Evitare la resistenza agli agrofarmaci in florovivaismo

Le nuove normative riducono gli agrofarmaci utilizzabili in florovivaismo: evitiamo la resistenza a quelli impiegabili

Aprile 2, 2020
6 min

La resistenza a un principio attivo da parte di parassiti o malerbe rende il fitofarmaco meno efficace. La lotta a insetti, malattie fungine o malerbe infestanti in florovivaismo risulterà inadeguata.

 

Perchè fare attenzione alla resistenza ai fitofarmaci

Ogni florovivaista professionale conosce l’importanza di usare bene i fitofarmaci, ad un punto di vista ambientale e da un punto di vista della redditività. Capire i fenomeni che portano alla resistenza agli agrofarmaci in florovivaismo è importante per usare i fitosanitari in modo efficace e corretto, soprattutto alla luce delle recenti normative europee e nazionali sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, che stanno revisionando e togliendo dal mercato molti principi attivi.

Le nuove norme e la nuova sensibilità stanno operando un grande cambiamento a livello comunitario, anche in ambito florovivaistico.

Va salvaguardato l’ambiente, mantenendo allo stesso tempo standard di produzione florovivaistica molto elevati. Per ottenere il massimo dai principi attivi a disposizione i florovivaisti devono padroneggiare le migliori pratiche. Evitare il rischio di resistenza agli agrofarmaci, è una di queste. Vediamo quali sono i fenomeni che portano alla resistenza ai principi attivi dei fitofarmaci.

 

Fattori che portano alla resistenza ai fitofarmaci e possibili strategie anti-resistenza

Da un punto di vista di classificazione, le colture florovivaistiche sono considerate colture minori, cioè le aromatiche in vaso, le floricole o le ornamentali in vaso. Questa classificazione riduce ancora di più gli agrofarmaci a disposizione per il settore.
Oltre a ciò negli ultimi anni molti insetti e funghi patogeni stanno diventando resistenti nei confronti di diversi principi attivi, rendendo difficile l’applicazione di alcuni agrofarmaci.

Ci sono dei meccanismi alla base dei fenomeni di resistenza per ridurre i quali, esistono delle strategie. La resistenza di un patogeno/malerba/insetto nei confronti di una molecola chimica si manifesta essenzialmente con la sopravvivenza di un certo numero di individui dopo che è stato effettuato il trattamento e danno poi origine ad una popolazione  che sarà resistente a quella specifica molecola chimica.

Nella tabella sottostante trovi elencati i principali fattori di rischio e i meccanismi che favoriscono l’instaurarsi delle resistenze:

 

FATTORI DI RISCHIO POSSIBILI STRATEGIE
Molte generazioni di patogeni e alta frequenza dei cicli di infestazionei (ciclo biologico)
  • Conoscere il ciclo biologico dei vari patogeni
  • Monitorare le infestazioni con trappole e catture massali
  • Seguire i bollettini delle infestazioni per trattare al momento giusto/solo quando è proprio necessario
  • Utilizzo ripetuto di agrofarmaci con gli stessi principi attivi
  • Alternare prodotti fitosanitari con p.a. e meccanismi di azione diversi.
    ATTENZIONE: alternare prodotti chimici con nomi commerciali diversi non sempre significa alternano anche principi attivi
  • Molti trattamenti con prodotti con lo stesso meccanismo di azione
  • Non superare mai le dosi e il numero massimo di trattamenti indicati in etichetta
  • Sovradosaggi rispetto a indicazioni dell'etichetta
  • Non superare mai le dosi e il numero massimo di trattamenti indicati in etichetta
  • Trattare con infezioni o infestazioni già in atto
  • Conoscere il ciclo biologico dei vari patogeni
  • Monitorare le infestazioni con trappole e catture massali
  • Seguire i bollettini delle infestazioni per trattare al momento giusto/solo quando è proprio necessario
  • Meno p.a. disponibili a seguito della revisione europea degli agrofarmaci
  • Adottare tecniche di buona pratica agricola (miglior gestione dell’irrigazione e della concimazione, ecc.).
  • Usare mezzi di lotta alternativi ai prodotti chimici (confusione sessuale, cattura massale, lotta integrata, prodotti a base di microrganismi, induttori di resistenza ecc.)
  • Insistere nei trattamenti anche quando il principio attivo manifesta cali di efficacia
  • Non abusare mai di principi attivi che manifestino dei sospetti cali di efficacia, per non rendere inefficace il trattamento nel tempo
  • Trattamenti effettuati con macchine irroratrici vecchie, mal tarate, scarsa manutenzione, ecc.)
  • Usare macchine irroratrici sottoposte a taratura, controlli funzionali periodici e manutenzioni regolari
  • Lo studio dei fenomeni di resistenza

    L’industria agrochimica si sta adoperando per ridurre i fenomeni di resistenza anche attraverso l’organizzazione di gruppi di studio specifici a livello europeo. Attualmente esistono e sono operativi quattro gruppi di studio:

    MoA (Mode of Action – Modalità d’azione) è il simbolo con qui si codifica il meccanismo di azione di una molecola chimica nei confronti del patogeno. Sulla base dei MoA, i gruppi di studio citati sopra, hanno attribuito un codice specifico ai principi attivi.

    Quando p.a. diversi hanno lo stesso meccanismo di azione, ricevono lo stesso MoA. In questo modo è molto smplice individuare i principi attivi che non vanno usati ripetutamente per i trattamenti in coltura.

    Qui un esempio di tabella FRAC e IRAC. Molte etichette di agrofarmaci riportano già i codici MoA assegnati a da questi 4 enti.

     

    PRINCIPIO ATTIVOTIPOLOGIAMECCANISMO DI AZIONE (MoA)COD. FRACCOD. IRAC
    BOSCALIDFungicidaBlocca il processo di respirazione del fungo patogeno7
    FLUTOLANILFungicidaBlocca il processo di respirazione del fungo patogeno7
    ISOPYRAZAMFungicidaSDHI (inibitori della succinato-deidrogenasi)7
    PROPAMOCARBFungicidaInterferisce con sintesi dei lipidi e integrità delle membrane28
    METIRAMFungicidaFungicida da contatto con attività multisitoM 3
    AZOXYSTROBINFungicidaQoI (inibitori del chinone sulla membrana esterna)11
    TRICHODERMA spp.Fungo antagonistaParassitizzazione delle pareti cellulari dei funghi patogeniBM02
    PROCLORAZFungicidaBiosintesi degli steroli nelle membrane3
    ETOFENPROXInsetticidaNeurotossico3A
    TEFLUTRINInsetticida
    Neurotossico
    3A
    DELTAMETRINAInsetticidaNeurotossico3A
    EMAMECTINA BENZOATOInsetticidaNeurotossico - Paralisi muscolare6
    BUPROFEZINInsetticidaInibitori della biosintesi della chitina tipo 116

     

    Principi attivi autorizzati in floricoltura e meccanismo d’azione

    Analizziamo alcuni principi attivi autorizzati in floricoltura sulla base del loro meccanismo d’azione nei confronti dei patogeni. Facciamo alcune considerazioni, partendo dalla tabella qui sopra.

    • In una strategia di lotta chimica, se si alternano fitosanitari contenenti Boscalid e Flutolanil si usano due principi attivi diversi ma aventi lo stesso meccanismo d’azione (codice FRAC 7) e si crea un rischio resistenza. Per evitare di creare fenomeni di resistenza sarebbe opportuno alternare Boscalid o Flutolanil con Propamocarb, in quanto questo principio attivo ha un meccanismo di azione diverso (codice FRAC 28) o con Metiram (Codice FRAC M3) o con Azoxystrobin (Codice FRAC 11)
    • Analogamente se si usano e alternano molecole ad azione insetticida come Deltametrina, Etofenprox e Teflutrin: pur usando prodotti con principi attivi diversi, le molecole hanno lo stesso meccanismo di azione verso gli insetti (Codice IRAC 3A) con alto rischio di creare resistenza. Diventa opportuno alternare, ad esempio, Imidacloprid o Etofenprox con Emamectina benzoato e Buprofezin che hanno meccanismi di azione diversi (rispettivamenTe IRAC 6 e IRAC 16).

     

    N.B: Gli elenchi completi dei principi attivi ad azione insetticida, fungicida, erbicida e la loro classificazione sulla base del meccanismo di azione (MoA) sono consultabili sui siti web dei comitati IRAC (http://www.irac-online.org), FRAC (http://www.frac.info/), e HRAC (http://www.hracglobal.com).

     

    Bibliografica, sitografia e normativa:

    • Direttiva CE 91/414: relativa all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari
    • Regolamento CE n. 1107/2009 relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari
    • Direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari
    • Decreto Legislativo n. 150 del 14 agosto 2012 attuazione della direttiva 2009/128/Ce che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi
    • Direttiva 2009/127/CE relativa alle macchine per l’applicazione dei prodotti fitosanitari
    • Decreto Legislativo n. 124 del 22 giugno 2012 modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 17, in attuazione della direttiva 2009/127/CE che modifica la direttiva 2006/42/CE relativa alle macchine per l’applicazione di pesticidi
    • Decreto Interministeriale 22 Gennaio 2014: Adozione del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ai sensi dell’ art.6 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 recante: “attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi”
    • Regolamento CE 1185/2009 sulle statistiche riguardanti i prodotti fitosanitari
    • Decreto Legislativo n. 65/2003 sulla classificazione, etichettatura e imballaggio dei preparati pericolosi (inclusi i prodotti fitosanitari)
    • Regolamento CE 396/2005, sui livelli massimi di residui nei prodotti alimentari e mangimi.
    • Decreto legislativo 152/2006, Codice dell’ambiente, Parte III “Tutela delle acque”
    • FRAC – Fungicides Resistance Action Committee (http://www.frac.info)
    • HRAC – Herbicides Resistance Action Committee (http://www.hracglobal.com)
    • IRAC – Insetticides Resistance Action Committee (http://www.irac-online.org)
    • RRAC – Rodenticides Resistance Action Committee (http://www.rrac.info)
    • http://www.regione.piemonte.it/agri/area_tecnico_scientifica/settore_fitosanitario/difesaIntegrata.htm

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