Crescere la Lattuga
Consigli sulla nutrizione
A supporto della filiera italiana della lattuga, è stata studiata una specifica gestione nutrizionale.
I nostri consigli per crescere al meglio la lattuga(Lactuca sativa L)
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Si ritiene che sia originaria delle regioni dell'Asia occidentale e del Mediterraneo. Era una coltura ben nota già ai tempi dei Greci e Romani.
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Esiste un gran numero di varietà, tra cui le più importanti dal punto di vista commerciale sono la lattuga cappuccio (o a palla), la lattuga romana e da taglio.
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La lattuga è una coltura che si adatta bene a tutti i tipi di terreni, dai sabbiosi agli argillosi, anche se preferisce quelli profondi, di medio impasto, freschi con un buon drenaggio e ricchi di sostanza organica.
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Ha un ciclo colturale corto, un apparato radicale scarso e poco profondo e un’elevata sensibilità ai cloruri e alla salinità. Soffre i pH acidi; quello ottimale si trova tra 6,3-7,3.
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Ha esigenze idriche molto elevate ed è sensibile alla siccità.. L'irrigazione a goccia può essere un modo efficace per fornire l'acqua in modo uniforme, in modo da per mantenere il terreno costantemente umido ma non inzuppato.
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Ha scarse esigenze termiche. Data la vasta gamma di varietà, è possibile coltivarla tutto l’anno, sia in pieno campo sia in serra. In Italia viene molto coltivata nei vari periodi dell'anno e in differenti ambienti climatici; nei mesi invernali viene coltivata in serra e largamente esportata nei paesi del Nord Europa.
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Le temperature ideali sono comprese tra 15°C e 20°C. Temperature troppo elevate possono far sì che la pianta diventi amara o inizi a fiorire prematuramente.
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La lattuga è sensibile alle carenze in boro, in molibdeno, in zinco ed in rame. È importante fornire un apporto regolare di fertilizzanti contenenti tali microelementi.
Classificazione
Famiglia | Compositae |
Genere | Lactuca |
Specie | Lactuca sativa L. |
Ogni varietà può avere esigenze leggermente diverse, quindi è consigliabile consultare le informazioni specifiche relative per garantire le condizioni di crescita ottimali. Un esame a 360 gradi del sito produttivo è la base di partenza.
È fondamentale eseguire una previa analisi chimico-fisica del terreno per determinare il corretto valore di nutrienti da apportare, ed un’analisi chimico-agraria dell’acqua di irrigazione per una corretta fertirrigazione, soprattutto in fuori suolo.
Per evitare problemi di elevata salinità, gli apporti nutritivi devono essere il più possibile frazionati, controllando sempre la EC della soluzione nutritiva fornita in fertirrigazione.
Caratteristiche botaniche
La varietà “Lattuga cappuccio” è caratterizzata da foglie rotondeggianti che formano un grumolo serrato. Può essere coltivata durante tutte le stagioni.
Alla fine della fase vegetativa, la cui durata è notevolmente influenzata dalla lunghezza del giorno, le piante di questa varietà sviluppano uno scapo fiorale alto circa 1,3 metri. Questo scapo è molto ramificato e porta numerose infiorescenze, ciascuna composta da 8-10 fiori riuniti a formare un capolino. I frutti sono acheni oblunghi, leggermente appiattiti e con lievi striature, e possono avere un colore che varia dal grigio al bruno.
La varietà nota come “Lattuga romana” ha esigenze diverse: si tratta di una coltura caratterizzata da grande adattabilità, che garantisce rese elevate in terreni particolarmente fertili. Tra le varietà più rilevanti di lattuga romana troviamo la “Bionda da inverno,” la “Bionda da estate” e la “Verde degli ortolani.”
La semina viene effettuata, in genere, in semenzai tra agosto e settembre per le varietà invernali, tra gennaio e febbraio per quelle primaverili e tra aprile e maggio per le varietà estive. La tecnica colturale segue in larga parte quella utilizzata per le indivie.
Coltura in ambiente protetto
Per la coltivazione in serra, rispetto a quella in pieno campo, è necessario prestare maggiore attenzione alle cure colturali, in particolare riguardo all’irrigazione e alla concimazione in copertura. Quest’ultima dovrebbe essere un po’ più ricca, ma è fondamentale evitare l’uso di fertilizzanti salini poiché la lattuga non tollera la salinità.
Si consiglia di applicare i fertilizzanti utilizzando il metodo della fertirrigazione, suddividendoli in soluzione nutritiva alla concentrazione di 1,4-1,7 g/l di nutrienti e con turni frequenti.
L’irrigazione riveste un ruolo essenziale per ottenere una produzione abbondante e di alta qualità. È cruciale mantenere un costante grado di umidità nel terreno, evitando al contempo il ristagno d’acqua. È importante notare che la lattuga non tollera acque con una salinità superiore a 2,0-2,2 µS/cm.
Per quanto riguarda il sistema di irrigazione, si possono utilizzare sia l’irrigazione a pioggia che la microirrigazione, ma la fertirrigazione è preferibile in ogni caso.
Coltura in idroponica ed aeroponica in serra
La coltivazione idroponica è una tecnica in cui le piante crescono con le radici immersi in una soluzione acquosa contenente nutrienti, invece di utilizzare un substrato solido come terra, torba o altri materiali. La tecnica più comune di coltivazione idroponica è il “sistema galleggiante,” in cui le piante sono coltivate in appositi alveoli che galleggiano su una vasca contenente una soluzione d’acqua e nutrienti con una profondità di 25-30 cm.
Nel caso della tecnica aeroponica, non viene utilizzato alcun substrato solido o liquido. Le piante vengono alimentate esclusivamente con una soluzione nutritiva acquosa che viene nebulizzata direttamente sulle radici, solitamente all’interno di contenitori o canalette. Questa soluzione contiene dosi precise di macro e micronutrienti necessari per la crescita delle piante.
Queste sono informazioni generali. Per raccomandazioni specifiche, gli esperti ICL sono a vostra disposizione.
Esigenze e fabbisogni nutritivi
Azoto
Per quanto riguarda la concimazione azotata, è importante garantire un adeguato apporto di materia organica al terreno prima dell’inizio del ciclo colturale. L’azoto minerale, invece, deve essere somministrato in fase di copertura o tramite fertirrigazione, in forma nitrica e ammoniacale. È fondamentale considerare che ognuna di queste forme di azoto agisce e viene assorbita in modo diverso dalla lattuga.
È importantissimo evitare eccessi di azoto, sotto qualsiasi forma, in quanto possono favorire l’insorgere di attacchi fungini e ritardare il processo di maturazione del cespo. È importante anche monitorare gli accumuli di nitrati nel prodotto finale per garantire la qualità e la sicurezza alimentare.
Fosforo
È importante notare che in terreni freddi possono verificarsi carenze di fosforo. Tuttavia, in coltura protetta, la lattuga può trarre vantaggio dal fosforo residuo della coltura precedente, rendendo meno critico l’apporto di questo elemento rispetto alle coltivazioni in pieno campo.
Potassio
I fabbisogni di potassio sono maggiori in inverno rispetto ai periodi con la crescita della lunghezza del giorno o con giornate più lunghe.
Nei terreni con scarsa disponibilità di potassio o nelle coltivazioni invernali, può essere vantaggioso applicare nitrato di potassio tramite fertirrigazione prima che il cespo inizi a chiudersi.
È importante notare che la lattuga è sensibile al cloro; è altamente sconsigliato l’uso di cloruro di potassio come fertilizzante potassico.
Calcio
Svolge un ruolo essenziale nella formazione della parete cellulare e nella creazione della lamella mediana durante il processo di divisione cellulare. All’interno della pianta, il calcio viene trasportato passivamente solo attraverso il sistema xilematico, seguendo il flusso di traspirazione. Il calcio è un elemento cruciale per lo sviluppo adeguato del sistema radicale.
È consigliato apportare calcio tramite fertirrigazione in suoli carenti di tale elemento o in fuori suolo irrigate con acque contenenti bassi livelli di Ca. In generale, per prevenire carenze di calcio, è importante non eccedere nella fertilizzazione azotata. Un adeguato apporto di calcio aumenta la resistenza alle malattie fungine e alla comparsa di necrosi marginale (Tip-burn).
Magnesio
Come per tutte le piante, il magnesio è essenziale per la sintesi della clorofilla. Nella coltivazione della lattuga, non si verificano problemi significativi relativi al magnesio, a condizione che il terreno ne contenga una quantità adeguata e che la fertilizzazione potassica non sia eccessiva.
Guide & Articoli
Q&A
Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!
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Bisognerà annaffiare attorno alla piantina cercando di non bagnare le foglie. La concimazione deve avvenire ogni mese e mezzo utilizzando concimi per piante orticole.
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Troppo caldo o troppo freddo.
Se possibile, cerca di riparare le piantine almeno durante le ore più calde della giornata. Il caldo può bloccare la crescita dell’insalata anche in un altro modo: facendola andare in fiore. L’insalata produce i fiori prima del tempo, quando anche è ancora piccolina.
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Punte secche nelle foglie: sono indice di una scarsa umidità ambientale. Durante l’inverno si può mantenere una giusta umidità necessaria alle piante d’appartamento mettendole vicine ad una bacinella d’acqua in modo da creare un microclima a loro ideale.
Se si sono formate delle punte secche per una scarsa umidità ambientale bisogna tagliare la punta delle foglie perchè secche e antiestetiche, lasciando sempre un margine di un millimetro, altrimenti la pianta la riformerà subito come difesa del limite della foglia perchè se tagliamo sulla parte verde il disseccamento si espanderà di più.
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Grazie alle radici, le piante sono in grado di recuperare l’acqua dal suolo: proprio per questo motivo, in genere, non serve bagnare le parti verdi dei vegetali, ma è sufficiente che sia umido solo il terreno circostante la loro base, in corrispondenza del sottostante apparato radicale. A dirla tutta, fusti e foglie, è proprio meglio che restino asciutti, la presenza di umidità potrebbe favorire l’insorgere di malattie fungine.
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Per l’azoto ed il potassio, il periodo di più intensa asportazione coincide con la differenziazione dell’apice caulinare e con il periodo di maggiore produzione. L’impiego di fertilizzanti organici è sempre consigliabile.
È buona regola apportare la maggior parte del fosforo e del potassio prima dell’impianto, e frazionare più possibile l’apporto azotato. Inoltre, è stato accertato che il calcio migliora la serbevolezza dei cespi, ed il magnesio ne migliora la colorazione delle foglie.
Nel caso di coltivazione invernale si raccomanda di aumentare la dose di nutrienti a causa del maggior dilavamento e delle basse temperature.
La fertirrigazione si conferma la pratica più interessante per facilitare il frazionamento dell’azoto.
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Oltre alle considerazioni già fatte per la coltivazione in pieno campo, per la coltura in serra le cure colturali saranno più attente, specialmente per quanto riguarda l’irrigazione e la concimazione in copertura. Questa dovrà essere un po’ più ricca, facendo sempre attenzione al fatto che la lattuga non sopporta la salinità.
È buona norma applicare i fertilizzanti con la fertirrigazione, con turni frequenti, sottoforma di soluzione nutritiva alla concentrazione di 1,4-1,7 g/l di nutrienti. L’irrigazione è uno degli strumenti essenziali per ottenere una produzione abbondante e di buona qualità. È importante mantenere un costante grado d’umidità nel terreno, senza mai provocare ristagni d’acqua. La lattuga non tollera acque con salinità superiore a 2,0-2,2 µS/cm.
Il sistema d’irrigazione può essere a pioggia, preferendo in ogni caso la microirrigazione e la fertirrigazione.
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Si tratta di una tecnica colturale dove le piante non crescono su un substrato solido (come terra, torba, lana di roccia, fibra di cocco, ecc.) ma con l’apparato radicale immerso nell’acqua.
La tecnica di coltivazione idroponica più utilizzata è il “Floating system”, caratterizzata dalla coltivazione delle piante in appositi alveoli galleggianti in vasche con 25-30 cm in altezza di soluzione di acqua e nutrienti.
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Nel mondo, le principali aree di produzione di lattuga includono gli Stati Uniti, la Cina, l’India, la Russia e la Francia.
In Italia, la lattuga viene coltivata in molte regioni, con una produzione significativa in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, solo per citarne alcune.
La produzione varia a seconda della stagione, con coltivazioni invernali, primaverili ed estive, che consentono di avere lattuga fresca e di alta qualità durante tutto l’anno.