoro da industria.
Concimazione del pomodoro da industria: strategie nutrizionali per ogni fase
Una concimazione equilibrata è vitale per la nutrizione del pomodoro da industria. La pianta ha fabbisogni elevati di Azoto (N) nelle prime fasi vegetative, Fosforo (P) per lo sviluppo radicale e la fioritura, e Potassio (K) per la maturazione, la qualità del frutto (colore, Brix) e la resistenza agli stress. Approfondiremo le strategie di fertirrigazione e l’importanza dei micronutrienti (Boro, Calcio, Magnesio) in ogni fase fenologica, dalla pre-trapianto alla post-allegagione.
Scopri di più nel nostro articolo sulla concimazione del pomodoro da industria.
Irrigazione del pomodoro da industria: gestione idrica ottimale
La gestione idrica nel pomodoro da industria è un pilastro per la produttività e la qualità. Forniremo suggerimenti su quando e quanto irrigare, enfatizzando l’importanza dell’irrigazione a goccia per l’efficienza idrica e la possibilità di attuare uno stress idrico controllato in fasi specifiche per favorire l’accumulo di solidi solubili. Verranno discussi i metodi per monitorare il fabbisogno idrico della coltura.
I bisogni nutrizionali della pianta di pomodoro da industria
Il pomodoro da industria si caratterizza per asportazioni NPK in rapporto 2,5-1-4.
I nutrienti vengono asportati per oltre il 50% del totale in una finestra temporale di circa un mese, a partire da 30-40 giorni dopo il trapianto.
Azoto ➜ L’azoto è un elemento nutritivo che richiede particolare attenzione nella sua gestione. Un eccesso di azoto può portare a una crescita eccessiva della pianta, causando ritardi nella maturazione dei frutti, una maggiore suscettibilità alle malattie fungine e, a seconda del periodo, la formazione di frutti cavi. Pertanto, è fondamentale dosare con precisione la concimazione azotata, sia attraverso l’uso di fertilizzanti organici che minerali. Questa dosatura deve essere adattata alle condizioni stagionali, poiché la disponibilità e l’assorbimento dell’azoto sono influenzati dalla fase di crescita della pianta. Inoltre, è importante mantenere un equilibrio tra l’azoto, il fosforo e il potassio per evitare problemi derivanti da eccessi di azoto. La carenza di azoto si manifesta con foglie dall’aspetto verde chiaro e una ridotta crescita della pianta. La combinazione di un eccesso di azoto e una carenza di fosforo e potassio può contribuire a difetti nella colorazione dei frutti.
Fosforo ➜ Il fosforo svolge un ruolo cruciale nella crescita delle radici, nella fioritura, nella fecondazione e nella maturazione della pianta. Il fosforo è importante per la crescita del pomodoro, anche se è richiesto in quantità relativamente limitate. La sua assimilazione non è molto efficiente, soprattutto nei terreni calcarei. Le carenze di fosforo si manifestano attraverso sintomi caratteristici, come la comparsa di una colorazione violacea sul fusto e sulla parte inferiore delle foglie delle piante.
Potassio ➜ Il potassio svolge un ruolo significativo nella qualità dei frutti, influenzando il gusto e il colore, nonché nella resistenza alle malattie delle piante. La carenza di potassio si manifesta attraverso sintomi quali una colorazione più chiara del fogliame, che può successivamente sviluppare macchie decolorate che tendono a necrotizzare. La mancanza di potassio può anche favorire difetti di decolorazione sui frutti. Tuttavia, è importante notare che un eccesso di potassio può causare carenze di magnesio. Inoltre, è preferibile utilizzare fertilizzanti esenti da cloro.
Calcio ➜ Il calcio svolge un ruolo cruciale nella struttura delle pareti cellulari, stabilizza le membrane cellulari e regola il bilancio salino nelle cellule vegetali. Inoltre, è essenziale per attivare il potassio, che a sua volta regola l’apertura e la chiusura degli stomi e facilita il movimento dell’acqua all’interno della pianta. La mancata assimilazione di calcio, spesso causata da una gestione inadeguata dell’irrigazione, può portare a problemi come la necrosi o il marciume apicale (Blossom-end rot). Poiché il calcio è richiesto durante tutte le fasi di crescita della pianta e il suo trasporto nei frutti è un processo lento, è pratica comune applicare il calcio fin dall’impianto e continuare durante tutta la stagione.
Magnesio ➜ Il magnesio svolge un ruolo essenziale nella produzione di clorofilla e nel processo di fotosintesi poiché è localizzato principalmente nei cloroplasti, costituendo il 20-25% del magnesio totale della pianta. La quantità di magnesio richiesta varia in base alla produzione e alle pratiche colturali adottate. Una corretta fornitura di magnesio contribuirà a prevenire problemi legati alla consistenza e alla fermezza della polpa dei frutti.
Per avere i dettagli sulle asportazioni, scarica il piano di concimazione del pomodoro da industria!
Le carenze nutrizionali della pianta di pomodoro da industria: come riconoscerle
Le carenze nutrizionali rappresentano una problematica ricorrente, in particolare durante specifici periodi dell’anno. È comune osservare la comparsa di macchie, scolorimenti e altri segni di squilibri specialmente sulle foglie basali.
Le carenze più frequenti sono quelle di fosforo, potassio e magnesio. È anche possibile che una singola foglia manifesti contemporaneamente più carenze, rendendo complessa l’identificazione della causa specifica.
Va sottolineato che spesso l’origine delle carenze è dovuta a condizioni climatiche avverse che si sono verificate durante la formazione delle foglie o al fenomeno della traslocazione (i nutrienti, come azoto e magnesio, vengono mobilizzati dalle foglie inferiori verso il germoglio apicale, che assume priorità nutrizionale). Le foglie più vecchie, private degli elementi, tendono progressivamente a decolorarsi, assumendo tonalità verde chiaro o giallastre.
Le azioni correttive
Intervenire per via fogliare al fine di correggere in maniera tempestiva ed efficace le carenze riscontrate e sostenere la pianta tramite interventi mirati in fertirrigazione al fine di ottenere un’efficacia veloce ma prolungata nel tempo.
Malattie e fisiopatie del pomodoro da industria: riconoscimento e prevenzione
La difesa del pomodoro da industria dalle avversità è cruciale. Analizzeremo le principali malattie fungine (es. Peronospora del pomodoro, Alternaria, Botrite, Oidio), batteriche e virali, con un focus sui sintomi, i cicli biologici e le strategie di prevenzione agronomica e chimica (se necessaria). Verranno trattate anche le fisiopatie più comuni, come il marciume apicale del pomodoro, spesso legato a carenze o squilibri idrici e di Calcio.
La prevenzione è fondamentale: essa include l’adozione di pratiche agronomiche corrette, come una buona gestione dell’irrigazione per evitare ristagni idrici, l’utilizzo di materiale vivaistico certificato e resistente, e potature mirate per favorire l’arieggiamento della chioma. Un monitoraggio costante e interventi tempestivi, se necessari, sono cruciali per contenere la diffusione delle infezioni e salvaguardare il raccolto.
Soluzioni ICL per la coltivazione del pomodoro da industria
Epoca di intervento | Prodotto | Scopo | Dettagli |
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Pre-trapianto | Agromaster | Apporto mirato di nutrienti. | Apporto di nutrienti sulla base delle caratteristiche del terreno. Grazie all’azoto a cessione controllata, il supporto nutrizionale è prolungato. |
Dal trapianto alla fioritura del 1°-2° palco | Nova PeKacid + Nova Plus CalMag+TE e Agroleaf Power | Radicazione e acidificazione. | Acidificazione acqua, stimolo radicazione e sviluppo vegetativo. Intervenire dalla 3° foglia vera per stimolare la vigoria in caso di basse temperature. |
Da allegagione 1°-2° palco a inizio invaiatura | Solinure FX e Nova Plus CalMag+TE + BEOZ Firestone e Agroleaf Power + BEOZ Adamite | Migliore allegagione e tolleranza a stress da elevate temperature. Incremento dell’assorbimento dei nutrienti e stimolo radicale. | Apporto di NPK in rapporto 3:1:6 e acidificazione. Utilizzare il dosaggio più alto dall’allegagione del 3° palco. Prevenzione marciume apicale e spinta vegetativa. Utilizzare il dosaggio più alto dall’allegagione del 3° palco. Incremento allegagione, ingrossamento frutti e prevenzione marciume apicale. |
Da inizio invaiatura a 10 giorni dalla raccolta | Solinure FX e Agroleaf Power | Incremento grado °Brix, colore e maturazione. | Maturazione uniforme e incremento grado °Brix. |
Per avere i dettagli sui dosaggi, modalità di applicazione e prodotti specifici in base alla varietà, scarica il piano di concimazione del pomodoro da industria!
Guide & Articoli
Q&A
Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!
Generalmente il trapianto si svolge da metà aprile a fine maggio e il ciclo si conclude in 120 giorni. Comunemente, nella coltura industriale, la distanza tra ogni fila è di 150 cm, per consentire la raccolta meccanizzata, mentre per le file binate occorre distanziare 40 cm tra le bine e 120 cm tra le file.
A quale distanza trapiantare le piantine di pomodoro: sulla fila, ossia tra una pianta e l’altra, lasciare 35-40 cm; tra le file lasciare 70-80 cm per il transito.
Il “miglior” concime dipende dalla fase fenologica della pianta e dalle analisi del terreno e fogliari. In generale, il pomodoro da industria richiede un apporto bilanciato di Azoto (N) nelle fasi vegetative iniziali, Fosforo (P) per fioritura e allegagione, e Potassio (K) per la maturazione e la qualità del frutto. Spesso si utilizzano formulati NPK con titoli specifici per ogni fase, integrati da microelementi come Calcio (per prevenire il marciume apicale), Magnesio e Boro. Per una scelta precisa, consulta un agronomo e basati sulle analisi.
Il pomodoro da industria si caratterizza per asportazioni NPK in rapporto 2,5-1-4. I nutrienti vengono asportati per oltre il 50% del totale in una finestra temporale di circa un mese, a partire da 30-40 giorni dopo il trapianto.
Quantitativi adeguati di Calcio nei frutti sono essenziali per la buona qualità finale dei pomodori. La concimazione di copertura con nitrato di Calcio è sicuramente il metodo migliore per innalzare il cotenuto di Calcio e dunque la qualità dei frutti.
Il pomodoro è diffuso come coltura ortiva in tutta Italia, ma in pieno campo è coltivato soprattutto in Puglia, Campania, EmiliaRomagna, Calabria e Sicilia.
A seconda della destinazione del prodotto si ha infatti la coltura per consumo fresco o da mensa e quella da industria per la
produzione di pelati, concentrati e succhi.
Il pomodoro da mensa
Il pomodoro da mensa è seminato in semenzaio e si esegue il trapianto in serra o campo delle piantine quando queste hanno raggiunto i 15-20 cm di altezza e portano 3-5 foglie. I pomodori da mensa vengono sostenuti con canne, paletti, fili.
Per ottenere un accrescimento uniforme della pianta e dei frutti si eseguono alcune operazioni di potatura verde fra le quali le più importanti sono la sarchiatura e la cimatura.
Con la prima operazione si tolgono i germogli laterali che si sviluppano all’ascella delle foglie, con la seconda si taglia l’apice vegetativo all’altezza voluta.
Il pomodoro da industria
Per il pomodoro da industria le tecniche colturali sono finalizzate ad una riduzione di manodopera ed a consentire le operazioni meccaniche di raccolta.
Sono utilizzate varietà a sviluppo determinato che non hanno bisogno di sostegni.
In pieno campo si preferisce la semina sul posto in file semplici o binate. Per la semina si possono usare seminatrici a righe o di precisione, se si fa uso di seme confettato.
La semina e il trapianto in pieno campo si eseguono a partire da aprile a maggio. Al momento della semina il terreno deve aver raggiunto i 14 – 15 °C.
La raccolta
La raccolta del pomodoro varia in base alla sua destinazione d’uso. Il pomodoro da mensa viene raccolto quando è ancora in fase di maturazione, mentre quello destinato all’industria viene raccolto a piena maturazione, quando il frutto ha raggiunto le migliori caratteristiche qualitative.
Il momento della raccolta dipende sia dal tipo di coltivazione adottata che dalle condizioni pedoclimatiche locali. In Italia, la produzione di pomodoro da mensa è continua durante l’anno grazie alla presenza di colture anticipate, forzate e di pieno campo.
La raccolta del pomodoro da industria, invece, avviene generalmente tra luglio e ottobre.
La resa per ettaro del pomodoro da industria può variare significativamente in base a molteplici fattori: la varietà coltivata, le condizioni climatiche, la fertilità del suolo, le tecniche agronomiche adottate (irrigazione, concimazione, difesa) e la gestione generale della coltura. In Italia, le rese medie possono oscillare tra le 50 e le 80 tonnellate per ettaro, ma con pratiche ottimali e varietà ad alta produttività si possono superare anche le 100 tonnellate.
Non accostare mai il pomodoro con le melanzane, peperoni o patate, poichè appartengono alla stessa famiglia botanica, sfruttano il terreno allo stesso modo, attirano gli stessi parassiti e quindi sono contagiate più facilmente.
Perché piantare il basilico vicino ai pomodori?
Il basilico, per esempio, è un ottimo vicino per i pomodori, li aiuta a tenere lontano i moscerini bianchi e l’oidio (mal bianco). I tagete sono fiori deliziosi che allontanano gli afidi e anche i nematodi del terreno.
La cimatura va fatta quando la pianta ha raggiunto il numero di rami desiderato, solitamente tra i 4 e i 6, a seconda dello spazio disponibile e della varietà coltivata.
- Mantenendo costanti i livelli di umidità delle piante.
- Utilizzando un concime con una formula bilanciata.
- Evitando di lavorare troppo vicino alla zona radicale.
- Controllando il pH del terreno prima della semina.
- Apportando il calcio tramite concimi granulari, fertirrigazione o applicazione fogliare.
I fabbisogni nutrizionali del pomodoro cambiano con la stagione e in base alla fase di crescita.
Per ottenere una resa ottimale, la formulazione del concime e la sua quantità devono essere adattate alla fase di crescita.
Il trapianto del pomodoro da industria si effettua quando il rischio di gelate tardive è completamente scongiurato e la temperatura del terreno si è stabilizzata sopra i 12-15 °C, idealmente con una temperatura dell’aria notturna superiore ai 10 °C. Nel Centro-Sud Italia, questo avviene generalmente tra la fine di aprile e la fine di maggio/inizio giugno, a seconda della zona e della precocità delle varietà.
Il Potassio (K) è fondamentale per la qualità del pomodoro da industria. Svolge un ruolo cruciale nella:
- Sintesi e traslocazione degli zuccheri (aumento del grado Brix).
- Colorazione dei frutti.
- Resistenza agli stress (idrico e termico).
- Aumento della consistenza e della conservabilità dei frutti.
- Attivazione di enzimi chiave per il metabolismo della pianta.
Una carenza di potassio può portare a frutti piccoli, poco colorati e con scarso contenuto di solidi solubili.
Per aumentare il grado Brix (contenuto di solidi solubili, principalmente zuccheri) nel pomodoro da industria:
- Apporto ottimale di Potassio (K): Essenziale nella fase di invaiatura e maturazione.
- Gestione dello stress idrico controllato: Limitare leggermente l’acqua in alcune fasi della maturazione può concentrare i solidi solubili, ma con attenzione per non causare danni irreversibili.
- Esposizione solare adeguata: Assicurare che i frutti ricevano sufficiente luce.
- Bilanciamento della concimazione: Evitare eccessi di Azoto nelle fasi finali che possono diluire il Brix.
- Utilizzo di biostimolanti: Alcuni biostimolanti possono favorire l’accumulo di zuccheri e precursori aromatici.
Per il pomodoro sotto stress (idrico, termico, salino), i biostimolanti più efficaci sono quelli a base di:
- Estratti di alghe: ricchi di fitormoni naturali, polisaccaridi e amminoacidi che migliorano la resistenza.
- Amminoacidi liberi: Aiutano la pianta a risparmiare energia nella sintesi proteica e agiscono come osmoliti, contribuendo al mantenimento del turgore cellulare.
- Sostanze umiche/fulviche: Migliorano l’assorbimento dei nutrienti e la struttura del suolo.
- Mannitolo: Aiutano la pianta a gestire lo stress idrico e termico mantenendo l’equilibrio osmotico (BEOZ™ Adamite).
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Per le raccomandazioni su quando utilizzare questi prodotti, consultate il piano di concimazione.
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