Crescere la Colza
Consigli sulla nutrizione
A supporto della filiera italiana della Colza, è stata studiata una specifica gestione nutrizionale.
I nostri consigli per coltivare al meglio la Colza (Brassica napus L.)
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La colza è originaria dell'Europa settentrionale e dell'Asia occidentale. Gli antichi Romani utilizzavano il suo olio per scopi culinari e medicinali.
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Pianta annuale o biennale, con radice fittonante e fusto eretto alto 0,5-1,5 m, molto ramificato. La colza è una pianta a ciclo autunno-primaverile. L’emergenza avviene dopo 10-15 giorni dalla semina. In questo stadio, la coltura ha la massima resistenza alle basse temperature, anche a molti gradi sotto zero (-15°C), purché non vi siano ristagni d'acqua.
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La colza cresce in modo ottimale con temperature tra 10-25 °C; quella ideale è di 21 °C.
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La colza prospera in terreni freschi e profondi. Ha un rapido sviluppo in aree con una buona capacità di ritenzione idrica; cresce bene anche in regioni a basse precipitazioni grazie alla sua maggiore precocità rispetto ai cereali autunno-vernini.
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È relativamente tollerante al pH del suolo (valori ideali intorno a 6,5) e non presenta problemi legati alla salinità.
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È meglio evitare la coltivazione su superfici sabbiose.
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Nonostante l’apparato radicale sia profondo, la colza necessita di discrete quantità di elementi nutritivi. Quelli maggiormente richiesti sono azoto e fosforo; il potassio invece viene asportato durante il ciclo vegetativo e ritorna nel terreno con i residui colturali.
Classificazione
Famiglia | Cruciferae |
Genere | Brassica |
Specie | Brassica napus L. var. Oleifera D.C. |
Per garantire le migliori condizioni di crescita è importante eseguire preventivamente un’analisi chimico-fisica del terreno (per le colture su suolo) per determinare il corretto valore di nutrienti d’apportare, ed un’analisi chimico-agraria dell’acqua di irrigazione. Un esame a 360 gradi del sito produttivo è la base di partenza.
Esigenze e fabbisogni della pianta
Azoto
La richiesta di azoto della colza in copertura e in uscita dall’inverno deve essere soddisfatta con la prima applicazione. Dopo l’inizio della levata, si concima una seconda volta con azoto ammoniacale o ureico.
Eccessi di azoto rendono la pianta più sensibile alle malattie e possono causare accumuli di nitrati nell’infiorescenza.
Fosforo
In terreni con pH acido (5,5-6,5), la disponibilità di fosforo nel terreno è ottimale. Nei terreni neutri o sub-alcalini, invece, il fosforo può essere apportato tramite interventi esterni (concimazione di fondo).
Il fosforo è un elemento di primaria importanza poiché incrementa la formazione di fiori, la germinazione dei semi e promuove un’anticipata crescita. Inoltre, è fondamentale nel processo di divisione cellulare e di sviluppo di nuovi tessuti, oltre che essere un componente del DNA stesso.
La carenza di fosforo si manifesta con foglie di colore verde pallido e con bordi arrossati.
Potassio
Il potassio ha un posto in primo piano: è un elemento indispensabile poiché è un regolatore fisiologico in molti processi biochimici che determinano la produzione, la qualità finale, la resistenza alle malattie biotiche e abiotiche, ecc.
Il fabbisogno di potassio della colza è molto elevato, soprattutto nella fase che precede la fioritura. Le dosi devono essere calcolate tenendo conto della dotazione scambiabile del terreno e della valutazione agronomica data da una previa analisi chimica.
È consigliato il solfato di potassio contenente anche zolfo.
Magnesio
È il componente centrale della molecola della clorofilla, responsabile dell’assorbimento della luce solare durante la fotosintesi. Permette un migliore assorbimento di nutrienti, il loro trasporto, la formazione delle proteine e prende parte in molti processi enzimatici.
In terreni poveri di magnesio, sono da preferire fertilizzanti NPK contenenti MgO.
Calcio
Il calcio aumenta la resistenza dei tessuti vegetali, grazie ai pectati che sostengono e rinforzano le lamelle mediane delle membrane cellulari.
Ha anche un ruolo importante nell’attivazione dei sistemi enzimatici, che regolano la crescita. Inoltre, favorisce una crescita migliore dell’apparato radicale e favorendo, di conseguenza, l’assorbimento degli altri elementi nutritivi.
Zolfo
La colza, come tutte le crucifere, è molto esigente di zolfo a causa della presenza di composti solforati (tioglucosinolati) nella pianta e nei semi; tuttavia, la concimazione solforica è giustificata solo in casi di carenza accertata.
Essendo un elemento poco mobile nella pianta, la carenza di zolfo si può notare sulle giovani foglie, che appaiono ingiallite e marmorizzate. I fiori sono più piccoli e di colore giallo pallido tendente al bianco.
Un’elevata concimazione azotata porta ad un aumento della carenza di zolfo, andando a limitare il numero di baccelli per pianta e il numero di semi per baccello.
Micronutrienti
Le carenze latenti di micronutrienti nella colza possono essere prevenute con applicazioni fogliari:
- 500-600 g di Boro (B) per ettaro. In autunno, 150g/ha su 4-6 foglie/pianta. Durante la fase di levatura del fusto, 300-450g/ha e 75-150 g/ha nella fase del germogliamento;
- 00-300 g di Manganese (Mn) per ettaro;
- 30 g di Molibdeno (Mo) per ettaro.
Il boro è un micronutriente fondamentale nella concimazione della colza in quanto stimola la formazione dell’apparato radicale ed è un componente della parete cellulare. All’inizio della fase di fioritura, può essere eseguita l’analisi di un campione di colza per valutare lo stato nutrizionale della pianta e le eventuali carenze. Per tale procedura, bisogna raccogliere 20-30 foglie giovani ma completamente sviluppate.
I parametri di riferimento sono:
- contenuto minimo di 4 g N/kg di sostanza secca
- almeno 0,5 g S/kg di sostanza secca
Valori inferiori a questi riportati indicano carenze latenti che possono essere corrette tramite applicazioni fogliari. Si raccomanda di applicare determinate quantità di N e S fino alla fase di levatura del fusto, quando la colza è più soggetta ad assorbire quantità non equilibrate di tali elementi.
Una panoramica completa delle carenze nutritive nelle fasi di crescita della colza è fornita da Zorn et al. (2016).
Esportazioni di macronutrienti da parte della colza
Parte della pianta | Resa (tonnellata FM/ha) | N | P2O5 | K2O | MgO | CaO | S | ||
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Seme / stelo | 3.0 / 5.1 | 170 | 75 | 160 | 25 | 120 | 40 | ||
Seme / stelo | 4.0 / 6.8 | 200 | 100 | 210 | 30 | 150 | 50 |
Assorbimento dei nutrienti (N, P, K, Mg) da parte della colza in funzione dello stadio di sviluppo fisiologico (scala BBCH secondo Hack 1993)
Guide & Articoli
Q&A
Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!
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La colza è una coltura annuale coltivata in rotazioni da 3 a 4 anni. Pertanto, i nutrienti devono essere forniti all’inizio di ogni ciclo di crescita.
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È preferibile una concimazione con fertilizzanti solidi e/o fogliari. La fertirrigazione non è la pratica ideale.
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Per questa coltura, il miglior rapporto di K:Mg è ca. 9:1.
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Durante la fase di sviluppo del baccello, la colza richiede un apporto maggiore di Mg. Gli effetti da carenza di tale elemento si riscontrano nella riduzione dell’area fogliare e in clorosi internervale sulle foglie più vecchie nei casi più gravi.
Lo zolfo è importante per una crescita ottimale della pianta poiché la sostiene nella fase di fioritura e maturazione, nella formazione dei semi e nell’incremento del contenuto di olio al loro interno. Infine, riduce le perdite durante la stagione invernale. La carenza di zolfo viene rilevata sulle giovani foglie o sui fiori, che assumono una colorazione che va dal giallo chiaro al bianco.
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Ecco a cosa bisognerebbe prestare maggiore attenzione:
- Data di semina – la colza deve essere seminata in un momento in cui il terreno è sufficientemente umido e le temperature sono favorevoli alla germinazione. La data di semina varia in base alla regione e alle condizioni climatiche locali.
- Densità della semina – ovvero il numero di semi per metro quadrato, è importante poiché influenza sia la dimensione e sia la formazione dei baccelli. Consigliamo di seguire le linee guida raccomandate per la tua varietà specifica.
- Irrigazione – dovrebbe essere adeguata per garantire un buon sviluppo della pianta, ma bisogna assolutamente evitare l’eccesso d’acqua, che potrebbe portare a problemi di malattie e asfissia radicale.
Queste informazioni sono di carattere generale. Per raccomandazioni specifiche, gli esperti ICL sono a vostra disposizione.
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Viene coltivata soprattutto nei climi nordici (soprattutto in Canada, Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia e Paesi Bassi) come foraggio, fonte di olio vegetale alimentare e come combustibile nel biodiesel. In India rappresenta una delle colture principali.
In Italia, la colza viene coltivata principalmente nella zona settentrionale. In Piemonte, la troviamo a Collegno (TO), nei dintorni di Campo Volo, a Cherasco (CN) e nei pressi di Momo, vicino a Novara.