Guida al fosforo per piante nelle produzioni florovivaistiche
Il fosforo favorisce lo sviluppo radicale, stimola la fioritura e ne esalta i colori e migliora la resa finale delle produzioni florovivaistiche
Il fosforo è un macroelemento che si trova come componente degli acidi nucleici, nelle sostanze di riserva dei semi, nei composti energetici (ATP, ADP), nelle membrane cellulari.
La sua disponibilità è influenzata dal pH: ideale è un pH tendente alla neutralità mentre in terreni basici può divenire fosfato di calcio (insolubile) e in quelli acidi forma del fosfato di alluminio o ferro, limitando la disponibiltà di tutti gli elementi.
A cosa serve il fosforo nelle piante
Le piante hanno bisogno del fosforo per veicolare l’energia al proprio interno e per eseguire in modo ottimale diversi processi metabolici, essenziali per una crescita equilibrata e sana.
Un apporto adeguato di fosforo migliora la resistenza agli stress ambientali e favorisce una maggiore produzione di fiori , aspetto cruciale per le coltivazioni ornamentali.
Anche se quantitativamente è meno richiesto rispetto ad azoto e potassio, risulta comunque essenziale perché consente di migliorare la resa finale delle produzioni florovivastiche, aumenta la qualità e la resistenza delle piante ornamentali e assicura fioriture più abbondanti e durature.
La quantità accumulata anche nei semi, diviene una riserva che viene utilizzata dalla pianta durante la germinazione.
Fosforo: perchè per le piante è fondamentale
L’importanza del fosforo risulta chiara quando consideriamo che questo elemento è presente come costituente:
- nelle membrane cellulari (fosfolipidi) = contribuisce alla formazione delle strutture cellulari
- negli acidi nucleici (DNA e RNA) = partecipa alla divisione cellulare e alla sintesi del DNA
- nelle molecole di ATP e ADP (adenosina trifosfato) che costituiscono il sistema energetico nei sistemi biologici ed è perciò coinvolto nei processi di accumulo e utilizzo dell’energia.
Fosforo per piante: utilizzo, vantaggi ed eccessi
Come usare il fosforo per aiutare le piante
Il fosforo è quasi sempre presente come anione dell’acido ortofosforico (H2PO4-) e in questa forma così viene assorbito dalla pianta, deve essere nella quota disponibile nel terreno agrario. Nel caso invece di un substrato torboso è facilmente disponibile, il rischio semmai è quello del dilavamento. È un elemento molto mobile, le foglie giovani ricevono non solamente il fosfato assorbito dalle radici ma anche quello proveniente dalle foglie vecchie se necessario.
Per ottenere un effetto ottimale, è utile applicare concimi fosfatici nelle fasi iniziali della crescita (messa a dimora o trapianto) e alla ripresa vegetativa, per favorire la formazione di radici robuste.
Nel terreno agrario è essenziale applicare il fosforo prima della messa a dimora o all’impianto, in modo da renderlo disponibile quando le piante ne hanno effettivo bisogno: infatti è un elemento meno mobile rispetto ad azoto o potassio.
Il fosforo: disponibilità e assorbimento
Il fosforo, oltre a disponibile, deve anche essere assimilabile per poter essere assorbito.
L’assorbimento del fosforo dipende dalle condizioni del suolo e dalla temperatura ambientale:
- in terreni con pH inferiore a 5,5 o superiore a 7,5 la disponibilità del fosforo diminuisce drasticamente.
- il fosforo è meno solubile e meno assorbibile a basse temperature, il che può ostacolare la crescita delle piante in periodi freddi.
Benefici del fosforo nella produzione di piante ornamentali
Il fosforo offre diversi vantaggi nelle produzioni florovivaistiche, primo fra tutti il miglioramento dell’apparato radicale che si traduce in:
- maggiore stabilità della pianta nel vaso (o nel terreno)
- più assorbimento di acqua e nutrienti
- maggiore resistenza agli stress idrici e ai cambiamenti di temperatura
In più il fosforo:
- stimola la fioritura
- intensifica la produzione di pigmenti (colorazione più viva)
- contribuisce anche alla produzione di frutti e semi grazie all’energia che fornisce
Eccesso di fosforo nelle piante
Un eccesso di fosforo può avere effetti negativi: può bloccare l’assorbimento di altri nutrienti essenziali come ferro, manganese e zinco, portando a carenze secondarie che si manifestano con sintomi di clorosi e crescita stentata. Inoltre, l’eccesso di fosforo può alterare la struttura microbica del suolo, riducendo la biodiversità e ostacolando la simbiosi con funghi benefici come le micorrize, che aiutano le radici nell’assorbimento dei nutrienti.
È dunque essenziale monitorare le quantità di fosforo somministrate e integrarlo solo quando necessario.
Il nostro team di tecnici è a disposizione: nel caso di dubbi sull’applicazione del fosforo chiedi ai nostri esperti compilando questo modulo
La carenza di fosforo nelle piante ornamentali
Quando le piante hanno bisogno di fosforo possono manifestare dei sintomi che influiscono sia sull’estetica che sulla loro salute. Si va dalla crescita rallentata, alla colorazione fogliare che – anzichè giallastra come avviene per diversi altri tipi di carenze- diventa intensa e tende a virare verso il violaceo. Un altro danno alle foglie è arrecato da macchie e bordi necrotici. Pure la fioritura è influenzata negativamente quando manca il fosforo e risulta ritardata. Oltre a foglie, rami e fiori, anche le radici risentono della mancanza di fosforo e risultano poco profonde.
Abbiamo preparato un articolo su sintomi e cura delle carenze di fosforo in cui ne parliamo approfonditamente.
Come risolvere la carenza di fosforo nelle piante
La carenza di fosforo è bene prevenirla con una adeguata concimazione fosfatica. Da un punto di vista delle operazioni agronomiche, molto ultile è agire sul pH perchè, come abbiamo visto sopra, i livelli di pH hanno effetti diretti sulla disponibilità degli elementi. Se si lavora in serra, anche la gestione corretta delle temperature permette di rendere il fosforo disponibile e assorbibile e quindi evitarne la carenza.
In questo articolo c’è un paragrafo interamente dedicato alla sintomi e cura da carenze di fosforo
Come dare fosforo alle piante
Per apportare fosforo alle piante ornamentali, si può ricorrere a diverse forme di fertilizzanti fosfatici che generalmente vengono prodotti per trasformazione industriale delle fosforiti (rocce sedimentarie fosfatiche), o per trattamento di sottoprodotti dell’industria siderurgica.
Fosforo e fertilizzanti fosfatici: cosa sono
In funzione della solubilità e della capacità di apportare nutrienti al terreno, possono essere classificati come:
- idrosolubili – fosfati di ammonio, MKP, acido fosforico
- i fosfati di ammonio si ottengono per neutralizzazione dell’acido ortofosforico con l’ammoniaca. Sono prodotti cristallini molto solubili
- MKP – Fosfato monopotassico, dall’elevato contenuto in fosforo e potassio
- l’acido fosforico, frequentemente utilizzato come correttore del pH del’acqua per il suo effetto sui bicarbonati, se utilizzato apporta una quota di fosforo di cui si deve tener presente nei piani di concimazione
- di media solubilità – superfosfati di calcio
- si preparano facendo reagire le fosforiti con acidi. Si utilizza acido solforico per la produzione di perfosfato semplice, e si utilizza acido fosforico per la produzione del perfosfato triplo. Si utilizzano per la concimazione di fondo all’impianto delle colture
- di scarsa solubilità – fosfati naturali
- vengono utilizzate le fosforiti naturali, seccate, macinate e setacciate. Si utilizzano per la concimazione di fondo all’impianto delle colture e per la preparazione di fertilizzanti organo minerali destinati all’agricoltura biologica.
Concimi a base di fosforo per piante ornamentali
Per una concimazione bilanciata è importante far riferimento ai piani di concimazione specifici per la coltura che si intende produrre.
Il fosforo entra nei piani di concimazione in quantià limitata e solitamente in specifiche fasi di sviluppo della pianta, come radicazione e prefioritura
Per apporti particolari di fosforo raccomandiamo i concimi idrosolubili NPK + microelementi Peters Professional ad esempio Peters Professional 10-30-20 o 10-52-10 o 20-20-20 + micro che, non solo rispondono alle esigenze nutrizionali della pianta, ma contengono anche l’esclusiva formula M77 che promuove la crescita e assicura che le piante recuperino rapidamente la normale curva di sviluppo.
Se si vuole prevenire una possibile carenza di fosforo con un concime a cessione controllata , ICL raccomanda l’utilizzo di un Osmocote da mescolare preventivamente al substrato. Tutti i tipi di Osmocote, con diverse formulazioni, differenti per modalità di rilascio, analisi, granulometria contengono fosforo.
In generale, per evitare che si verifichino sintomi di carenza, ti suggeriamo di contattare il referente tecnico ICL della tua zona che, con il supporto del software AngelaWeb 3.0, formulerà la soluzione specifica per le tue condizioni di coltivazione, combinando Concimi a Cessione Controllata (CRF) e Concimi Idrosolubili (WSF) proponendo l’abbinamento di Osmocote 5 + Peters o Universol. “*
A piè pagina il link per richiedere la consulenza personalizzata di un esperto ICL
Approfondisci con gli argomenti correlati a questo articolo. Clicca le tab qui sotto.