Guida completa alla concimazione dell’olivo

La concimazione dell'olivo diventa semplice se si seguono determinati consigli. In questa guida troverai tutto ciò che ti serve sapere per concimare l'olivo.

Gennaio 22, 2025
6 min
Andrea Ghirotti | Agronomist & Business Developer

La concimazione dell’olivo

L’olivo è una delle colture più importanti nelle regioni del Centro e Sud Italia, grazie alla sua straordinaria capacità di adattarsi a condizioni climatiche e pedologiche difficili. Il clima mediterraneo, caratterizzato da estati calde e siccitose, insieme a suoli poveri di elementi nutritivi, non impedisce a questa pianta di prosperare e produrre.

Le olive raccolte non sono semplicemente un frutto: attraverso il lavoro nei frantoi, si ottiene l’olio extravergine, un prodotto pregiato e rinomato a livello mondiale, simbolo della tradizione agricola italiana.

L’olivo non è apprezzato solo per la produzione di olio, ma anche per il suo valore ornamentale. È spesso coltivato non solo negli oliveti produttivi, ma anche in giardini privati o persino in vaso, dove, con una corretta gestione della potatura, può impreziosire qualsiasi spazio con il suo fascino senza tempo.

 

L’olivo: un simbolo di adattabilità e ricchezza in Italia

Con circa 1 milione di ettari coltivati in Italia, l’olivo rappresenta una fra le colture di eccellenza. La coltivazione si concentra prevalentemente nelle regioni del sud, tra cui Puglia, Calabria e Sicilia, seguite dalle regioni centrali Toscana, Umbria, Lazio e Marche.

Agli oliveti più datati, ormai secolari, si affiancano nuovi impianti di olivo intensivo, coltivato seguendo pratiche moderne di gestione quali fertirrigazione e operazioni di potatura e raccolta meccanizzate.

L’olivo si caratterizza per alcuni aspetti agronomici peculiari:

  • Essendo una pianta mediterranea, predilige climi miti e tollera bene le elevate temperature durante la stagione estiva, fino a 40 °C.
  • Risente invece di temperature molto basse e sotto i -4/-5 °C può subire gravi danni. Necessita inoltre di elevata luminosità, fattore fondamentale per prevenire il disseccamento dei rami e favorire la resa in olio.
  • Si adatta bene a diverse tipologie di suolo ma predilige terreni senza ristagni idrici, con livelli di sostanza organica contenuti e con pH neutri o alcalini (6-8,5). Non necessita di suoli particolarmente fertili.
  • Ha ottima resistenza alla siccità, ma la carenza d’acqua prolungata può provocare cascola dei frutti, scarso accrescimento e difficoltà nell’assorbimento dei nutrienti dal terreno. Eccessive piogge in fase di fioritura possono provocare problematiche nei processi di allegagione.
  • Tollera bene la salinità e può essere coltivato in aree costiere; tuttavia, è bene monitorare i livelli di conducibilità elettrica di suolo e acqua al fine di evitare danni produttivi.

Per saperne di più, scarica il piano di concimazione per l’olivo!

 

Asportazioni colturali dell’olivo

Tra i macroelementi, l’azoto e il potassio rappresentano i due nutrienti asportati in quantità maggiore.

L’azoto è fondamentale durante la fase primaverile per sostenere la pianta durante la mignolatura e l’allegagione. Il picco di assorbimento avviene nel mese di giugno, in concomitanza con l’indurimento nocciolo.

Il potassio è fondamentale per la tolleranza al caldo, alla siccità e per favorire la resa in olio. Gli apporti devono essere calcolati in riferimento alla produzione stimata.

Per saperne di più, scarica il piano di concimazione per l’olivo!

 

Concimazione dell’olivo: ecco come fare

Gli obiettivi della concimazione dell’olivo sono:

  • Migliorare l’allegagione e la resa.
  • Incrementare la resa in olio.
  • Garantire il rinnovo per l’anno successivo e mantenere un corretto sviluppo vegeto-produttivo.
  • Incrementare la tolleranza alle elevate temperature e al freddo invernale.

 

Stadi di sviluppo dell'albero di olivo.

Stadi di sviluppo dell’albero di olivo.

 

I migliori concimi per l’olivo e le fasi di crescita sono:

  • Sviluppo vegetativo primaverile: per una spinta vegetativa immediata ed apporto di nutrienti a rilascio prolungato per sostenere la pianta durante tutte le prime fasi di sviluppo, consigliamo il concime a cessione controllata Agromaster® NPK 19-9-9+Ca+Mg+S (>30% CRN). In questa fase, si consiglia anche l’utilizzo di Solinure® GT 18-11-11+2MgO+TE per sostenere lo sviluppo vegetativo primaverile e potenziamento della fotosintesi. Per lo sviluppo vegetativo equilibrato e preparazione alla fioritura, consigliamo Agroleaf® Power High N.
  • Da mignolatura ad allegagione: per il potenziamento della fioritura e dell’allegagione, consigliamo l’utilizzo in fertirrigazione di Solinure® FX 20-20-20. Mentre, per l’incremento dell’allegagione e la riduzione della cascola, consigliamo l’utilizzo combinato di BEOZ Adamite e Agroleaf® Liquid B11.
  • Da allegagione a indurimento nocciolo: in questa fase, per favorire l’accumolo di calcio e potassio nel frutto, oltre all’incremento della pezzatura, utilizza Solinure® FX 15-5-30 alternato a Nova Calcium. Consigliamo invece di applicare per via fogliare Agroleaf® Power High N per intervenire in caso di elevato carico produttivo per sostenere lo sviluppo dei frutti.
  • Maturazione: in questa fase consigliamo l’applicazione di Solinure® FX 10-10-40 in fertirrigazione e Agroleaf® Power High K per via fogliare per favorire la maturazione e l’incremento della resa dell’olio.
  • Post-raccolta: Polysulphate® Granular è il prodotto perfetto per effettuare il reintegro nutrienti non soggetti a dilavamento e favorire lignificazione tessuti per una maggior tolleranza alle basse temperature.

Per saperne di più, scarica il piano di concimazione dell’olivo!

 

Come mettere a dimora un ulivo

La messa a dimora di un nuovo uliveto o di una singola pianta avviene in primavera, ma è essenziale preparare il terreno già in autunno. Un’aratura o uno scasso favoriscono il drenaggio del suolo e permettono alle giovani radici di svilupparsi senza difficoltà. Per piantare correttamente, è necessario scavare una buca profonda 50 cm e assicurarsi di acquistare una piantina sana e certificata, per evitare di introdurre malattie nel campo.

La scelta della varietà è cruciale sia per ottenere un raccolto di qualità, sia per assicurare una buona resistenza dell’albero alle avversità. In questa fase, si consiglia anche di effettuare una concimazione di fondo per garantire un inizio ottimale alla pianta.

Il sesto d’impianto tradizionale prevede una distanza di 5 x 5 metri tra gli alberi, mentre negli impianti intensivi le distanze possono essere ridotte. Tuttavia, nella coltivazione biologica, è importante considerare che un’eccessiva vicinanza tra le piante può favorire la diffusione di patologie.

 

Quando concimare l’olivo

La concimazione è un elemento fondamentale per garantire una buona salute dell’olivo e una produzione di qualità. Si distingue tra concimazione di fondo, effettuata al momento dell’impianto, e concimazioni annuali, necessarie per mantenere la fertilità del terreno.

La concimazione di fondo

Prima di piantare l’olivo, è indispensabile eseguire una concimazione di fondo. Si utilizzano compost o letame ben maturi, distribuiti sul terreno lavorato o mescolati con la terra di scavo delle buche. Questo procedimento garantisce un terreno ricco di nutrienti, fondamentale per favorire l’attecchimento e lo sviluppo iniziale delle radici.

Concimazioni annuali

Una volta che l’olivo è in fase di crescita o di piena produzione, è necessario somministrare ogni anno una concimazione di mantenimento. Compost, letame o stallatico pellettato vanno distribuiti preferibilmente in autunno, lungo la proiezione della chioma. Questo consente ai nutrienti di essere gradualmente scomposti e assorbiti dalle radici sottostanti.

  • Terreno in pendenza: In queste condizioni, si consiglia di distribuire la maggior parte della sostanza organica a monte delle piante. Le piogge contribuiranno a uniformarne la diffusione anche sul lato opposto.

Per la concimazione biologica dell’olivo, vai alla pagina della prova in campo!

 

Le Indicazioni sono di carattere generale da modulare in base alla fertilità del terreno, allo sviluppo vegeto-produttivo e alla potenziale resa. Per interventi specifici, comparsa di carenze e/o soluzioni applicative diverse consultare l’esperto ICL di zona o di riferimento.

 

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