Leggere le etichette dei fitosanitari
Vediamo in dattaglio da quali elementi è composta l'etichetta di un fitosanitario
Gli elementi dell’etichetta dei fitosanitari
L’etichetta riportata sul contenitore di un prodotto fitosanitario, approvata dal Ministero della Salute è a tutti gli effetti un documento ufficiale. Su di essa vi sono riportate tutte le informazioni e le precauzioni necessarie ad evitare rischi per la salute dell’operatore, del consumatore e per l’ambiente. Deriva da un lungo e complesso procedimento, effettuato da esperti, per la valutazione delle caratteristiche chimico-fisiche, tossicologiche, ambientali del prodotto e fornisce indicazioni relative alle avversità contro cui risulta efficace, le colture su cui può essere usato e le modalità di utilizzo. Ecco cosa riporta:
- Denominazione commerciale del preparato
- Funzione fitoiatrica (fungicida, insetticida ecc.) e tipo di formulazione
- Denominazione e contenuto di ciascuna sostanza attiva
- Indicazione del modo di azione in relazione al rischio di resistenza
- Simboli e indicazioni di pericolo del preparato
- Indicazioni di pericolo relative ai rischi specifici (frasi H)
- Indicazione dei consigli di prudenza (frasi P)
- Nome e indirizzo del titolare dell’autorizzazione e del responsabile dell’imballaggio, etichettatura e distribuzione
- Sede dello/degli stabilimento/i (officina) appositamente autorizzato/i per la produzione
- Numero di registrazione e data di autorizzazione
- Numero di partita del preparato che ne permetta l’identificazione
- Indicazioni di eventuali rischi particolari per l’uomo, gli animali e l’ambiente
- Informazioni mediche
- Compatibilità in caso di miscele con altri formulati
- Eventuali rischi di fitotossicità
- Caratteristiche tecniche
- Usi autorizzati (colture ed avversità)
- Condizioni agricole (possibilità d’impiego in ambiente protetto)
- Istruzioni per l’uso e dose per ogni tipo di impiego autorizzato
- Dose massima per ettaro in ciascuna applicazione
- Numero massimo di applicazioni all’anno
- Intervallo tra i trattamenti
- Periodo tra l’ultima applicazione e il raccolto ed il consumo, se del caso (intervallo di sicurezza)
- Eventuali restrizioni nella distribuzione e nell’uso del PF
- Indicazione di categorie di utilizzatori, ad esempio:” professionali” e “non professionali “
- Tempo di rientro
- Eventuali limiti applicativi per la sicurezza degli utilizzatori, degli astanti, dei residenti dei consumatori e dell’ambiente (ad es. per la salvaguardia degli organismi utili e dei corpi idrici)
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