Torba per piante ornamentali in florovivaismo: proprietà e utilizzo

Guida alle proprietà della torba, le sue applicazioni, le tipologie disponibili e le alternative possibili in florovivaismo

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La torba è un componente essenziale nei substrati impiegati nella produzione professionale di piante ornamentali. Grazie alle sue caratteristiche fisico-chimiche, garantisce condizioni ottimali per lo sviluppo radicale e la crescita delle colture florovivaistiche. Anche se il trend è una possibile riduzione percentuale del suo impiego nelle miscele, resta comunque uno dei materiali più importanti di riferimento. In questa guida vengono analizzate le proprietà della torba, le sue applicazioni, le tipologie disponibili e le alternative sostenibili per il settore.

 

Cos’è la torba e perché usarla in florovivaismo

La torba è un materiale organico derivante dalla decomposizione parziale di vegetali in ambienti umidi e anaerobici. La sua formazione richiede migliaia di anni, rendendola una risorsa limitata. Viene estratta principalmente da torbiere in regioni temperate e boreali, come quelle presenti in Canada, Russia, Finlandia, Svezia e Paesi Baltici.

Il suo utilizzo è diffuso in florovivaismo grazie alla capacità di:

  • favorire un ambiente radicale ottimale
  • fornire un supporto leggero e drenante
  • assicurare una bassa salinità per evitare accumuli dannosi di sali non desiderati.

 

Proprietà della torba e benefici per la crescita delle piante

L’impiego della torba nei substrati professionali offre numerosi vantaggi agronomici:

  • elevata capacità di ritenzione idrica, essenziale per ridurre la frequenza delle irrigazioni e garantire un rilascio graduale dell’umidità.
  • ottimale aerazione radicale, favorendo lo sviluppo di radici sane e robuste.
  • bassa salinità intrinseca, che permette una facile gestione della nutrizione.
  • struttura stabile e leggera, utile per substrati specifici e colture delicate.

 

Tipologie di torba per florovivaismo e loro applicazioni nelle colture professionali

Le torbe si distinguono in base al grado di decomposizione e alla loro origine. Ogni tipologia presenta caratteristiche specifiche che la rendono adatta a determinate colture,in funzione del grado di decomposizione viene espresso l’idice di von Post:

  • H1-H3: si tratta di torbe giovani, poco decomposte, molto chiare, non vengono utilizzate
  • H3-H4: sono le torbe bionde con un grado di decomposizione medio basso, pH 3-4 , capacità di scambio cationico 80-130 meq/l, ottima porosità e ritenzione idrica.
  • H4-H6: torbe brune con un livello di decomposizione medio -alto, pH 3-3,5, capacità di scambiom cationico 150-250 meq/l, buona porosità e rienzione idrica, Usate a livello professionale, in miscela con torbe bionde
  • H7-H10: torbe nere, mature, molto decomposta, pH attorno al 7 , capacità di scambio cationico >250 meq/l

In funzione del grado di decomposizione si passa quindi dalle torbe giovani (molto chiare) a quelle bione e quelle nere:

  • torba bionda: caratterizzata da una struttura fibrosa e un pH acido, questa torba è particolarmente indicata per la coltivazione di piante acidofile, come azalee, rododendri, ortensie blu, camelie ed eriche. Viene spesso utilizzata come base nei substrati per mantenere un ambiente radicale ben drenato e con un’adeguata disponibilità di ossigeno.
  • torba nera: più decomposta rispetto alla torba bionda, possiede una maggiore capacità di trattenere acqua e nutrienti. Grazie al suo elevato contenuto di sostanza organica, è adatta a piante da fiore, ortaggi e colture ornamentali che richiedono una nutrizione più bilanciata. Viene impiegata in combinazione con altri componenti per migliorare la struttura del substrato e garantire una crescita vigorosa.

Un’altra distinzione fondamentale per i produttori florovivaistici è conoscere la frazione della torba. La frazione della torba indica le dimensioni dei grumi in mm e dipende molto dalla modalità di raccolta della torba (torba da mattonella o torba fresarìta). Ci sono quindi torbe molto grossolane con frazioni tipo 20-40, altre che contengono sia materiale fine che grossolano, ad esempio 0-20, 0-40.

Torbe ben strutturate si prestano meglio per vasi di dimensioni maggiori o dove ci serva un maggior drenaggio, la scelta viene fatta perciò in funzione del vaso e della lavorabilità del materiale in base alle caratteristiche  delle proprie invasatrici.

In funzione dell’origine del materiale, sono possibili ulteriori schematizzazioni: torebe di sfagno, torbe di carice (t. erbacee) oppure torbe legnose.

 

Torba acida di sfagno: quali piante ne beneficiano

L’impiego della torba acida di sfagno è particolarmente indicato per:

Queste colture necessitano di un substrato con pH acido per garantire un assorbimento ottimale dei nutrienti. La torba acida contribuisce anche alla stabilizzazione delle condizioni radicali, migliorando l’efficienza della coltivazione.

 

Differenza tra torba e terriccio/substrato

La torba è un componente singolo con caratteristiche ben definite, mentre il terriccio o substrato è una miscela che può includere torba, fibra di cocco, perlite, fibra di legno e altri elementi. La scelta del substrato più adatto dipende dalle esigenze specifiche della coltura.

Un substrato professionale può contenere diverse proporzioni di torba a seconda delle necessità della coltivazione. Ogni produttore di substrato produce le miscele più adeguate in funzione non solo della coltura e delle dimensioni del vaso, ma anche in base alle zone climatiche, alle  modalità di bagnatura. A puro titolo di  esempio in maniera molto semplificata:

  • terricci per piante acidofile: solitamente contengono una miscela di torbe bionde per mantenere un pH adeguato
  • substrati per piante fiorite: miscele di torba bionda e bruna  con altri materiali come midollo di cocco, perlite ecc per una crescita equilibrata
  • substrati per annuali: miscela di torbe con frazioni più fine, midollo di cocco. La facilità di impiego in piccoli contenitori assieme ad una corretta ritenzione idrica sono fondamentali
  • substrati per arbusti: miscela di torbe ben strutturate, cocco e con aggiunta di inerti come pomice, per avere una buona stabilità del substrato nel medio lungo periodo

 

Alternative sostenibili alla torba nei substrati professionali

Il settore florovivaistico sta valutando alternative sostenibili alla torba, tra cui:

  • Fibra di cocco: con buona ritenzione idrica e struttura diversa a seconda che si parli di midollo, fibra o chip , adatta a substrati professionali.
  • Compost da verde: fonte di sostanza organica e nutrienti, utile per ridurre l’impatto ambientale, necessità di una procedura di compostaggio appropriata
  • Corteccia di conifere (Pinus sp.) prodotto di scarto per l’industria è un risorsa da riciclo qualora facilmente disponibile, . È usata per strutturare e arieggiare i substrati
  • Fibra di legno: via via sempre più usata nella produzione di substrati alternativi alla torba, ha una bassa capacità di trattenere l’acqua, caratteristsica di cui tener conto
  • Perlite : utilizzata per migliorare drenaggio e aerazione nei substrati professionali.

L’adozione di queste alternative permette di ridurre  l’utilizzo di torba  senza compromettere le prestazioni agronomiche richieste dal settore florovivaistico professionale. . In questo articolo analizziamo più in profondità i substrati alternativi alla torba in florovivaismo. Un’altra tendenza del florovivaismo ornamentale è l’utilizzo di substrati privi di torba o peat-free, come illustriamo in questo articolo.

La nutrizione delle piante quando si usano substrati a basso contenuto di torba

L’uso della torba nel florovivaismo professionale rimane una scelta strategica per garantire colture di alta qualità. Tuttavia, il bilanciamento tra resa agronomica e sostenibilità ambientale richiede un approccio mirato. I produttori devono considerare attentamente la tipologia di torba utilizzata, le sue alternative e il loro impatto sulla produttività delle colture. L’adozione di tecniche innovative e substrati con ridotte percentuali di torba rappresenta la direzione futura del settore, mirando a un equilibrio tra prestazioni e rispetto dell’ambiente. I piani di concimazione vanno tuttavia adeguati alle differenti caratteristiche chimico fisiche del prodotto finito.

 

Prodotti ICL per substrati a basso contenuto di torba o peat-free

Dato che l’uso di materiali alternativi alla torba ha influenza sulla fissazione dell’azoto e porta con sè rischio di pH elevata e EC (Conducibilità Elettrica) più alta, per compensare  l’azoto ICL propone Osmoform High N 38-0-0 e Osmocote N 38-0-5. Per migliorare la gestione della ritenzione idrica e ottimizzare le irrigazioni, è buona norma includere nel piano colturale anche gli agenti umettanti H2Gro Liquid o H2Gro Granular.

Nel caso di dubbio o domande, chiedi una consulenza personalizzata a un esperto ICL Florovivaismo: clicca qui.

 

 

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