Guida all’azoto per piante nelle produzioni florovivaistiche
L’azoto è uno degli elementi più importanti e allo stesso tempo più critici nella coltivazione delle piante. Aiutiamoci con le tecnologie nutritive
L’azoto è uno dei 3 macroelementi primari, nutrienti essenziali e imprescindibili per crescita e sviluppo delle piante ornamentali. Conoscere a fondo come interagisce con le produzioni florovivaistiche è particolarmente importante per ottenere la massima qualità estetica e vitalità.
A cosa serve l’azoto nelle piante
L’azoto ha una funzione prevalentemente plastica, presiede alla formazione dei tessuti vegetali e al loro accrescimento, determina l’allungamento dei fusti e dei germogli e potenzia l’assorbimento degli elementi nutritivi. Risulta perciò importante per uno sviluppo vegetativo rigoglioso della pianta. L’azoto contribuisce anche alla formazione del fiore e quindi è un elemento molto importante in certi tipi di piante, come il crisantemo, con fiori particolarmente voluminosi.
La peculiarità dell’azoto deriva dal fatto che è una componente degli amminoacidi e quindi delle proteine, i “mattoni “ che costruiscono la pianta. Entra a far parte anche di clorofilla, vitamine, enzimi, ormoni, tutti necessari alle varie funzioni delle piante.
Come usare l’azoto per le piante?
Per rispondere a domande tipo “come dare azoto a una pianta?” o “quando le piante hanno bisogno di azoto?” è bene fare un passo indietro.
Dove si trova l’azoto
L’atmosfera è la principale riserva d’azoto. La maggior parte degli organismi viventi però non possono utilizzare l’azoto atmosferico e quindi dipendono dall’azoto contenuto nei minerali del suolo. Le forme di azoto organiche si rendono disponibili per le colture solo dopo essere state “mineralizzate” dalla microflora del terreno, in forma prima ammoniacale e poi nitrica, cioè nelle uniche forme di azoto minerale che sono assorbite dalle radici delle piante.
Il tipo di azoto è importante in florovivaismo
La qualità di tipo di azoto presente in un concime è fondamentale per esser certi della sua assimilazione e questo per 3 motivi:
- Per evitare lisciviazione e quindi inquinamento in falda con un possibile spreco
- Per produrre piante sane ed esteticamente perfette
- Per rispondere alla forma specifica richiesta da parte dalla pianta
È evidente che l’uso dell’azoto nelle piante ornamentali richiede attenzione e precisione. Non solo per evitarne carenze o eccessi, ma anche perchè la forma azotata influisce molto nel ciclo vegetativo delle piante. Infatti, le tre forme azotate (nitrica, ammoniacale, ureica) hanno diverse caratteristiche pratiche.
Parliamo di forme di azoto, ciclo dell’azoto e concimi a base di azoto per piante ornamentali in questo articolo dettagliato
Azoto per piante: utilizzo, vantaggi ed eccessi
L’azoto va apportato fin dall’inizio del ciclo colturale di ciascuna pianta perchè, come abbiamo visto nel primo paragrafo è un elemento chiave nella formazione dei tessuti vegetali. Contribuisce alla crescita tutta della pianta, dalle radici alle foglie.
La disponibilità di azoto alla pianta va garantita in modo costante ma graduale, per evitare eccessi o carenze. Assicurati quindi che sia disponibile e assimilabile nella giusta quantità e durante tutto il ciclo vegetativo perchè – come abbiamo visto – per sua caratteristica intrinseca, l’azoto è molto soggetto alla lisciviazione. La scelta della formulazione – idrosolubile o a cessione controllata – dovrebbe essere basata sulle necessità della specie coltivata e sul mtodo di coltivazione.
Azoto per piante: a cosa serve e benefici
I vantaggi dell’azoto nella produzione di piante ornamentali includono:
- crescita vigorosa
- adeguata ramificazione nella fase iniziale di crescita
- formazione dei tessuti vegetali
- vegetazione più folta
- colorazione intensa
- fioriture più abbondanti
- apparato radicale ben sviluppato
L’assorbimento dell’azoto da parte delle piante
Assorbimento radicale: è la modalità di assoribimento prevalente. La forma più facilmente assimilabile è quella nitrica ma ha il notevole svantaggio di essere facilmente lisciviabile. Quindi se la pianta non assorbe subito tutto l’azoto, lo si spreca (e si inquina). Le radici assimilano anche la forma ammoniacale, che è molto importante per le acidofile perchè dopo l’assorbimento si liberano degli idrogenioni che aiutano ad abbassare il pH, come necessario per le acidofile. Normalmente i concimi contengono entrambe le forme azotate, assecondando in questo modo le necessità della coltivazione.
Assorbimento fogliare: per quel che riguarda questo tipo di assunzione da parte delle piante, la forma privilegiata è quella ureica, anche se possono essere assimilate anche le altre due forme.
Eccesso di azoto nelle piante
Troppo azoto nelle piante può portare a conseguenze indesiderate. Ad esempio potrebbero sviluppare un folto apparato fogliare a discapito della struttura/impalcatura debole o delle fioriture.
Un’eccessiva concimazione azotata aumenta inoltre il rischio di malattie fungine e rende le piante più vulnerabili agli attacchi di insetti.
Carenza di azoto nelle piante ornamentali
La carenza di azoto è uno dei problemi più comuni nelle coltivazioni florovivaistiche e compromette lo sviluppo iniziale, influenzando negativamente sia la vigoria della pianta che le fioriture. L’azoto è un elemento della clorofilla e quando manca si arriva a rallentare la fotosintesi e la crescita. Nei casi più gravi, la carenza di azoto può causare la caduta prematura delle foglie a partire da quelle basali e un generale deperimento della pianta che risulta anche più suscettibile a malattie e insetti.
In questo articolo su sintomi e cura da carenze di azoto ne parliamo in modo approfondito
Si evitano carenze di azoto assicurando un apporto equilibrato, regolare e costante di questo elemento con concimi che lo contengano nella giusta forma e con la giusta tecnologia:
- Se c’è una carenza di azoto certa, si può intervenire con una concimazione azoto-specifica, anche sotto forma di concimazione fogliare nei casi più gravi.
- Incorporare concimi a cessione controllata al substrato di coltivazione è una tecnica molto efficace per assicurare l’apporto di azoto per un arco di tempo prestabilito: in questo caso si sceglie la durata del concime in base al tipo di pianta e alle condizioni di coltivazione.
- Se si deve prolungare la presenza di azoto in piante invendute o che ne necessitano una quantità extra, la tecnica del topdressing (o concimazione di copertura) è la più raccomandata. Anche la gestione del pH permette di lavorare in prevenzione per evitare la carenza di azoto.
La concimazione delle piante ornamentali con fertilizzanti azotati
Si può apportare azoto alle piante sia con concimi idrosolubili, concimi a lenta cessione e concimi a cessione controllata. Ciascuna tipologia va scelta in base alla situazione organizzativa aziendale, al tipo di coltura e/o fase vegetativa e/o situazione di carenza/eccesso. La nutrizione a base di azoto è un argomento molto ampio e abbiamo dedicato un articolo specifico ai concimi azotati per la produzione di piante ornamentali, che trovi cliccando qui
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