Polysulphate: fonte di zolfo sicura per le piante proteolaginose

Polysulphate ha un rilascio lento e progressivo di zolfo per aumentare la biomassa, la produzione di olii e la resa nelle colture proteoleaginose.

Maggio 4, 2021
2 min

Una ricerca condotta in Francia confronta l’efficacia di Polysulphate rispetto ad altri concimi presenti sul mercato contenenti zolfo che vengono comunemente adoperati per soddisfare il fabbisogno zolfo delle piante proteoleaginose.

 

La ricerca di una soluzione efficace

La carenza di zolfo rappresenta un ostacolo significativo per la crescita delle piante in diverse regioni del mondo, in particolare per le coltivazioni di brassica e cereali.

In Francia, è stata condotta una ricerca specifica per approfondire questa problematica. La ricerca ha coinvolto l’analisi delle prestazioni delle colture di colza (Brassica napus L.) e frumento invernale (Triticum aestivum) quando sono state utilizzate fertilizzanti a base di polyhalite rispetto ai fertilizzanti contenenti zolfo comunemente impiegati. Questi studi sono stati condotti nella regione nord-est della Francia, una zona centrale per la coltivazione di seminativi.

Come sottolinea P. Dugast, autore del rapporto di ricerca, l’Europa occidentale ha visto aumentare le segnalazioni inerenti alla carenza di zolfo nelle piante di brassica e cereali. Ciò è dovuto in gran parte alla diminuzione degli apporti di zolfo nell’atmosfera dovuti alla riduzione dell’inquinamento industriale.

Per mantenere costante la produttività, in particolare della colza, gli agricoltori devono valutare attentamente le opzioni disponibili per fornire alle piante la quantità necessaria a soddisfare il fabbisogno di zolfo.

 

Polysulphate: rilascio di zolfo in modo naturale

In una serie di esperimenti condotti su terreni diversi e in due diverse stagioni agricole, sono stati confrontati Polysulphate e altri concimi con nitrato di ammonio granulare contenente solfato.

Per quanto riguarda le coltivazioni di senape e sesamo, il rilascio di zolfo grazie a Polysulphate ha aumentato significativamente la resa dei cereali, oltre ad avere un impatto positivo sulla crescita dell’intera pianta e sulla concentrazione di olii. Inoltre, lo zolfo ha notevolmente incrementato l’assorbimento di potassio, sottolineando una relazione sinergica tra i due elementi.

Tuttavia, per quanto riguarda il grano invernale, i gli effetti positivi sono stati meno evidenti. L’autore del rapporto ha suggerito che ciò potrebbe essere dovuto al fatto che i livelli iniziali di zolfo nel terreno erano già sufficienti a soddisfare il fabbisogno della coltura.

In sintesi, gli esperimenti hanno evidenziato che l’applicazione di zolfo ha un impatto significativo sulla resa delle coltivazioni di semi oleosi – come la senape e il sesamo – mentre l’effetto sul grano invernale potrebbe variare in base al livello di zolfo già presente nel terreno.

 

Ad ogni domanda c’è una risposta

Come capita spesso con molte ricerche, il lavoro svolto in Francia ha sollevato ulteriori questioni da approfondire. È attraverso l’indagine e la risoluzione dei problemi che possiamo sviluppare le risposte di cui gli agricoltori hanno bisogno. In questo caso, la risposta di ICL è Polysulphate.

 

Riferimenti

Il documento di ricerca Uso della polialite come fonte di zolfo per la colza e il grano invernale in Francia è stato pubblicato all’interno del e-ifc  n° 43 dell’International Potash Institute.