Guida alla coltivazione
del Kiwi verde

In questa guida scoprirai le migliori tecniche professionali per la coltivazione del kiwi, dal trapianto alla nutrizione, fino alla raccolta ottimale.

  • Sopporta temperature inverali rigide, mentre d’estate trova condizioni ideali tra 20 e 30-32 °C.

  • Predilige terreni fertili con pH leggermente sub-acido (6-6,5), bassi livelli di calcare attivo, ottima dotazione di sostanza organica e buona capacità drenante.

  • Richiede un’attenta gestione idrica con turni e volumi irrigui calibrati in base alla fase fenologica e alle condizioni ambientali.

  • È una pianta sensibile a salinità.

  • Richiede una buona esposizione alla luce.

  • L'ombreggiamento ottenuto con reti anti-grandine/anti-pioggia influenza positivamente lo sviluppo vegeto-produttivo.

Kiwi in fase di maturazione
La fertirrigazione sul kiwi

Caratteristiche botaniche della pianta del Kiwi

Le caratteristiche botaniche del kiwi verde (Actinidia deliciosa) rivelano una pianta dioica, ovvero con esemplari maschili e femminili distinti, essenziale per la fruttificazione. Questa liana legnosa, appartenente alla famiglia delle Actinidiaceae, si distingue per il suo portamento rampicante vigoroso, che richiede adeguati supporti per uno sviluppo ottimale.

Le foglie, di forma ovato-cordata e pubescenti nella pagina inferiore, presentano un colore verde intenso e sono disposte alternativamente lungo i rami.

I fiori, generalmente bianchi o crema, sono piccoli e poco appariscenti, ma fondamentali per l’impollinazione, affidata prevalentemente agli insetti.

Comprendere la morfologia e la fisiologia di questa specie è fondamentale per la gestione agronomica e l’ottimizzazione della produzione del frutto.

 

Consigli generali per la coltivazione e cura del Kiwi

Temperatura

Sopporta temperature inverali rigide, mentre d’estate trova condizioni ideali tra 20 e 30-32 °C, al di sopra dei quali la pianta chiude gli stomi e riduce la fotosintesi. In caso di venti caldi il pericolo di disidratazione dell’apparato fogliare è elevato.

Terreno

Predilige terreni fertili con pH leggermente sub-acido (6-6,5), bassi livelli di calcare attivo, ottima dotazione di sostanza organica e buona capacità drenante. Sono da evitare suoli eccessivamente argillosi/limosi e compatti.

Gestione idrica e salinità

Richiede un’attenta gestione idrica con turni e volumi irrigui calibrati in base alla fase fenologica e alle condizioni ambientali. L’ausilio di sensoristica del terreno per il monitoraggio dell’umidità è auspicabile.

È una pianta sensibile a salinità, è necessario monitorare la conducibilità elettrica di acqua e soluzione nutritiva erogata.

Esposizione solare

Richiede una buona esposizione alla luce (6-8 ore di luce solare diretta al giorno), tuttavia il parziale ombreggiamento ottenuto con reti anti-grandine/anti-pioggia influenza positivamente lo sviluppo vegeto-produttivo.

 

Quando piantare il Kiwi: il periodo migliore per la semina

Il periodo migliore per piantare il kiwi è un fattore determinante per l’attecchimento e la futura produttività della pianta.

Generalmente, la messa a dimora delle giovani piante di Actinidia deliciosa è consigliata durante il riposo vegetativo, in particolare tra la fine dell’autunno e l’inizio della primavera.

Nello specifico, i mesi di novembre-dicembre o febbraio-marzo sono ottimali, evitando i periodi di gelate intense o di eccessivo caldo estivo.

Questa finestra temporale permette alle radici di stabilizzarsi nel terreno prima dello sviluppo vegetativo primaverile, minimizzando lo stress da trapianto e favorendo un rapido insediamento.

La scelta del momento ideale contribuisce significativamente al successo della coltivazione e alla vigoria della pianta.

 

Concimazione del Kiwi: strategie nutrizionali per ogni fase

L’actinidia ha esigenze nutritive durante tutta la stagione vegeto-produttiva, ed in particolare nel periodo che va dal germogliamento all’allegagione essa richiede un picco elevato di elementi nutritivi come l’azoto.

Impianto di kiwi a basso impatto ambientale del Kiwi Green Angel

L’intero ciclo di sviluppo della coltura è stato suddiviso in 5 fasi fenologiche. La loro durata può variare secondo le diverse condizioni colturali, ma restano ben definite nelle specifiche fasi vegetative le esigenze in azoto. Ogni fase ha in % una ben definita esigenza in azoto, secondo la quale può essere impostato un dettagliato programma di fertirrigazione.

Le sostanze di riserva accumulate nella pianta sono utilizzate dalla stessa al momento del risveglio vegetativo fino all’inizio fioritura, per cui è bene apportare le concimazioni anche dopo la raccolta e ripartire poi con la concimazione primaverile dopo il risveglio vegetativo.

Con la fertirrigazione, le quantità di elementi nutritivi si possono ridurre del 20-30%. Questa tecnica di concimazione è utile per distribuire gli elementi nutritivi sotto forma di fertilizzanti solubili ed i microelementi, proprio grazie ad un’azione tempestiva di intervento.

La fertirrigazione esalta anche l’attività dei chelati di ferro necessari in caso di clorosi. La clorosi nei terreni pesanti va prevenuta favorendo il drenaggio delle acque, razionalizzando gli interventi irrigui (pessimo il sistema per scorrimento) e aumentando la dotazione di sostanza organica nel terreno.

La clorosi da calcare va curata con somministrazioni di chelati di ferro effettuate fin dalla comparsa dei primi sintomi, distribuendo ripetutamente pochi grammi di prodotto per pianta con la fertirrigazione. La somministrazione per via fogliare va adottata come tecnica complementare alla fertirrigazione.

Scopri di più nel nostro articolo sulla concimazione del kiwi.

Consigli per l’irrigazione del Kiwi

L’actinidia ha necessità di un elevato volume di adacquamento, valutato attorno a 4.000/7.000 m3/ha, in relazione al tipo di terreno ed alle condizioni climatiche.

Importante la qualità dell’acqua: l’acqua di irrigazione va analizzata in quanto contenuti di cloro o di sodio superiori a 70 mg/l non permettono all’actinidia di svilupparsi normalmente.
Il metodo irriguo più adatto per l’actinidia è quello localizzato ed in particolare quello a goccia o a micro-sprinkler.

I metodi più utilizzati per irrigare il kiwi sono l’irrigazione a goccia, la subirrigazione e la microaspersione, scelta determinabile prevalentemente dal tipo di suolo di coltivazione.

I metodi più utilizzati per irrigare il kiwi sono l’irrigazione a goccia, la subirrigazione e la microaspersione, scelta determinabile prevalentemente dal tipo di suolo di coltivazione. (fonte dell’immagine: Agricolplast)

L’inizio della stagione irrigua, i turni ed i volumi di adacquamento sono in funzione dell’evaporazione, dell’ambiente, dell’incremento della superficie traspirante e della riserva idrica contenuta nel terreno.

Non si deve eccedere nell’irrigazione per evitare eccessi di vegetazione che creano condizioni favorevoli all’insediamento della Botrytis, i cui effetti emergono durante la conservazione, si ripercuotono negativamente sullo sviluppo dei frutti e sulle loro caratteristiche organolettiche.

I bisogni nutrizionali della pianta di Actinidia

Azoto ➜ L’azoto permette un’entrata anticipata delle giovani piante in produzione. In genere, l’Actinidia utilizza c.a. il 20% del fabbisogno totale di azoto nella fase che va dalla comparsa dei fiori fino alla fine dell’impollinazione (dura 20-25 giorni). La concimazione azotata è consigliata a partire dalla fioritura alla post-allegagione. In post-raccolta, invece, serve ad incrementare le riserve azotate negli organi perenni della pianta, soprattutto in caso di scarsa fertilità del suolo.

Fosforo ➜ Il fosforo riveste un ruolo fondamentale nei processi metabolici e nell’impollinazione dei fiori. La richiesta è in quantità relativamente limitate. In caso di carenza, è possibile reintegrare il franco di coltivazione con prodotti appositi.

Potassio ➜ Il potassio ha un ruolo fondamentale nella qualità dei frutti ed è essenziale nella formazione di zuccheri e amido. La combinazione di potassio e calcio, applicata in contemporanea nelle settimane successive all’allegagione, garantisce una maggiore consistenza, conservazione, resistenza agli stress e alle basse temperature.

Calcio ➜ Il calcio migliora la consistenza del kiwi e la sua conservabilità, aumentando la resistenza al marciume, la pezzatura e i suoi valori organolettici. Il calcio si accumula nelle foglie per il 90%, mentre nei frutti la sua concentrazione è del 6-7%. Il tasso di accumulo di calcio nelle foglie è costante, mentre nei frutti si accumula nelle prime 6-7 settimane dall’allegagione. Questo è dovuta al fatto che il calcio è trasportato attraverso il sistema xilematico e l’acqua assorbita è in gran parte traspirata dalle foglie. Di conseguenza, la gestione colturale deve garantire un adeguato apporto di calcio ai frutti e non alle foglie.

Magnesio ➜ Il magnesio è il componente centrale della clorofilla, indispensabile per una corretta fotosintesi. È indispensabile per la respirazione della pianta, per la divisione cellulare e la formazione delle proteine. I sintomi da carenza di magnesio si presentano sotto forma di clorosi con ingiallimento fogliare a partire dalle foglie più vecchie e basse.

 

Le carenze nutrizionali della pianta di Actinidia: come riconoscerle

I sintomi tipici di carenza includono scolorimento e schiarimento progressivo delle foglie.

Elementi come il magnesio sono mobili all’interno della pianta: per questo, i sintomi della carenza si manifestano principalmente sulle foglie più vecchie, nella parte inferiore o centrale della pianta. Nutrienti immobili come ferro, zolfo e boro causano sintomi prevalentemente sulle foglie giovani.

Alcune carenze, come quella di azoto (N), possono interessare l’intera pianta. In particolare, una carenza di boro può bloccare completamente la crescita degli apici vegetativi.

Sintomi-da-carenza-di-potassio-su-foglie-di-actinidia

Sintomi da carenza di potassio su foglie di actinidia.

carenza multipla di azoto, magnesio e ferro

Carenza multipla di azoto, magnesio e ferro

 

carenza Fe

Carenza di ferro su foglie di actinidia.

Quando il problema deriva da un malfunzionamento del capillizio radicale, può insorgere una carenza multipla di microelementi, con sintomi meno evidenti e più difficili da diagnosticare.Anche un eccesso di nutrienti può indurre sintomi simili a quelli di una carenza, complicando ulteriormente l’identificazione.

 

Malattie comuni del Kiwi e come prevenirle

La coltivazione del kiwi può essere compromessa da malattie comuni che ne minacciano la salute e la produttività.

Tra le patologie fungine più diffuse si annoverano la moria del kiwi (causata da Phytophthora spp.), che provoca un rapido deperimento della pianta, e la botrite (Botrytis cinerea), responsabile del marciume dei frutti e delle gemme. Le malattie batteriche, come la batteriosi dell’actinidia (Pseudomonas syringae pv. actinidiae – PSA), rappresentano una seria minaccia, manifestandosi con cancri sui rami e necrosi fogliari.

La prevenzione è fondamentale: essa include l’adozione di pratiche agronomiche corrette, come una buona gestione dell’irrigazione per evitare ristagni idrici, l’utilizzo di materiale vivaistico certificato e resistente, e potature mirate per favorire l’arieggiamento della chioma. Un monitoraggio costante e interventi tempestivi, se necessari, sono cruciali per contenere la diffusione delle infezioni e salvaguardare il raccolto.

 

Soluzioni ICL per la coltivazione del Kiwi

Fasi di crescita della pianta del kiwi.

Fasi di crescita della pianta del kiwi.

Epoca di interventoProdottoScopoDettagli
Germogliamento
(inizio aprile)
AgromasterApporto mirato di nutrientiGrazie all’ampia disponibilità di titolazioni ed alle diverse percentuali di azoto a cessione controllata è possibile scegliere il prodotto più idoneo sulla base della varietà e delle caratteristiche del terreno.
Da post-germogliamento a fioritura
(da inizio aprile a metà maggio)
Nova PeKacid
e
Nova Plus CalMag+TE
Radicazione e acidificazione La miscibilità dei due formulati consente di ottenere una soluzione ricca in fosforo che stimola la radicazione, calcio, importante per l’allungamento del capillizio radicale, magnesio e microelementi per il processo fotosintetico e azoto sottoforma nitrica.
Pre-fioritura
(metà maggio)
BEOZ Adamite
e
Agroleaf Power Calcium
Moltiplicazione cellulare e accumulo calcio nel fruttoL’unione sinergica dei due prodotti consente di stimolare la moltiplicazione cellulare in fase di ingrossamento frutto e apportare NPK, calcio e microelementi facilmente assimilabili.
Da allegagione a ingrossamento frutti
(da fine maggio a fine luglio)
Novacid

BEOZ Firestone

BEOZ Actirise

Ingrossamento frutto e miglioramento caratteristiche qualitativeL’apporto di NPK, calcio e microelementi in formulazione acida, unito all’effetto di biostimolanti dell’apparato radicale, favorisce l’ingrossamento dei frutti mantenendone inalterate le proprietà qualitative
Ultima fase di ingrossamento
(da metà agosto a fine settembre)
Nova PK88Incremento grado °Brix, colore e sostanza seccaFertilizzante idrosolubile PK a basso indice salino ed elevata solubilità, esente da azoto, ideale per la fase finale di maturazione dei frutti.

Per avere i dettagli sui dosaggi, modalità di applicazione e prodotti specifici in base alla varietà, scarica il piano di concimazione del kiwi!

I prodotti ICL per il Kiwi

 

 

 

Q&A

Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!

La messa a dimora del kiwi è preferibile farla verso la fine dell’inverno con piante di età di 1 o massimo 2 anni. Il periodo migliore è marzo. La buca deve essere di almeno 50 cm di profondità e 50 cm di larghezza.
La distanza tra le piante è essenziale: circa 4-6 metri tra ogni pianta permetterà una corretta crescita e sviluppo. Il kiwi è una pianta rampicante e necessita di un supporto molto robusto.

Il tempo necessario per la crescita e la fruttificazione di una pianta di kiwi (Actinidia deliciosa) varia in funzione di diversi fattori, inclusa la varietà e le condizioni di coltivazione.

Generalmente, una pianta di kiwi impiega dai 3 ai 5 anni per iniziare a produrre i primi frutti commercializzabili. Il pieno regime produttivo si raggiunge successivamente, spesso dopo 6-8 anni dall’impianto, con una vita produttiva media di circa 30 anni. Durante i primi anni, l’attenzione deve essere focalizzata sullo sviluppo di una struttura robusta e di un apparato radicale ben consolidato, elementi cruciali per la futura abbondante produzione.

Il riconoscimento del sesso nelle piante di kiwi (Actinidia deliciosa) è fondamentale per la fruttificazione, essendo una specie dioica

La distinzione si effettua principalmente attraverso l’osservazione dei fiori.
I fiori femminili sono generalmente più grandi, con petali di colore bianco-giallastro e presentano un evidente ovario centrale, circondato da numerosi pistilli a forma di raggiera.
I fiori maschili, invece, sono più piccoli, di colore bianco panna, raggruppati in infiorescenze più dense e caratterizzati da un gran numero di stami ben sviluppati e ricchi di polline, ma senza un ovario evidente al centro.

È importante notare che entrambe le piante producono fiori, ma solo quelle femminili svilupperanno i frutti dopo l’impollinazione.

La corretta disposizione delle piante di kiwi maschio e femmina è fondamentale per assicurare una proficua impollinazione e, di conseguenza, la produzione di frutti. Essendo il kiwi una specie dioica, è indispensabile piantare esemplari di entrambi i sessi.

Il rapporto ideale raccomandato è di una pianta maschile ogni 5-8 piante femminili. Le piante maschili vanno posizionate strategicamente all’interno del frutteto per garantire una distribuzione uniforme del polline, preferibilmente al centro o in posizioni facilmente raggiungibili dal vento e dagli insetti impollinatori.

Le distanze di impianto tra le piante sulla fila e tra le file variano a seconda del sistema di allevamento, ma si aggirano generalmente intorno ai 3-4 metri sulla fila e 4-5 metri tra le file, per consentire uno sviluppo adeguato e facilitare le operazioni colturali.

No, la pianta di kiwi maschio non produce frutti. La sua funzione esclusiva è quella di produrre il polline necessario per l’impollinazione dei fiori delle piante femminili.

Senza la presenza di una pianta maschile adeguata e fiorifera, le piante femminili non saranno in grado di allegare i frutti, anche se produrranno regolarmente i loro fiori. La pianta maschile è quindi un elemento indispensabile per il ciclo riproduttivo e produttivo del kiwi, agendo come impollinatore principale.

Per ottenere la fruttificazione dei kiwi, è essenziale garantire l’impollinazione incrociata tra piante maschili e femminili, dato il carattere dioico della specie.

Innanzitutto, è fondamentale avere un numero adeguato di piante maschili rispetto a quelle femminili (tipicamente 1 maschio ogni 5-8 femmine) e assicurarsi che fioriscano contemporaneamente.

L’impollinazione avviene principalmente tramite insetti pronubi (api e bombi) e, in misura minore, dal vento. Pertanto, favorire la presenza di impollinatori naturali o, in contesti specifici, ricorrere all’impollinazione manuale, può incrementare l’allegagione.

Inoltre, pratiche agronomiche corrette come una potatura adeguata che stimoli la produzione di rami fruttiferi, una concimazione bilanciata e un’irrigazione costante sono cruciali per la salute generale della pianta e per la stimolazione della produzione di frutti.

Per il kiwi, il miglior concime è quello che apporta un equilibrio bilanciato di nutrienti essenziali, tenendo conto delle specifiche esigenze della pianta nelle diverse fasi fenologiche e della composizione del terreno. Generalmente, il kiwi beneficia di concimi che migliorano la struttura del suolo e apportano nutrienti in modo graduale.

Per la concimazione minerale, sono importanti l’azoto (N) per la crescita vegetativa, il fosforo (P) per lo sviluppo radicale e la fioritura, e soprattutto il potassio (K), cruciale per la qualità e la pezzatura dei frutti. Particolare attenzione va posta anche alla disponibilità di microelementi come il ferro, il boro e lo zinco, la cui carenza può causare fisiopatie.

L’uso di concimi complessi bilanciati o formulazioni specifiche per fruttiferi, somministrati in base alle analisi del terreno e alle esigenze della pianta, rappresenta la scelta ottimale per massimizzare la produzione e la qualità dei kiwi.

Per avere i dettagli sui dosaggi, modalità di applicazione e prodotti specifici, scarica il piano di concimazione del kiwi!

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Per le raccomandazioni su quando utilizzare questi prodotti, consultate il piano di concimazione.

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