Scegliere le specie macroterme per il prato del giardino
I vantaggi di un giardino con prato in specie d’erba macroterma
In questo articolo:
- Le caratteristiche principali delle specie microterme per prato
- I vantaggi delle specie macroterme nella semina del tappeto erboso
- Come gestire un giardino con il prato in macroterme
- La trasemina delle specie macroterme
Da un prato ornamentale si pretende la massima qualità estetica possibile accompagnata dalla massima fruibilità e resistenza a malattie e stress, anche nei periodi più caldi dell’anno. Da sempre in Italia si sono usate le specie microteme per la realizzazione dei prati dei giardini soprattutto la Festuca arundinacea. Oggigiorno, anche a causa dei cambiamenti climatici, le specie macroterme stanno gradualmente affermandosi come valida loro alternativa.
Le caratteristiche principali delle specie microterme per prato
Le specie microterme per tappeto erboso sono molto versatili; vegetano ottimamente nei periodi fresco umidi come primavera e autunno, avvantaggiandosi molto delle fertilizzazioni. Il loro ottimale range di crescita si ha tra 16 e 24°C. Tuttavia, superati i 30°C, la crescita della parte aerea diminuisce e si riduce drasticamente la loro produzione di radici. Giugno, luglio e agosto sono mesi difficili per il tappeto erboso di microterme. In questa fase ogni stress abiotico può indebolire la pianta al punto di renderla suscettibile alle malattie (stress biotici). Si noti che l’estate è il periodo in cui si pretende il massimo dal prato. Il giardino deve sopportare il maggior calpestio di persone e animali, feste con tavoli e sedie, urine di animali, eccetera.
I vantaggi delle specie macroterme nella semina del tappeto erboso
Al contrario dalle specie microterme, le specie macroterme sono più resistenti alle alte temperature e hanno il picco di massimo accrescimento in estate (optimum da 26 a 35°C). Le specie macroterme entrano in stress solo oltre i 40°C e, tollerando tassi di umidità relativa molto più elevati delle microterme, sono in grado di resistere meglio alle malattie estive del prato. Per questo motivo in zone come il Centro-Nord Italia con estati sempre più calde e secche e inverni sempre più miti può risultare ottimale optare per un tappeto erboso a base di macroterme, avendo cura di insediarle su suoli che riescano a drenare bene le piogge invernali, e garantire così un risveglio primaverile adeguato. Le specie macroterme si propagano orizzontalmente con stoloni e rizomi; mentre gli stoloni garantiscono la possibilità di rigenerare autonomamente la parte aerea della pianta, mantenendo sempre elevata la densità del prato, i rizomi garantiscono un elevato potenziale di recupero emettendo nuovi fusti, foglie e radici avventizie. La massa e l’approfondimento radicale di una specie macroterma è molto più elevata rispetto a una microterma. Infatti, a parità di altezza di taglio, le macroterme raggiungono profondità maggiori e hanno quindi una maggior capacità di attingere acqua e elementi nutritivi dagli strati più profondi.
Come gestire un giardino con il prato in macroterme
Concimazione di un prato di macroterme
- Bisogna conoscere bene le esigenze nutrizionali della specie che compone il prato. In genere un prato di gramigna è molto vorace di azoto, mentre un prato in zoysia, paspalum o in gramignone ( Stenotaphrum), se si eccede con l’azoto rischia di ingiallirsi. Troppo azoto, comunque, rischia di aumentare la frequenza del taglio e genera biomasse fogliare che a settembre diventano grandi quantità di feltro da asportare.
- Concimare nel periodo giusto ovvero effettuare la nutrizione nella fase pre-estiva ed estiva. A fine estate vanno prevenuti gli stress cui andranno incontro le macroterme nei mesi autunno-invernali. La nutrizione preinvernale a base di potassio e l’asporto del feltro in eccesso sono alla base delle operazioni preventive di preparazione al riposo invernale.
Il taglio di un rato di macroterme
- Avendo un ritmo di accrescimento estivo più elevato, le macroterme richiedono tagli più frequenti. In giardini con tappeti erbosi falciati a basse altezze, gramigna o paspalum arrivano a frequenze di taglio di 4/5gg.
Irrigazione di un rato di macroterme
- L’apparato radicale delle specie macroterme è più profondo e maggiormente sviluppato rispetto a quello delle specie microterme e questo consente loro di sopravvivere anche in ambienti siccitosi o con acque irrigue di scarsa qualità. Confrontato con le microterme con le specie macroterme si arriva a risparmi idrici dal 20 al 40%. Attenzione però: questi risparmi d’acqua sono risparmi in termini di intervallo più distanziato tra cicli irrigui e non risparmi in termini di volume d’acqua per singolo ciclo irriguo. Anzi, dato che hanno radici più profonde, semmai hanno bisogno di volumi irrigui superiori, pari anche a 10/12 mm.
La trasemina delle specie macroterme
La trasemina autunnale avviene quasi esclusivamente sulla gramigna (Cynodon dactylon). Chi sceglie di traseminarla nei giardini ornamentali sia pubblici che privati lo fa principalmente per motivi estetici, ovvero per avere un prato verde anche in inverno. Infatti, la maggior parte delle macroterme nei mesi freddi va in dormienza assumendo, seccandosi, una tonalità dal giallo paglia al bianco avorio.
Un discorso a parte va fatto per i campi da calcio, da calcetto o da golf che vengono fortemente calpestati in inverno. In questo caso i tappeti erbosi in macroterma vengono traseminati con i loietti allo scopo di mantenere l’erba in attiva crescita vegetativa per sopportare il gioco. Attenzione: la presenza del Lolium non deve essere assolutamente permanente bensì il più breve possibile perché altrimenti col tempo si indebolisce la specie ospite. Le linee guida raccomandano di lasciar vegetare il loietto dai 120 ai 180 giorni l’anno (da metà ottobre a metà aprile).
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