Il controllo dello Spring Dead Spot nei tappeti erbosi di Cynodon

Lo Spring Dead Spot colpisce soprattutto le cultivar super dense di ultima generazione di Cynodon dactylon che, per contro, sono sempre più scelte anche a uso ornamentale

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Negli ultimi anni in Italia si riscontra nei tappeti erbosi di Cynodon dactylon la presenza dello Spring Dead Spot, una  malattia fungina che colpisce in modo grave soprattutto le cultivar super dense di ultima generazione di questa specie. Non solo le lamine fogliari ma anche gli  stoloni, la corona e le  radici della gramigna sono attaccate dal fungo. Ne sono colpiti in autunno i fairway dei campi da golf di recente costruzione e i campi di calcio professionistici, stadi e campi di allenamento coltivati con questo nuovo tipo di prato.

 

Conosciamo lo Spring Dead Spot

Abbiamo dedicato un approfondito articolo allo Spring Dead Spot e lo trovi a questo link

Cause

Questa malattia relativamente recente in Italia, è causata dai Ophiosphaerella herpotricha e Ophiosphaerella korrae le cui spore si diffondono per via aerea o attraverso materiale infettato. Il fungo vive sia in forma saprofitaria sia parassitaria e aggredisce l’erba in autunno con condizioni di elevata umidità relativa e temperatura tra i 15 ed i 25°. Nei tappeti erbosi professionali di gramigna ciò avviene più frequentemente quando il top soil è prevalentemente sabbioso, il pH è relativamente alto e le  concimazioni autunnali vengono effettuate con forme di azoto a pronto effetto e prevalentemente nitriche.

Sintomi

Non  visibili in inverno a causa dell’ingiallimento naturale dei tappeti erbosi in bermuda che vanno in dormienza, i sintomi della malattia appaiono in primavera, quando la parte di manto erboso non colpita inizia a vegetare. E’ tra la nuove vegetazione che si notano le chiazze circolari di erba secca e morta. Le dimensioni medie delle chiazze vanno da 30 a 60 cm ma possono variare da pochi centimetri fino a 1 metro di diametro. Se la Cynodon è traseminata, la presenza della malattia potrebbe essere camuffata in parte dai loietti sovrastanti, inducendo a sottovalutare l’entità del danno.

Operazioni agronomiche a contrasto

Per ottimizzare il controllo agronomico contro lo Spring Dead Spot sulla gramigna, alla ripresa vegetativa è importante mappare in primavera dove appaiono le macchie circolari di erba morta così da individuare con precisione le zone più vulnerabili.Questo permette di effettuare alcuni interventi mirati con lo scopo di diminuire l’inoculo in autunno:

  • innanzitutto va tenuta sotto controllo la sostanza organica. L’Ophiosphaerella  si sviluppa molto facilmente nei terreni con rapporto C/N molto alto, ovvero quelli con elevata presenza  di feltro dove non vengono regolarmente effettuati i verticut e i top-dressing. Pertanto è importante effettuare almeno una volta all’anno le analisi per verificare la % di materia organica e il suo rapporto C/N.
  • importante arieggiare la bermuda  almeno 2-3 volte all’anno, rimuovendo il feltro e riportando terricci. La sabbia non deve essere alcalina
  • trattare con biostimolanti microbiologici del terreno ad azione feltrodetrattagradatrice quali Vitalnova Blade.
  • arieggiare a partire da giugno, quando l’erba è in piena crescita.
  • durante l’estate migliorare il drenaggio, eliminando  la  compattazione tramite chiodature o  carotature.

La giusta concimazione con la giusta forma di azoto

Un ambiente acido contribuisce contro la comparsa dello Spring Dead Spot. Come illustrato nell’articolo sul riconoscimento e prevenzione dello Spring Dead Spot,  un aiuto deriva dall’uso di correttivi acidificanti e/o dalla concimazione con fonti di azoto acidificanti (solfato di ammonio) o neutre (urea). Questi interventi ritardano la comparsa dei sintomi e allo stesso tempo favoriscono il recupero dei tappeti erbosi attorno alle chiazze morte in primavera. Un effetto collaterale positivo dell’acidificazione intorno alle radici indotta dall’azoto ammoniacale, è l’aumentata disponibilità del manganese, componente importante del sistema immunitario della pianta.

Pertanto, oltre a monitorare costantemente il pH del terreno per verificare che sia sempre acido o neutro2, impostare un pianod i concimazione che preveda:

  • tra fine settembre-inizio ottobre un concime con azoto e potassio in un rapporto da 1:1 per stimolare la crescita e la radicazione si distribuisca. Suggeriamo ProTurf Active 15-6-15+7CaO+2,5 MgO con azoto-ammoniacale e ureico a cessione controllata
  • ritardare a metà aprile la concimazione azotata primaverile, assicurandosi di usare un concime acidificante a base di azoto ammoniacale e ureico, come Sportsmaster 17-0-10 (reperibile su ordinazione), ripetendo poi ogni 50 giorni.
  • applicare zolfo solubile microgranulare in due interventi (autunno e primavera) per mantenere il pH nel range della neutralità anche in presenza di acqua di irrigazione leggermente calcarea.

Con l’analisi del terreno vanno inoltre verificati i livelli di fosforo, potassio, magnesio e i microelementi che, se carentim, possono essere forniti con applicazioni mensili del concime fogliare Greenmaster Liquid Step, che contiene boro, manganese, rame e zinco.

 

Fungicidi approvati contro lo Spring Dead Spot

Purtroppo in Italia non esistono fitofarmaci registrati per lo Spring Dead Spot sul tappeto erboso. Osservando altre nazioni, evidenziamo che negli Stati Uniti il controllo chimico è effettuato con il fungicida Heritage, il cui principio attivo è l’azoxystrobina. Heritage è un fungicida che appartiene alla classe delle strobilurine e agisce inibendo la respirazione mitocondriale del fungo. Negli Stati Uniti l’applicazione preventiva si effettua a fine estate-inizio autunno, quando la temperatura del suolo scende sotto i 15°C, poiché il fungo infetta la pianta a partire da queste temperature e prosegue nella prima fase del riposo invernale. È fondamentale distribuire uniformemente il fungicida e irrigare leggermente dopo il trattamento per favorire la penetrazione nel suolo. A tale scopo, oltreoceano aggiungono in miscela un penetrante come H2Pro FlowSmart  perchè aumenta l’efficacia del fungicida ed effettuano 2 applicazioni distanziate da circa 25-30 giorni l’una dall’altra.

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