Specie macroterme per il prato del giardino: cosa sono, come sceglierle

Differenze tra specie micro e macroterme e i vantaggi di un giardino con prato in specie d’erba macroterma

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In questo articolo scopriamo cosa sono le specie d’erba macroterme e le loro caratteristiche principali. Un prato in macroterme resiste meglio al caldo e richiede meno acqua: in un periodo di cambiamenti climatici questo le rende sempre più richieste. Un altro vantaggio delle macroterme è che resistono bene alle malattie fungine

 

Cosa sono le macroterme e, soprattutto, le macroterme quali sono?

Quando si semina un prato con specie d’erba macroterme comunemente si dice di aver semianto un prato in gramigna. Le specie macroterme comprendono, tra le altre,  il Cyodon dactylon, la Zoysia, lo Stenotaprum, il Paspalum vaginatum e il Paspalum notatum. Sono specie originarie di ambienti caldi. Hanno quindi un optimum di crescita quando le temperature superano i 25°C e vanno in dormienza con l’abassarsi delle temperature.

 

Differenza tra specie macroterme e microterme

Caratteristiche delle specie microterme

Le microterme vegetano ottimamente nei periodi fresco umidi come primavera e autunno, avvantaggiandosi molto delle concimazioni. Il loro optimum di crescita si ha tra 16 e 24°C.  Sopra ai 30°C, la crescita della parte aerea diminuisce e si riduce drasticamente la produzione di radici. Alle nostre latitudini, giugno, luglio e agosto sono mesi difficili per il tappeto erboso di microterme. In questa fase ogni stress abiotico può indebolire la pianta al punto di renderla suscettibile alle malattie (stress biotici). Si noti che l’estate è il periodo in cui si pretende il massimo dal prato. Il giardino deve sopportare il maggior calpestio di persone e animali, feste con tavoli e sedie, urine di animali, eccetera. 

Caratteristiche delle specie macroterme

Le specie macroterme sono resistenti alle alte temperature e hanno il picco di massimo accrescimento in estate (optimum da 26 a 35°C). Entrano in stress solo oltre i 40°C e, tollerando tassi di umidità relativa molto più elevati delle microterme, sono in grado di resistere meglio alle malattie estive del prato. Per questo motivo anche in zone come il Centro-Nord Italia con estati sempre più calde e secche e inverni sempre più miti può risultare ottimale optare per un tappeto erboso a base di macroterme. Tuttavia bisogna aver cura di insediarle su suoli che riescano a drenare bene le piogge invernali, e garantire così un risveglio primaverile adeguato. Le specie macroterme si propagano orizzontalmente con stoloni e rizomi; mentre gli stoloni garantiscono la possibilità di rigenerare autonomamente la parte aerea della pianta, mantenendo sempre elevata la densità del prato, i rizomi garantiscono un elevato potenziale di recupero emettendo nuovi fusti, foglie e radici avventizie. La massa e l’approfondimento radicale di una specie macroterma è molto più elevata rispetto a una microterma. Infatti, a parità di altezza di taglio, le macroterme raggiungono profondità maggiori e hanno quindi una maggior capacità di attingere acqua e elementi nutritivi dagli strati più profondi.

 

Quando seminare le macroterme

È bene seminare le specie macroterme tra maggio e luglio. Le specie macroterme si propagano orizzontalmente con stoloni e rizomi.

  • Gli gli stoloni garantiscono la possibilità di rigenerare autonomamente la parte aerea della pianta, mantenendo sempre elevata la densità del prato
  • I rizomi garantiscono un elevato potenziale di recupero emettendo nuovi fusti, foglie e radici avventizie.

 

Come curare un prato in macroterme: concimazione, taglio e irrigazione

Concimazione di un prato di macroterme 

  • Bisogna conoscere bene le esigenze nutrizionali della specie che compone il prato. In genere un prato di gramigna è molto vorace di azoto, mentre un prato in zoysia, paspalum  o in gramignone ( Stenotaphrum), se si eccede con l’azoto rischia di ingiallirsi. Troppo azoto, comunque, rischia di aumentare la frequenza del taglio e genera biomasse fogliare che a settembre diventano grandi quantità di feltro da asportare. 
  • Concimare nel periodo giusto ovvero effettuare la nutrizione nella fase pre-estiva ed estiva. A fine estate vanno prevenuti gli stress cui andranno incontro le macroterme nei mesi autunno-invernali. La nutrizione preinvernale a base di potassio e l’asporto del feltro in eccesso sono alla base delle operazioni preventive di preparazione al riposo invernale. 

Il taglio di un prato di macroterme

  • Avendo un ritmo di accrescimento estivo più elevato, le macroterme richiedono tagli più frequenti. In giardini con tappeti erbosi falciati a basse altezze, gramigna o paspalum arrivano a frequenze di taglio di 4/5gg.  

Irrigazione di un prato di macroterme

  • L’apparato radicale delle specie macroterme è più profondo e maggiormente sviluppato rispetto a quello delle specie microterme e questo consente loro di sopravvivere anche in ambienti siccitosi o con acque irrigue di scarsa qualità. Confrontato con le microterme con le specie macroterme si arriva a risparmi idrici dal 20 al 40%. Attenzione però: questi risparmi d’acqua sono risparmi in termini di intervallo più distanziato tra cicli irrigui e non risparmi in termini di volume d’acqua per singolo ciclo irriguo. Anzi, dato che hanno radici più profonde, semmai hanno bisogno di volumi irrigui superiori, pari anche a 10/12 mm. 

Macroterme e ingiallimento invernale

Per le loro caratteristiche di specie, le graminacee macroterme vanno in dormienza invernale. Il tappeto erboso ingiallisce (o imbrunisce) e perde molto valore estetico per quei clienti che desiderano un prato verde tutto l’anno.

Per mitigare o cammuffare l’ingiallimento invernale dei prati in macroterme si va dall’uso di coloranti alla trasemina con specie microterme. Ne parliamo in dettaglio in questo articolo specifico per la gestione dell’ingiallimento invernale dei prati in macroterme.

 

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