Cyclamen persicum
scheda colturale
Tecnica e suggerimenti di coltivazione per il Cyclamen persicum
Guida alla coltivazione del Cyclamen persicum
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Il Cyclamen persicum è originario dell’area mediterranea orientale e dal tipo selvatico sono state ottenute molte serie di ibridi a impollinazione aperta o F1, che si differenziano per forma dei petali, tipo di corredo cromosomico e dimensioni: “Mini”, “Midi” e “Normali (Grandifiori)”.
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Il periodo ideale per il rinvaso è maggio-giugno ed ha ha un ciclo di coltivazione di circa 5 mesi, 3 dei quali tra i più caldi dell’anno.
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Esistono diverse varietà, suddivisi in Macro, Midi e Mini, precoci e tardivi, semplici e profumati, tinta unita e sfumati, frangiati e non, un assortimento completo che permette di adeguarsi alle diverse esigenze di mercato.

Contrariamente a quanto si creda, il ciclamino è una pianta resistente alla salinità ma molto sensibile al ristagno d’acqua.
Fasi colturali Cycalmen persicum
Per il dettaglio della concimazione nelle varie fasi, fare riferimento al menu “Fasi Colturali & Prodotti”
Substrato
- Il substrato ideale deve essere caratterizzato da una buona capacità di ritenzione idrica ed essere ben strutturato in modo da consentire un buon drenaggio. I ciclamini soffrono infatti per l’umidità eccessiva e continua nel substrato. Inoltre, una buona struttura del substrato permette all’apparato radicale una maggiore esplorazione del vaso e un conseguente migliore sviluppo dell’apparato radicale, fondamentale nelle prime settimane di crescita.
Acqua
- La qualità dell’acqua di irrigazione condiziona fortemente la coltura: nello specifico acque dure (ricche in bicarbonati) tenderanno ad innalzare il pH del substrato, incidendo negativamente sulla coltivazione e bloccando di fatto l’assimilazione del ferro con conseguenti ingiallimenti. Tenere bene sotto controllo sia il pH dell’acqua che del substrato per mantenerlo su valori tra 5,5-6,5. Nel caso di acque ricche in bicarbonati, intervenire con acidi o fertilizzanti idrosolubili acidificanti specifici per acqua dure.
- Una corretta somministrazione dell’acqua è fondamentale per la riuscita della pianta, in quanto un eccesso idrico può essere pericoloso per la salute delle radici o può portare ad uno sviluppo eccessivo della parte aerea. Le bagnature mattutine, sopprattutto nel periodo caldo, risultano le migliori ed è bene che la pianta arrivi “quasi” asciutta alla sera. Importante inoltre scegliere il giusto drenaggio del vaso, proprio per evitare ristagni idrici.
Luminosità
- La gestione dell’intensità luminosità all’interno delle serre o sotto ombraio nelle prime fasi è fondamentale: il valore ideale è di 35.000/40.000 lux. Questo valore si ottine tramite applicazione di teli ombreggianti o applicazione di apposite miscele a base di calce. A fine settembre pulire i film plastici o eliminare gli ombreggianti per permettere alla luce di penetrare all’interno delle strutture.
Consigli
- Attenzione: temperature troppo alte rallentano la crescita del ciclamino. L’ideale è una temperatura media giornaliera che si aggiri tra i 16 e i 18°C. Per semplificare è possibile fare 3 monitoraggi al mattino e 3 di sera, sommarli e dividere per 6. Nel periodo di massimo calore, ridurre le concimazioni.
- All’invaso, non esercitare pressione sul substrato per evitare la fuoriuscita di aria presente all’interno, la radice del ciclamino deve avere possibilità di esplorare il substrato e teme l’asfissia radicale.
- Spaziature: allargare le piante prima che le foglie basali iniziano a toccarsi e calcolare circa 14 piante a mq per un vaso 14.
- Importante che la pianta sia sempre arieggiata soprattutto durante le ore di caldo, evitare i ristagni d’acqua.
- Per ottenere una fioritura omogenea, è consigliabile la sfioritura, operazione che può essere eseguita in due modi:
1) Eliminando solo il bocciolo con il palmo della mano, lasciando lo stelo sulla pianta (attenzione: questa
operazione deve avvenire entro e non oltre metà agosto per evitare marciumi sullo stelo).
2) Eliminando lo stelo direttamente dalla base. Per eseguire correttamente questa operazione è indispensabile farlo nelle prime ore del mattino quando la pianta ha una maggiore turgidità e lo stelo si stacca velocemente – con una torsione dello stelo – senza creare ferite al bulbo.
Fasi colturali & Prodotti
L’uso di un substrato concimato con Start&Grow permette di soddisfare le esigenze nutrizionali iniziali di questa fase.
È possibile applicare Osmocote Exact High K 8-9 M a 1-2 g/l di substrato. Il dosaggio viene scelto in funzione delle caratteristiche ambientali e di coltivazione.
Quando la radicazione ha raggiunto il fondo del vaso, dopo circa tre settimane, è consigliato l’utilizzo di concimi idrosolubili Peters o Universol.
Attenzione al valore di EC, che non dovrà mai superare i 1,3-1,4 mS; è necessario quindi monitorare il valore costantemente, perché se durante i primi cicli di fertirrigazione il valore sarà più basso, tenderà ad aumentare proporzionalmente con il numero delle fertirrigazioni.
Se la fertirrigazione è associata alla concimazione con Osmocote, è necessario ridurre i dosaggi degli idrosolubili.
Ecco alcuni esempi di concimazione in funzione del tipo di vaso:
Grandifiori: Peters Professional Pot Plant Special 16+11+32+ME a 2-4 g/l a settimana (aspersione e goccia a goccia) oppure a 0,5-0,8 g/l (flusso e riflusso).
Midi: Peters Professional Pot Plant Special 16+11+32+ME a 2-3 g/l a settimana (aspersione e goccia a goccia) oppure a 0,5-0,7 g/l (flusso e riflusso).
Mini: Peters Professional Pot Plant Special 16+11+32+ME a 1-2 g/l a settimana (aspersione e goccia a goccia) oppure a 0,4-0,6 g/l (flusso e riflusso).
In caso di acqua con HCO3 < 210 mg/l e Ca < 60 mg/l sostituire con Peters Excel Cal Mag Finisher SW 14+5+21+7CaO+2MgO+ME o con Universol SW 213R 14-7-22+5CaO+2MgO.
In caso di acqua dura sostituire con Peters Excel HW Finisher 15-10-26+2MgO+ME o Universol Hard Water 225 11-10-28+2MgO+ME.
Quando inizia la formazione della corona dei fiori è possibile modificare la concimazione utilizzando dei titoli più alti in potassio. Se necessario apportare chelato di ferro e solfato di Magnesio. In caso di vegetazione rallentata o schiarita fare 1-2 irrigazioni con CaNO3.
Continuare con la fertirrigazione, (se in combinazione con Osmocote, ridurre i dosaggi in proporzione).
Ecco alcuni esempi di concimazione in funzione del vaso:
Grandifiori e Midi: Peters Professional Pot Plant Special 16+11+32+ME alternato a Peters Professional Plant Finisher 9-10-38+3MgO+ME a 3-5 g/l a settimana (goccia a goccia) oppure a 1-1,5 g/l (flusso e riflusso).
Mini: Peters Professional Pot Plant Special 16+11+32+ME alternato a Peters Professional Plant Finisher 9-10-38+3MgO+ME a 2 g/l a settimana (goccia a goccia) oppure a 0,4-0,7 g/l (flusso e riflusso e feltro).
Con acque dure, si consiglia applicazione di Peters Excel Hard Water Finisher 15-10-26+2MgO+ME o Universol Hard Water 225 11-10-28+2MgO+ME alternandoli con Peters Professional Plant Finisher 9-10-38+3MgO+ME.
Con acque dolci: Peters Excel Cal Mag Finisher SW 14-5-21+ 7CaO+2MgO+ME alternato a Peters Professional Plant Finisher 9-10-38+3MgO+ME.
Il grafico riportato in questa scheda è generico ed esemplificativo. Per una consulenza su misura, contatta il tuo referente ICL. Prima di un utilizzo generalizzato del prodotto, modifica del dosaggio o del metodo di applicazione, si raccomanda di eseguire delle prove su piccola scala. Dal momento che le circostanze possono variare e che l’applicazione del prodotto non avviene sotto il nostro controllo, ICL non può essere ritenuta responsabile per eventuali risultati negativi.
Problemi fitopatologici
Il Tarsonemus pallidus è il tarsonema più diffuso sul ciclamino; ha un ciclo di riproduzione molto rapido, soprattutto durante la stagione calda e predilige le zone più umide della vegetazione.
I trattamenti chimici devono essere utilizzati preventivamente e in maniera sistematica. La lotta bilogica è possibile con lancio di insetti o acari predatori.
Insetti pericolosi sia per il danno diretto che indiretto in quanto vettori di virus. Monitoraggio della presenza tramite trappole adesive blu. Importante agire tempestivamente.
Le condizioni climatiche ottimali per lo sviluppo del fungo (15-20°C) sono le stesse che si hanno durante la coltivazione del ciclamino. Il controllo agronomico della coltivazione può aiutare nella lotta alla Botrytis: concimazione poco azotata, condizioni climatiche asciutte, buona aerazione, eliminazione dei fiori troppo maturi.
Scompensi idrici, ristagni e chiome che rimangono bagnate a lungo, favoriscono l’attacco fungino, prestare molta attenzione ai periodi in cui il terriccio asciuga poco. Allontanare immediatamente dalla coltivazione le piante infette. Intervenire preventivamente aggiungendo al substrato il fungicida biologico Bioten.
Il Gloeosporium è il fungo responsabile dell’antracnosi del ciclamino e il cui sviluppo e diffusione sono favorite dai climi miti e umidi. La lotta chimica deve essere attuata come misura preventiva ed eventualmente curativa. Per contrastare agronomicamente la malattia è necessario ridurre l’umidità della serra, distanziare le piante e mantenere la vegetazione asciutta.
Si tratta di un batterio che provoca il marciume del bulbo. Le malattie da Erwinia sono spesso la conseguenza di errori di coltivazione, come le variazioni di temperatura, un’invasatura troppo profonda o una concimazione eccessivamente azotata. Non esistono prodotti fitosanitari antibiotici utilizzabili in agricoltura, quindi è necessaria una lotta agronomica preventiva: evitare eccessiva umidità con temperature > 25°C o < 10°C; evitare irrigazioni irregolari; evitare eccessi di azoto e fertilizzazioni irregolari; evitare pH troppo bassi (<5,5) e controllare che non vi siano forti variazioni dello stesso; non piantare in profondità il tubero; eliminare piante e materiali contagiati e disinfettare il materiale venuto a contatto con le piante malate.