Come mantenere l’umidità ottimale nei vasi delle piante ornamentali

Assicura al substrato buona capacità di reidratazione tra i cicli di bagnatura: risparmi acqua e le piante stanno meglio

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I problemi in florovivaismo quando il substrato diventa idrorepellente

Nel settore florovivaistico, gestire la gestione dell’acqua nei substrati di coltivazione è fondamentale per garantire una crescita sana e vigorosa delle piante. Anche in presenza di sufficienti risorse idriche, si può perdere capacità di assorbimento dell’acqua da parte del substrato se si ripetono in modo sbagliato cicli ripetuti di bagnatura e asciugatura. L’idrofobicità del substrato che ne consegue influisce negativamente su irrigazione e disponibilità idrica per le radici. Questo ha consesguenze dirette sulla salute delle piante ornamentali. Vediamo come mantenere umida la terra nei vasi in modo corretto.

 

Perché la terra del vaso non assorbe acqua

L’idrofobicità del substrato si manifesta quando l’acqua, invece di penetrare nel terreno, scorre sulla superficie o defluisce lungo i bordi del vaso senza inumidire in modo omogeneo la massa del substrato. Questo fenomeno è causato da:

  • riduzione dell’umidità nel substrato: se il livello di umidità scende sotto una soglia critica, il substrato perde la capacità di assorbire l’acqua efficacemente.
  • presenza di cere e lipidi naturali: alcune componenti organiche del substrato, come le torbe, contengono sostanze idrofobiche che, in condizioni di estrema secchezza, ostacolano la reidratazione.
  • tipologia di torba utilizzata: le torbe bionde tendono a diventare più idrofobiche rispetto alle torbe scure.
  • metodo di raccolta della torba: le torbe da blocco mantengono meglio l’acqua rispetto alle torbe fresate.

 

Cosa fare quando il substrato diventa idrofobico

Il controllo dell’umidità nei vasi di piante permette di far fronte all’idrorepellenza dei substrati.

L’idrofobicità del substrato si verifica quando l’umidità scende sotto il 55%, causando il fenomeno del ruscellamento superficiale dell’acqua, che invece di essere assorbita tende a scorrere lungo i bordi del vaso e non imbibisce correttamente il pane radicale. Questo comporta una distribuzione disomogenea dell’acqua che porta a una ridotta disponibilità per l’apparato radicale della pianta. Per contrastare questa condizione è necessario intervenire con strategie mirate di gestione dell’irrigazione e l’uso di prodotti specifici, come gli agenti umettanti.

 

Come mantenere umida la terra nei vasi

Per prevenire l’idrofobicità del substrato e garantire una distribuzione uniforme dell’acqua, è possibile adottare diverse strategie:

  • irrigazione regolare e controllata: evitare che il substrato si asciughi eccessivamente tra un ciclo di irrigazione e l’altro
  • utilizzo di tecniche di bagnatura frazionata: somministrare l’acqua in più fasi per garantire un assorbimento graduale e uniforme
  • miscelazione di materiali con buona capacità di ritenzione idrica: l’integrazione di torba scura, fibra di cocco o perlite nei substrati migliora la distribuzione dell’umidità
  • applicazione di agenti umettanti e surfattanti: questi prodotti riducono la tensione superficiale dell’acqua, facilitandone la penetrazione e la diffusione all’interno del substrato.

 

I vantaggi degli agenti umettanti

L’impiego di agenti umettanti e surfattanti nei substrati professionali consente di:

  • ridurre i tempi di riumettamento: favorendo un rapido assorbimento dell’acqua nei substrati secchi
  • ottimizzare il consumo idrico: riducendo le perdite d’acqua per ruscellamento o evaporazione
  • migliorare la ritenzione idrica e la risalita capillare: garantendo una distribuzione omogenea dell’umidità nel substrato
  • favorire una crescita radicale più sana e uniforme: migliorando l’assorbimento dei nutrienti e la stabilità delle piante
  • ridurre il consumo di acqua con evidenti vantaggi sia economici che ambientali.

Studi scientifici dimostrano che gli agenti umettanti hanno effetti positivi anche sulla gestione del drenaggio (Bunt, 1988), sul controllo del pH, sulla disponibilità dei nutrienti (Fonteno, 1995) e sullo sviluppo radicale (Cid et al., 1993). Prodotti come gli H2Gro consentono di migliorare la gestione dell’acqua nel substrato, offrendo una residualità del trattamento fino a 12 mesi con un’unica applicazione.

 

Lo sapevi? pH e substrato

L’uso di materiali alternativi alla torba, come fibra di cocco o legno, può influenzare il pH del substrato e la disponibilità dei nutrienti. Un ridotto contenuto di sostanza organica comporta:

  • Minore capacità tampone degli ioni H+, rendendo il pH meno stabile.
  • Ridotta disponibilità di calcio, influenzando la nutrizione della pianta.

La corretta gestione del substrato e l’uso di agenti umettanti permettono di prevenire i problemi di idrofobicità, migliorando la qualità delle colture e ottimizzando l’efficienza dell’irrigazione nel florovivaismo professionale.

Qui trovi il link a un articolo che parla dell’importanza del pH nella produzione di piante ornamentali

 

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