Il Pomodoro ciliegino
Consigli per la produzione

Il pomodoro ciliegino rappresenta una tra le coltivazioni italiane di eccellenza, specialmente nell’area meridionale, territorio in cui trova condizioni pedo-climatiche ideali per il raggiungimento di elevati standard qualitativi.

I nostri consigli per coltivare al meglio il pomodoro ciliegino (Solanum lycopersicum)

  • Il pomodoro (Solanum lycopersicum) è originario del Sud America, in particolare delle regioni andine che attualmente fanno parte di Perù, Ecuador e Nord del Cile. Gli Aztechi e gli Incas erano tra i primi a coltivare il pomodoro. In Europa, il pomodoro arrivò per la prima volta nel XVI secolo, portato dagli esploratori spagnoli.

  • All'inizio, il pomodoro era considerato una pianta ornamentale piuttosto che un alimento, poiché appartiene alla famiglia delle Solanacee, che include molte piante velenose. Col tempo, tuttavia, si scoprì che i frutti erano commestibili e gustosi. Dalla Spagna, il pomodoro si diffuse in Italia, dove divenne rapidamente popolare.

  • Il pomodoro gradisce ambienti a clima piuttosto secco, con terreni a grande capacità di ritenzione idrica o con possibilità di irrigazione.

  • Il pomodoro si adatta a tanti tipi di terreno, purché ben drenati e di buona struttura, con pH tra 5,5 e 8.

  • Con valori di pH superiori a 8, è probabile che vi siano carenze di B, Cu, Fe, Mn, P e Zn. Con un pH del terreno inferiore a 5,5, i pomodori sono soggetti a carenze di P, Mo e Ca.

  • Pianta con elevate esigenze idriche, soprattutto durante l’ingrossamento dei frutti. È mediamente tollerante alla salinità.

  • Ha elevate esigenze termiche: è molto sensibile al gelo e predilige climi temperato-caldi. La temperatura minima è di 12 °C, per la fioritura di 21 °C. Quelle favorevoli all’ingrossamento e maturazione dei frutti sono 24-26 °C di giorno e 14-16 °C di notte. Oltre i 30 °C, vi sono difetti di allegagione o di colorazione e consistenza dei frutti.

Pomodoro ciliegino Giallo
Pomodoro ciliegino rosso in serra

 

Classificazione

Famiglia Solananceae
Genere Solanum
Specie Solanum lycopersicum

Ogni varietà può avere esigenze leggermente diverse, quindi è consigliabile consultare le informazioni specifiche relative per garantire le condizioni di crescita ottimali. Un esame a 360 gradi del sito produttivo è la base di partenza.

È fondamentale eseguire una previa analisi chimico-fisica del terreno per determinare il corretto valore di nutrienti da apportare, ed un’analisi chimico-agraria dell’acqua di irrigazione per una corretta fertirrigazione, soprattutto in fuori suolo.

Per evitare problemi di elevata salinità, gli apporti nutritivi devono essere il più possibile frazionati, controllando sempre la EC della soluzione nutritiva fornita in fertirrigazione.

Caratteristiche botaniche

Il pomodoro è una pianta erbacea annuale che può raggiungere un’altezza compresa tra 0,7 e 2 metri. Il suo fusto e le foglie sono ricoperti da peli ghiandolari corti che emettono un odore caratteristico quando vengono strofinati. Le piante cresciute in loco sviluppano radici fittonanti robuste che si ramificano abbondantemente, formando un fitto sistema radicale. Tuttavia, quando le piante vengono trapiantate, il fitone perde la sua predominanza. La massima profondità di radicamento varia da 0,7 a 1,5 metri.

Le foglie del pomodoro sono grandi e composte da foglioline irregolari con margini più o meno incisi. Il tipo di sviluppo del fusto può essere indeterminato o determinato. Nel primo caso, il meristema apicale del fusto mantiene la capacità di formare foglie e infiorescenze per tutta la vita della pianta. Nel secondo caso, la gemma apicale si trasforma in un’infiorescenza e nuovi germogli si sviluppano all’ascella delle foglie precedentemente formate, conferendo alla pianta un portamento cespuglioso e di dimensioni più contenute.

I fiori del pomodoro si formano in racemi all’ascella delle foglie, in numero variabile da 4 a 12. Sono fiori gialli, bisessuati, con ovario supero pluriloculare e pluriovulare. Gli stami sono in numero di 5 o più e circondano il pistillo con le antere a formare un manicotto, il che favorisce prevalentemente l’autofecondazione.

Il frutto del pomodoro è una bacca di forma e dimensioni variabili, che può essere globosa, appiattita, allungata o ombelicata, con superficie liscia o costoluta. Generalmente, il pomodoro diventa rosso quando matura grazie alla presenza di licopene, un pigmento carotinoide. All’interno della polpa contenuta nelle logge delle bacche si trovano numerosi semi discoidali e schiacciati, che diventano duri e di colore giallo-grigiastro quando si asciugano. Mille semi pesano circa 3 grammi.

Il peduncolo che sostiene il frutto solitamente ha una zona di abscissione che, una volta suberificata, agevola il distacco dei frutti maturi. In alcuni tipi di pomodoro, chiamati “jointless,” questa zona di distacco manca, quindi i frutti rimangono attaccati alla pianta per un periodo prolungato.

La composizione media dei frutti di pomodoro è la seguente: polpa e succo costituiscono circa il 95-96%, la buccia rappresenta circa l’1-2%, mentre i semi costituiscono circa il 2-3% del peso totale del frutto.

 

Requisiti nutrizionali

Stima dell’assorbimento dei nutrienti (kg/t):

NP2O5K2OMgOSO3CaO
1.30.462.9

Fonte: IPNI

Curva di assorbimento dei nutrienti durante il ciclo colturale del pomodoro

Ruolo degli elementi nutritivi

Parametri chiaveNP2O5K2OMgOSO3CaO
Resa+++++
Crescita vegetativa++++++
Frutti allegati- (*)
Numero di frutti+
Consistenza del frutto+
Colore del frutto+++
Brix+
+ = miglioramento; - = diminuzione; +/- = risultati diversi, a seconda della quantità di nutrienti applicati

+ = miglioramento; – = diminuzione; +/- = risultati diversi, a seconda della nutrizione

(*) Una concimazione eccessiva con N può ritardare la fase riproduttiva

NutrientiDescrizione
AzotoClorosi generale delle foglie più vecchie. Crescita più lenta e piante più piccole; meno fiori e resa ridotta
FosforoLe piante si sviluppano molto lentamente. Le foglie più giovani assumono una tinta rosso-viola; le punte delle foglie appaiono disseccate e le foglie più vecchie assumono colorazioni scure. Si verifica su terreni calcarei e pesanti, dove il P può essere fissato
PotassioLe foglie appaiono disseccate attorno ai bordi e/o appassite. Negli stadi avanzati, la necrosi si manifesta negli spazi internervali tra le vene principali, insieme alla clorosi internervale (ingiallimento tra le nervature della foglia). Più comune su terreni leggeri lisciviati
CalcioNecrosi della base fogliare. I frutti presentano sintomi tipici come la butteratura amara e marciume  apicale . Le carenze sono gravi nei terreni con pH inferiore a 5, elevata salinità e calore
MagnesioI sintomi compaiono prima sulle foglie più vecchie: clorosi generale mentre le vene rimangono verdi. Nei casi più gravi le foglie appaiano bruciate a causa della necrosi internervale. Può verificarsi con terreni sabbiosi e quando viene applicato K in elevate quantità
ZolfoI sintomi sono simili alla carenza di N, ma la clorosi è uniforme e generale su tutta la pianta, comprese le foglie più giovani. Il tipico colore rossastro si sviluppa sui piccioli e sulle nervature delle foglie
BoroI primi sintomi si manifestano generalmente sulle foglie giovani: colore più chiaro, clorosi internervale sulle foglie più vecchie con una tonalità giallo-arancio intenso. Foglie fragili che possono mostrare i bordi accartocciati
CloroFoglie di forma anomala, con distinta clorosi internervale; la clorosi si manifesta con depressioni lisce e piatte nell'area internervale della lamina fogliare. Nei casi più avanzati compare una caratteristica bronzatura sulla pagina superiore delle foglie mature.
RameFoglie accartocciate, con picciolo piegato verso il basso: si manifesta con una leggera clorosi generale insieme a una perdita permanente di turgore nelle foglie giovani, le foglie appena maturate mostrano venature verdi reticolate con aree bianche/grigie.
FerroLa carenza di ferro si manifesta inizialmente come clorosi internervale delle foglie più giovani, evolve in una clorosi generale e si conclude con la foglia totalmente sbiancata. Clorosi alla base delle foglie, con qualche nervatura verde, fino a quando le foglie non diventano quasi completamente bianche.
ManganeseNegli stadi iniziali appare una leggera clorosi sulle foglie giovani, nei casi più gravi le foglie mature mostrano venature reticolate. Le foglie sviluppano una necrosi grigio-marrone lungo le nervature. Si verifica su suoli ad alto pH e calcarei o suoli eccessivamente calcarei
MolibdenoUn sintomo precoce della carenza di molibdeno è la clorosi generale, molto simile alla carenza di azoto, ma senza la colorazione rossastra sulla pagina inferiore delle foglie. Le foglie, arricciandosi, assumono una forma a coppa e macchie screziate, che si sviluppano in ampie aree clorotiche internervali in caso di grave carenza.
ZincoProvoca l'arresto della crescita della pianta e l'accartocciamento verso l'alto delle foglie giovani, sulle foglie possono svilupparsi aree dal grigio-marrone al bronzo. Si manifesta con terreni alcalini o quando viene applicato un elevato quantitativo di P

Fonte: https://vikaspedia.in

 

Azoto

L’azoto è un elemento nutritivo che richiede particolare attenzione nella sua gestione. Un eccesso di azoto può portare a una crescita eccessiva della pianta, causando ritardi nella maturazione dei frutti, una maggiore suscettibilità alle malattie fungine e, a seconda del periodo, la formazione di frutti cavi.

Pertanto, è fondamentale dosare con precisione la concimazione azotata, sia attraverso l’uso di fertilizzanti organici che minerali. Questa dosatura deve essere adattata alle condizioni stagionali, poiché la disponibilità e l’assorbimento dell’azoto sono influenzati dalla fase di crescita della pianta. Inoltre, è importante mantenere un equilibrio tra l’azoto, il fosforo e il potassio per evitare problemi derivanti da eccessi di azoto.

La carenza di azoto si manifesta con foglie dall’aspetto verde chiaro e una ridotta crescita della pianta. La combinazione di un eccesso di azoto e una carenza di fosforo e potassio può contribuire a difetti nella colorazione dei frutti.

Fosforo

Il fosforo svolge un ruolo cruciale nella crescita delle radici, nella fioritura, nella fecondazione e nella maturazione della pianta.

Il fosforo è importante per la crescita del pomodoro, anche se è richiesto in quantità relativamente limitate. La sua assimilazione non è molto efficiente, soprattutto nei terreni calcarei.

Le carenze di fosforo si manifestano attraverso sintomi caratteristici, come la comparsa di una colorazione violacea sul fusto e sulla parte inferiore delle foglie delle piante.

Potassio

Il potassio svolge un ruolo significativo nella qualità dei frutti, influenzando il gusto e il colore, nonché nella resistenza alle malattie delle piante.

La carenza di potassio si manifesta attraverso sintomi quali una colorazione più chiara del fogliame, che può successivamente sviluppare macchie decolorate che tendono a necrotizzare. La mancanza di potassio può anche favorire difetti di decolorazione sui frutti.

Tuttavia, è importante notare che un eccesso di potassio può causare carenze di magnesio.

Inoltre, è preferibile utilizzare fertilizzanti esenti da cloro.

Calcio

Il calcio svolge un ruolo cruciale nella struttura delle pareti cellulari, stabilizza le membrane cellulari e regola il bilancio salino nelle cellule vegetali. Inoltre, è essenziale per attivare il potassio, che a sua volta regola l’apertura e la chiusura degli stomi e facilita il movimento dell’acqua all’interno della pianta.

La mancata assimilazione di calcio, spesso causata da una gestione inadeguata dell’irrigazione, può portare a problemi come la necrosi o il marciume apicale (Blossom-end rot).

Poiché il calcio è richiesto durante tutte le fasi di crescita della pianta e il suo trasporto nei frutti è un processo lento, è pratica comune applicare il calcio fin dall’impianto e continuare durante tutta la stagione.

Magnesio

Il magnesio svolge un ruolo essenziale nella produzione di clorofilla e nel processo di fotosintesi poiché è localizzato principalmente nei cloroplasti, costituendo il 20-25% del magnesio totale della pianta.

La quantità di magnesio richiesta varia in base alla produzione e alle pratiche colturali adottate. Una corretta fornitura di magnesio contribuirà a prevenire problemi legati alla consistenza e alla fermezza della polpa dei frutti.

Prove sul pomodoro

Pomodoro con Polysulphate
Beit-Ezra, Israel , 2017

7

Aumento della produzione commerciale

Q&A

Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!

    • Miglioramento dei parametri qualitativi (solidi solubili totali, sostanza secca, durezza, shelf life, aromi);
    • Irrobustimento della buccia e prevenzione del cracking;
    • Uniformità di maturazione del grappolo;
    • Potenziamento della fioritura e dell’allegagione;
    • Tolleranza a condizioni estreme di caldo e salinità.

    1. Mantenendo costanti i livelli di umidità del terreno.
    2. Regolando l’umidità dell’aria in ambiente protetto
    3. Apportando calcio durante le fasi iniziali di accrescimento del frutto
    4. Evitando apporti eccessivi di potassio e magnesio, elementi antagonisti del calcio
    5. Evitando eccessivo rigoglio vegetativo

  • ICL consiglia Polysulphate®. Grazie all’elevata concentrazione di zolfo, potassio, calcio e magnesio apporta al suolo gli elementi nutritivi maggiormente asportati dalla coltura e contrasta gli effetti negativi del sodio.

  • ICL consiglia Nova PeKacid® e Nova Plus CalMag+TE.

    La miscibilità dei 2 formulati consente di ottenere una soluzione calibrata NPK con calcio e magnesio in grado di:

    • stimolare lo sviluppo radicale
    • potenziare la fotosintesi;

    Il calcio è importante per l’allungamento del capillizio radicale. Il magnesio e microelementi sono importanti per il processo fotosintetico.

  • In questo caso, consigliamo H2Flo, l’nnovativo formulato a base di tensioattivi non ionici e attivatori radicali che migliora la distribuzione di acqua e nutrienti nel franco di coltivazione e la ritenzione idrica e bagnabilità dei substrati.

  • ICL consiglia Nutri Liquid FIT®, una gamma di prodotti liquidi a base di estratti vegetali ricchi in bio-promotori e sostanze ad azione ormono-simile. Favoriscono lo sviluppo di radice e parte aerea, oltre a svolgere un’azione “tampone” sulla salinità.

    Inoltre, nutrono i microrganismi benefici del suolo.

    Se miscelati con i fertilizzanti, diventano veicolanti e ne migliorano l’assorbimento.

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