Carenze nutritive nelle piante – Azoto: sintomi e cura

L’azoto è un macroelemento importantissimo per le piante. Rientra nella composizione di amminoacidi, proteine e clorofilla. È un elemento molto mobile nella pianta.

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In questo articolo:

  • Sintomi della carenza di azoto
  • Effetti della carenza di azoto
  • Gestire la carenza di azoto

 

La carenza di azoto (N) nelle piante è un problema abbastanza comune nel florovivaismo. Bisogna sempre assicurarsi di apportare adeguati livelli di azoto in quanto è un macroelemento essenziale per la crescita e lo sviluppo delle piante. Infatti l’azoto è una componente cruciale di amminoacidi, proteine, clorofilla e acidi nucleici, tutti necessari alle varie funzioni delle piante.

 

Sintomi da carenza di azoto

  • Ingiallimento fogliare: la clorosi è uno dei sintomi più comuni. Le foglie più vecchie ingialliscono per prime, con un andamento che  inizia in genere dalle foglie inferiori e progredisce verso l’alto. Compare da prima sulle punte e sui margini delle foglie, creando un motivo a forma di V. Le nervature delle foglie rimangono spesso verdi. Le foglie più vecchie, basali, ingiallite a causa della carenza, possono cadere.
  • Crescita stentata: Le piante che manifestano carenza di azoto spesso hanno una crescita complessiva ridotta e si notano steli più corti e foglie più piccole che conferiscono alla pianta un aspetto stentato, limitato.
  • Fioritura: la carenza di azoto può limitare la fioritura delle piante.
  • Indebolimento degli steli: nei casi più gravi di carenza di azoto, gli steli delle piante colpite possono diventare sottili e deboli e quindi più suscettibili a danni e rotture.
  • Ingiallimento generale della pianta: Man mano che la carenza peggiora, l’intera pianta può diventare di colore verde pallido o giallastro.
  • Decolarazioni a rosso: per alcune piante sono possibili delle decolorazioni a rosso/purple sempre a partire dalle foglie basali, le più vecchie. Risultano sensibili in tal senso ad esempio begonia, tagete, viola celosia.
  • Apparato radicale: una carenza può portare a radici più sottili ed allungate

Carenza di azoto in Philadelphus

 

Effetti della carenza di azoto

  • Fotosintesi ridotta: l’azoto è una componente chiave della clorofilla, il pigmento che permette la fotosintesi. La carenza di azoto inibisce la capacità della pianta di produrre energia attraverso la fotosintesi.
  • Rese inferiori: la carenza di azoto può ridurre significativamente la resa delle colture florovivaistiche compromettendone il valore economico a causa di effetti estetici indesiderati, taglie inferiori all’atteso, scarsa fioritura.
  • Maggiore suscettibilità: piante indebolite e carenti di nutrienti sono più vulnerabili alle infestazioni di parassiti e alle malattie, in quanto non dispongono di tutte le risorse necessarie per difendersi efficacemente.

Carenza di azoto in Doronicum

 

Gestire la carenza di azoto

  • Concimazione: per sopperire alle carenze di azoto, assicurarsi di apportarne tramite le concimazione. La scelta di concime e tipo di applicazione si deve basare sia sulle esigenze specifiche delle piante nella specifica fase fenologica che sulle caratteristiche dell’acqua. Importante valutare la miglior forma azotata utile alla pianta, le tre forme azotate (nitrica, ammoniacale , ureica) hanno diverse caratteristiche pratiche.
  • Concimazione azoto-specifica: in caso di carenza accertata se serve fornire un rapido apporto di azoto, soprattutto durante le fasi critiche della crescita, si può valutare una concimazione specifica con un titolo più alto in azoto. In casi estremi si può provvedere  ad una concimazione fogliare con concimi specifici.
  • Vivaio ornamentali a terra:  per il vivaio di piante ornamentali in pieno campo, a terra, preparare preventivamente il terreno incorporando materia organica per migliorarne la capacità di trattenere l’azoto e l’attività microbica. Un concime a cessione controllata specifico all’impianto o in copertura può garantire la nutrizione per un adeguato periodo. Applicare il pacciame per conservare l’umidità del suolo e ridurre la lisciviazione dei nutrienti, contribuendo a rendere l’azoto disponibile nel terreno più accessibile alle piante
  • Gestione del pH: il pH del substrato o del terreno deve essere compreso nell’intervallo che consente l’assorbimento ottimale dei nutrienti. Livelli di pH estremi influiscono sulla disponibilità dei nutrienti, azoto compreso.

Carenza di azoto in Guzmania ‘Ostara’

Adeguati piani di concimazione e gestione del terreno permettono di evitare (o affrontare) la carenza di azoto. In questo modo si promuove la crescita sana delle piante, si migliorano le produzioni e si riducono i rischi di problemi legati ai nutrienti.