Gestire l’usura da calpestio di prato e tappeto erboso
Tip SMART | Effetti dello stress da calpestio e le operazioni per contrastarli
In questo articolo:
- Calpestio: danni da compattazione del suolo
- Calpestio: danni meccanici alla vegetazione – intensi e localizzati & da ripetizione del trauma
- Le specie d’erba che reagiscono meglio al calpestio
- Operazioni agronomiche che contrastano l’usura da calpestio
L’usura da calpestio rovina il prato e rende difficile mantenere uniforme la qualità della superficie inerbita. Questo succede quando ci sono passaggi frequenti di mezzi, persone o animali. L’usura da calpestio, infatti, genera degli effetti che possono portare al diradamento fino alla scomparsa della copertura erbosa. Per fare un esempio, è esattamente ciò che si succede quando si forma un sentiero o una pista battuta dove c’è un passaggio costante.
Questa azione di passaggio comporta 2 effetti:
- la compattazione del suolo
- i danni meccanici alla vegetazione.
Danni da compattazione del suolo
Il suolo compattato sviluppa delle condizioni inospitali per le piante perché crea un substrato con scarsa capacità di ossigenazione, ritenzione idrica e danneggia direttamente le radici. Questa situazione è aggravata se il compattamento avviene su terreni molto bagnati e ricchi di limo ed argilla (terreni pesanti) che si compattano molto di più dei terreni sabbiosi ed asciutti (terreni sciolti), riducendo quasi completamente la loro porosità. Un terreno in queste condizioni, anche se riseminato o rizollato, diventa difficile da ricolonizzare. Se ciò avviene le l’erba mantiene apparati radicali estremamente superficiali e, crescendo stentatamente, permette l’insediamento di infestanti a ciclo stagionale breve. La soluzione del problema passa sempre attraverso una decompattazione del suolo tramite l’arieggiamento di profondità.
Danni meccanici alla vegetazione
Il calpestio e il passaggio ripetuto dei mezzi causa vari tipi di danni meccanici alle piante del tappeto erboso:
Danni intensi localizzati
Sono tipicamente i danni da attività sportiva: l‘intervento in scivolata di un calciatore, lo zoccolo di un cavallo o il pacchetto di mischia di una squadra di rugby. Il caso limite è quello in cui partite di calcio vengono disputate durante o subito dopo una forte pioggia su terreni pesanti e non ben drenati: spesso in questi casi il danno coinvolge anche il terreno, richiedendo la risistemazione del suolo dislocato e, a volte, una risemina. In molti casi le piante rimangono vive quindi un riposizionamento tempestivo permette il riattechimento. L‘uso nei momenti sbagliati delle rullature per il ripristino del suolo può determinare l‘aggravamento dei problemi di compattazione.
Danni dovuti a ripetizione localizzata del trauma
Un esempio classico di area sensibile a questo tipo di danno è la zona di prato in un giardino davanti al barbecue dove il padrone di casa permane lungamente per cucinare per i propri ospiti. Gestire questo tipo di situazione è molto più complesso perché in questi casi, oltre al probabile insorgere della compattazione del terreno, si deve fronteggiare la rottura meccanica di parti di pianta, con la distruzione dei tessuti da cui la pianta può produrre nuove foglie e radici.
Le specie d’erba che reagiscono meglio al calpestio
A parità di stimolo meccanico le piante reagiscono in modo diverso a seconda delle specie e le cultivar d’erba presenti nel prato. La tolleranza allo stress da calpestio è determinata da una combinazione di resistenza all’usura e capacità di recupero. In generale, le specie che meglio resistono sono la Poa pratensis, il Lolium perenne e la Festuca arundinacea nelle microterme e il Cynodon dactylon ibrido nelle macroterme. Queste specie hanno:
- Una corona più bassa e quindi protetta dal terreno (con l’eccezione della F. arundinacea) con fusti e tessuti fogliari molto robusti
- Una moderata propensione all’infeltrimento che ammortizza i danni meccanici
- Un comportamento aggressivo grazie alla tipicità della propria attività vegetativa
- Apparati radicali profondi e sviluppati con quindi una maggiore capacità di ripresa dopo i traumi
Va tenuto in considerazione che i danni sono decisamente maggiori per i tappeti erbosi giovani, per i tessuti di nuova produzione e nei prati eccessivamente concimati con azoto o stimolati da idratazioni troppo rapide e di breve durata.
Operazioni agronomiche che contrastano l’usura da calpestio
Dal punto di vista manutentivo le possibilità sono diverse ma riconducibili a 3 punti chiave:
1. Prevenire e combattere la compattazione
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- ridurre l’impiego del prato nei periodi molto piovosi
- distribuire il traffico sul prato con rotazioni di utilizzo
- favorire il drenaggio superficiale e le pendenze
- intervenire quando necessario con le bucature ed i riporti di sabbia
- gestire oculatamente l’irrigazione, evitando idratazioni eccessive o scarse
2. Scegliere le specie più adatte e resistenti al calpestio nelle semine ex–novo e nelle rigenerazioni.
3. Mantenere il prato più in salute possibile, con concimazioni bilanciate e ricche di potassio per promuovere la crescita di radici profonde e tessuti robusti.
Sementi e concime per favorire la resistenza ai danni da calpestio del prato
Le buone pratiche agronomiche per limitare e prevenire i danni da calpestio vanno sostenute e favorite con l’uso di prodotti che garantiscono un approccio SMART alla manutenzione del tappeto erboso:
- Per semine: LandscaperPro Performance o LandscaperPro Supreme
- Per le concimazioni: LandscaperPro Stress Control 15-0-26+4MgO
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