Agromaster: come riduce l’impronta carbonica?

I concimi a cessione controllata della gamma Agromaster aumentano la resa e riducono l'impronta carbonica dell'agricoltura

Maggio 10, 2023
2 min

L’agricoltura moderna porta con sé molte sfide: il clima, i parassiti e le malattie sono tutti fattori che possono incidere negativamente sulla resa. Oggi, purtroppo, bisogna considerare anche sfide di natura molto più ampia.

Negli ultimi anni, con la presa di coscienza del problema del riscaldamento globale causato dalle emissioni di anidride carbonica, gli agricoltori devono considerare l’impatto ambientale della propria agricoltura.

Nonostante sia un compito enorme da affrontare da soli, ICL vuole proporre delle soluzioni innovative attraverso semplici passaggi che ogni a agricoltore può intraprendere per migliorare significativamente la sostenibilità.

 

Agromaster: come riduce l’impronta carbonica della patata?

Gli esperimenti hanno dimostrato che la scelta di utilizzare Agromaster può ridurre l’impronta di carbonio di una coltura di patate dell’11%. Per ogni 10.000 ettari di colture di patate coltivate, questa riduzione dell’impronta di carbonio equivale a guidare un’auto tipica 1.496 volte intorno al mondo, piantando 387.664 alberi, o alle emissioni totali annuali di CO2 di 1.108 cittadini europei.

 

Agromaster reduces the carbon footprint of crops

 

Il rilascio graduale di azoto dai fertilizzanti a cessione controllata Agromaster di ICL garantisce che le colture assorbano una maggiore quantità di azoto applicato, riducendo così le dispersioni nell’ambiente.

Adattando il rilascio di nutrienti al fabbisogno della coltura, Agromaster migliora l’efficienza nell’uso dei nutrienti. In termini pratici, coloro che utilizzano i prodotti della gamma possono ridurre l’apporto di nutritivi ottenendo rese uguali o superiori.

In una serie di studi sulle patate progettati per esaminare l’uso di Agromaster al posto dell’urea o del CAN (nitrato di calcio e ammonio) come fonte di azoto, è stato dismostrato che gli agricoltori possono ridurre il tasso di applicazione di N del 20%, ottenendo rese simili o superiori. Agromaster ha aumentato il NUE e ridotto la lisciviazione, la volatilizzazione e le emissioni di N2O rispetto ad altre fonti di azoto.

 

In cosa si traduce una riduzione del 20% nell’uso di azoto in un’impronta di carbonio inferiore dell’11%? Agromaster, dato necessita di minori applicazioni, permette una riduzione del consumo di gasolio.

Inoltre, la produzione di fertilizzanti azotati – come urea e CAN – produce anidride carbonica. Passare ad Agromaster e ridurre il tasso di applicazione totale di azoto significa che le aziende agricole utilizzano meno fertilizzanti azotati, riducono l’impronta di carbonio totale del raccolto e ottengono una resa uguale o superiore.

 

Difference in carbon footprint of potatoes

La differenza nell’impronta carbonica tra patate coltivate con Urea (100% tasso di applicazione dell’azoto) rispetto ad Agromaster (80% tasso di applicazione).

 

A livello globale, l’azoto è il nutriente applicato al tasso più elevato. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) riferisce che le aziende agricole hanno utilizzato 113.291.696 tonnellate di azoto nel 2020. Con numeri come questi, è chiaro che qualsiasi miglioramento nell’efficienza nell’uso dell’azoto può fare una grande differenza.

Questo potenziale di riduzione delle perdite di azoto con il conseguente vantaggio della riduzione delle emissioni di CO2 dimostra perché la scelta di Agromaster è sensata e ideale per l’azienda agricola e per il pianeta.