I notevoli danni della Popillia japonica, insetto del tappeto erboso
La presenza della Popillia japonica è diventata una autentica emergenza fitosanitaria
La Popillia japonica e i (notevoli) danni al tappeto erboso
La Popillia japonica è un un maggiolino (coleottero scarabeide) originario del Giappone ediffuso in tutto il mondo. La Popillia japonica arreca molti danni, soprattutto nel Nord Italia sia nelle colture agricole che nei tappeti erbosi, in particolare campi da golf, campi da calcio, vivai di prati in rotoli e giardini di pregio.
La presenza della Popillia japonica è diventata una autentica emergenza fitosanitaria. Problemi sulle superfici inerbite come quelli nella foto, sono diventati una costante in alcune aree del nostro paese. La Popillia è giunta in Italia nell’estate del 2014, in un’area al confine tra Lombardia e Piemonte,mostrando da subito una capacità di arrecare danni economici e ambientali rilevanti. In Europa è considerata il secondo organismo patogeno potenzialmente più pericoloso sia allo stadio di adulto che allo stadio larvale.
Popillia japonica e tappeti erbosi
L’attacco sui tappeti erbosi si verifica soprattutto in estate, con le voracissime larve che riducono il volume delle radici. Questo succede in un periodo in cui l’erba è già in stress, a causa di alte temperature, carenze idriche, dry spot (macchie idrofobiche) o patologie fungine. I danni causati dalle larve di Popillia japonica sono riconoscibili da avvizzimenti e ingiallimenti diffusi, con chiazze irregolari medio-grandi. Vanno osservati attentamente perchè hanno un aspetto che inizialmente li rende confondibili con malattie, idrofobie o carenze idriche. Il problema al tappeto erboso causati dalle larve di Popillia japonica è duplice: il deterioramento diretto dell’erba che porta alla morte di ampie aree di tappeto erboso e gli altri danni eterminati da uccelli e altri animali, piccoli e grandi (cinghiali!) che, per cibarsi delle larve, scavano il terreno causando il sollevamento del cotico erboso.
Ciclo biologico della Popillia japonica
Il ciclo biologico della Popillia japonica nei nostri areali si completa in un anno. Gli adulti compaiono tra la fine di maggio e giugno. I maschi generalmente compiono lo sfarfallamento alcuni giorni prima delle femmine. Queste, una volta emerse dal terreno si accoppiano ed iniziano la deposizione, che avviene nel terreno a una profondità di 5-10 cm. La femmina compie più cicli di ovideposizione, tra un ciclo e l’altro emerge dal terreno per alimentarsi ed essere fecondata. Una femmina è in grado di deporre in una stagione 40-60 uova a gruppetti di 4-5.
A due settimane dalla deposizione avviene la schiusa: le larve iniziano ad alimentarsi a spese delle radici. Rimangono attive fin tanto che la temperatura del terreno è superiore ai 10°C, poi vanno in diapausa. In primavera, quando la temperatura del terreno supera i 10°C, le larve riprendono la loro attività fino a maturazione. Successivamente si ha la formazione della pupa e dopo 1/3 settimane compare l’adulto.
Informazioni sulla Popillia japonica
Le larve di Popillia japonica japonica sono biancastre, tipicamente racchiuse a C, con capo e zampe di colore bruno chiaro. Misurano 1,5 mm dopo la schiusura, 25-32 mm a maturità. Sono polifaghe, si nutrono dell’apparato radicale di specie erbacee, tra le quali mais, fagioli, pomodori, fragole, piantine di vivaio. Spesso privilegiano le specie graminacee facendo gravi danni ai tappeti erbosi ornamentali, sportivi e ai campi da golf.
Gli adulti di Popillia japonica hanno colore verde metallico, hanno un corpo ovale, ca. 10 mm di lunghezza e 7 di larghezza. L’addome ha una colorazione bronzea e presenta 5 ciuffi di peli bianchi per lato e 2 più ampi sulla parte terminale. Sono queste le caratteristiche per distinguere questo insetto rispetto agli altri scarabeidi endemici dell’Italia. Insetti polifagi, si cibano su oltre 300 specie di piante: erodono foglie, fiori e frutti. La Popillia japonica è nociva su oltre cento specie di piante.
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