Il Melograno
Fino al 2010 il melograno risultava in Italia una coltura pressoché hobbistica, tuttavia negli ultimi anni con la diffusione dei famosi “superfood”, la domanda di melograne sia da consumo fresco che da succo è aumentata.
I punti chiave
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Il melograno è una specie originaria dell’Asia occidentale, particolarmente della regione tra l'Iran e la catena himalayana. Presente fin dall'antichità nel Caucaso e lungo tutta la macchia mediterranea, la sua diffusione è stata favorita storicamente dai Fenici, dai Greci e dai Romani, che lo introdussero in gran parte dell'area mediterranea, e successivamente dagli Arabi.
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Il range ottimale di temperature è 20-25 °C di giorno. Tollera brevi periodi con temperature ~0 o leggermente inferiori, mentre a -7/8°C si ha la morte della pianta.
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Particolarmente pericolose sono le gelate primaverili che possono compromettere la funzionalità dei vasi linfatici. In fase di maturazione predilige scarsa piovosità e buone escursioni termiche (>10°C) per favorire la colorazione dei frutti e prevenire fitopatie.
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Predilige terreni con pH leggermente sub-acido (6-6,5), profondi e ben drenati, tuttavia si adatta bene anche con pH più alcalini ed elevato calcare.
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Tollera discretamente la salinità di acqua e terreno.
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È sensibile a ristagni idrici e ad eccessi, specialmente in terreni argillosi.
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Tollera discretamente la siccità, tuttavia per ottenere produzioni di qualità, l’umidità del suolo deve essere gestita mediante un’attenta turnazione irrigua e fertirrigua, al fine di evitare sbalzi idrici che possono causare cracking nei frutti.
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È consigliato l’impiego di irrigazione a goccia, anche interrata.
Uno sguardo da vicino
L'impianto su terreno argilloso
Classificazione
Famiglia | Lythraceae |
Genere | Punica |
Specie | Punica granatum L. |
Ogni varietà può avere esigenze leggermente diverse, quindi è consigliabile consultare le informazioni specifiche relative per garantire le condizioni di crescita ottimali. Un esame a 360 gradi del sito produttivo è la base di partenza.
È fondamentale eseguire una previa analisi chimico-fisica del terreno per determinare il corretto valore di nutrienti da apportare, e un’analisi chimico-agraria dell’acqua di irrigazione per una corretta fertirrigazione.
Per evitare problemi di elevata salinità, gli apporti nutritivi devono essere il più possibile frazionati, controllando sempre la EC della soluzione nutritiva fornita in fertirrigazione.
Caratteristiche botaniche
Il melograno presenta un’elevata variabilità genetica, con caratteristiche che variano notevolmente, anche se le differenze tra alcune cultivar possono essere minime. Una classificazione comune si basa sull’acidità dei frutti: acido, agro-dolce o dolce. Alcune varietà producono semi molto duri, rendendo i frutti non commestibili, mentre solo poche varietà, con semi teneri, hanno interesse commerciale.
In Italia, le cultivar più note includono Dente di Cavallo, Neirana, Profeta Partanna, Selinunte, Ragana e Racalmuto, tutte con sapore agro-dolce o dolce, ideali per il consumo fresco.
La varietà oggi più popolare è la Wonderful, apprezzata per le eccellenti caratteristiche organolettiche. La maturazione avviene nella prima decade di ottobre. Questa cultivar, originaria degli Stati Uniti e selezionata in Israele, si è diffusa negli ultimi anni in Sicilia, soprattutto nelle aree di Marsala e Mazara del Vallo (TP).
La varietà Wonderful si distingue per il suo intenso colore rosso rubino e i chicchi poco lignificati, dal sapore delicatamente agrodolce e facili da sgranare, ideali anche per la preparazione di bevande. Il suo gusto è inconfondibile e particolarmenteu versatile in cucina: oltre al consumo al naturale o con succo di limone, i suoi chicchi sono perfetti in macedonie di frutta e si abbinano bene a verdure, cereali, frutta secca o cous cous, oltre a essere ideali per succhi o estratti. La buccia spessa consente una migliore conservazione, permettendo una disponibilità sul mercato costante e regolabile nel tempo.
Tecnica colturale
Si presta a tutti i sistemi di moltiplicazione, comunque la più facile è quella per talea. Non teme l’eccesso di umiditè, ma vegeta anche su terreni molto secchi.
Esigenze e fabbisogni nutritivi
Il melograno presenta elevate asportazioni di azoto, potassio e calcio in particolare. Considerando l’elevata sensibilità al cracking di alcune varietà, è bene prestare attenzione al bilanciamento tra gli ioni (potassio, calcio e magnesio) e ridurre al minimo l’azoto ureico in fertirrigazione.
Sono inoltre da evitare apporti azotati tardivi che possono incrementare la sensibilità dei frutti a marciumi e spaccature, oltre a ritardare la lignificazione dei tessuti.
Per sapere di più sulle asportazioni colturali, scarica il piano di concimazione del melograno!
Azoto
L’azoto è un elemento essenziale per le proteine e numerosi altri composti, e rappresenta il principale fattore di crescita per le piante. Si distribuisce in modo uniforme nei vari tessuti della pianta, come radici, legno e foglie, e viene utilizzato nelle foglie per produrre sostanze organiche complesse, necessarie per la formazione e crescita dei nuovi tessuti e come riserve.
Durante il periodo di sviluppo, l’azoto diminuisce e si riduce ulteriormente con la caduta delle foglie, dove è presente fino al 4% della sostanza secca. La fase critica di presenza di azoto nella pianta si osserva durante l’allegagione e la crescita primaverile dei germogli. Un’altra fase delicata è la maturazione del legno in autunno, che richiede un buon apporto di azoto.
Evitare eccessi di azoto è importante, poiché possono peggiorare la qualità dei frutti. Una carenza, invece, si manifesta con scarso rinnovo vegetativo, minore produzione e ridotta pezzatura dei frutti.
Fosforo
Il fosforo è un componente essenziale di numerosi composti organici coinvolti nella sintesi delle proteine e nel trasporto energetico cellulare. Svolge un ruolo cruciale nel favorire la fioritura, l’allegagione e la lignificazione delle piante.
Tuttavia, il fosforo presente nel terreno non è sempre disponibile per le piante, poiché può essere insolubilizzato e quindi non assimilabile. In terreni con una dotazione media di sostanza organica, generalmente non è necessario prestare particolare attenzione a questo elemento, poiché le piante possono soddisfare il loro fabbisogno fosforico.
Potassio
Il potassio è un elemento fondamentale per lo sviluppo del melograno, poiché partecipa alla sintesi di idrati di carbonio e proteine. Inoltre, facilita il trasporto di sostanze di riserva dalle foglie verso i frutti e gli organi legnosi.
La fase critica in cui è richiesta una buona quantità di potassio è durante la maturazione dei frutti, che avviene a fine estate. Una carenza di potassio può avere effetti negativi sulla capacità di fruttificazione della pianta e compromettere le caratteristiche qualitative dei frutti.
Calcio
La funzione principale del calcio nella pianta è quella di favorire la resistenza meccanica dei tessuti vegetali. Esso viene assunto in quantità dalla pianta per la formazione e la qualità dei frutti.
Magnesio
Il magnesio è uno dei componenti della clorofilla. La carenza di magnesio, comporta riflessi negativi soprattutto sulla efficienza dell’apparato fogliare, in quanto si evidenzia con clorosi più o meno accentuate.
Guide & Articoli
Q&A
Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!
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Le fasi di crescita si dividono in:
Germogliamento: utilizza Agromaster® NPK 15-9-15+Mg+Ca+S per un reintegro di macro e mesoelementi a rilascio pronto e graduale.
Sviluppo vegetativo: utilizza la miscela di Nova PeKacid® insieme a Nova Plus CalMag+TE per stimolare la radicazione e sviluppo vegetativo, prevenendo nel contempo le microcarenze. Utilizza anche (non in miscela con i precedenti) Agroleaf® Power 20-20-20+TE per stimolare la fotosintesi e prevenire microcarenze.
Da inizio a fine fioritura: per stimolare la fioritura e l’allegagione utilizza la miscela di Nova PeKacid® insieme a Nova Plus CalMag+TE. Per favorire l’ingrossamento del frutto e prevenire il cracking, puoi utilizzare Agroleaf Power 11-5-19+Ca+Mg+TE.
Ingrossamento frutti: durante questa fase, utilizza NovAcid® 12-6-22+Ca+TE per favorire l’ingrossamento del frutto e l’accumulo di calcuio in prevenzione a problematiche di cracking e per acidificare la soluzione nutritiva. Invece, il prodotto specifico per l’ingrossamento frutto e la prevenzione del cracking è Agroleaf® Power 11-5-19+Ca+Mg+TE.
Maturazione: utilizza Solinure® GT 5-11-38 per favorire l’incremento del grado °Brix, la colorazione e il peso.
Per saperne di più, scarica il piano di concimazione del melograno!
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Il momento migliore per concimare un melograno è durante la fase di crescita attiva, da marzo a settembre.
La prima cosa da considerare è che molte varietà di melograno sono autosterili. Per ottenere frutti, è quindi fondamentale piantare (o avere nelle vicinanze) due o più varietà diverse, favorendo così un’efficace impollinazione, svolta principalmente dagli insetti.
La propagazione per seme è poco consigliata per la lentezza della crescita, mentre l’innesto è complesso. Si ottengono invece buoni risultati tramite l’estirpazione e ripiantumazione di polloni radicati, o con margotte, propaggini o talee, preferibilmente da eseguire in autunno o al massimo all’inizio della primavera.
Per la messa a dimora dei polloni o della pianta in vaso, si scava una buca di dimensioni adeguate, associando una concimazione di fondo con abbondante concime organico.
La raccolta del melograno avviene nel tardo autunno (ottobre-novembre), quando la buccia assume un colore rosato intenso, preferibilmente prima che compaiano spaccature. È consigliabile staccare i frutti dalla pianta usando delle forbici, per evitare di danneggiare rami e frutti.
Per saperne di più, scarica il piano di concimazione del melograno!
Le Indicazioni sono di carattere generale da modulare in base alla fertilità del terreno, allo sviluppo vegeto-produttivo e alla potenziale resa. Per interventi specifici, comparsa di carenze e/o soluzioni applicative diverse consultare l’esperto ICL di zona o di riferimento.
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Prodotti consigliati
Per le raccomandazioni su quando utilizzare questi prodotti, consultate il piano di concimazione.