La concimazione del pesco
Coltivare il pesco diventa semplice se si seguono determinati consigli. In questa guida troverai tutto ciò che ti serve sapere per concimare il pesco.
La concimazione del pesco
Il pesco (Prunus persica L.) è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee che in Italia viene coltivata prevalentemente in Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto e Campania.
Il pesco si caratterizza per alcuni aspetti agronomici peculiari:
- Il range ottimale di temperatura è tra i 18 e i 27 °C. Sopra i 35 °C l’attività fotosintetica viene drasticamente ridotta e la pianta chiude gli stomi, mentre la resistenza al freddo invernale è buona, con una tolleranza fino a -13/-15 °C.
- Predilige terreni con pH neutro o sub-acido (6-6,5), tuttavia si adatta bene nel range 5,5-8. Risente negativamente di calcare attivo, con tolleranze diverse a seconda del portinnesto utilizzato. Eccessi di calcare attivo possono provocare clorosi e crescita stentata. Sono da prediligere terreni con buona dotazione di sostanza organica (>1,5%), di medio impasto e con buona capacità drenante.
- Il fabbisogno idrico si aggira sui 5000-6000 m³/ha, variabili in funzione dell’areale di coltivazione, dell’andamento climatico e della produttività. L’irrigazione è fondamentale per ottenere buona pezzatura dei frutti e apportare nutrienti frazionati in fertirrigazione.
Quanti tipi di pesco esistono?
Esistono molte varietà di pesco, ma possiamo suddividerle in quattro grandi categorie: la pesca vera e propria con la buccia vellutata, la pesca noce o nettarina caratterizzate dalla buccia liscia, la pecorca e la platicarpa o tabacchiera.
Due varietà che negli ultimi anni risultano sempre più apprezzate sono le percoche e le pesche piatte, altrimenti dette saturnine. Riconoscere le percoche è facile perché tipiche di questa varietà sono la polpa compatta e il colore intenso della buccia. Croccante e aromatica, spesso è utilizzata sciroppata.
In Italia vantiamo 15 tipi diversi di pesche:
- pesca gialla;
- pesca bianca;
- nettarina;
- percoca;
- pesca merendella;
- pesca di Verona
- pesca Regina di Londa;
- pesca bianca di Venezia;
- pesca Iris rosso;
- pesca nel sacchetto;
- pesca di Bivona;
- pesca buco incavato;
- pesca tabbacchiera;
- pesca di Montecorona;
- pesca isontina.
Quando potare il pesco
L’ideale è farla nei mesi di gennaio e febbraio, evitando momenti di freddo intenso o molto umidi.
Asportazioni colturali del pesco
Il pesco si caratterizza per asportazioni NPK in rapporto 2:1:3.
- Azoto: importante evitare apporti tardivi, soprattutto se ureico, per evitare problemi di marciumi e scarsa resistenza alla maturazione e alla manipolazione dei frutti.
- Potassio e calcio: K contribuisce all’incremento di pezzatura dei frutti, all’accumulo di solidi solubili e al colore. Deve essere apportato in maniera bilanciata col calcio al fine di garantire una crescita equilibrata di germogli e frutti e prevenire fisiopatie e decadimenti qualitativi.
- Magnesio e ferro: contribuiscono al rinverdimento della pianta e risultano fondamentali nei processi di fotosintesi.
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Concimazione del pesco: ecco come fare
Gli obiettivi della concimazione del pesco devono essere di prevenire le clorosi e le microcarenze, di garantire una crescita vegetativa equilibrata, l’incremento della pezzatura dei frutti, il miglioramento della shelf life e delle caratteristiche qualitative dei frutti.
I migliori concimi (anche biologici) per il pesco e le fasi di crescita sono:
- Fioritura: utilizza il biostimolante biologico BEOZ Adamite in combinazione con il concime liquido fogliare biologico Agroleaf Liquid B11 durante l’allegagione e come prevenzione in caso di abbassamenti termici.
- Caduta petali: utilizza il concime granulare Agromaster® NPK 12-8-16+Ca+Mg+S (>52% CRN) oppure il concime granulare a base di Polysulphate PLUS® NPK 12-5-18. Da prediligere Agromaster per cultivar medie e tardive e PLUS per quelle precoci.
- Da caduta petali a completa scamiciatura: utilizza il concime NPK idrosolubile Solinure® GT 18-11-11+Mg+S+TE per la giusta spinta vegetativa e il potenziamento della fotosintesi.
- Scamiciatura: per una crescita vegetativa equilibrata, utilizza il concime fogliare Agroleaf® Power Total.
- Da scamiciatura a indurimento nocciolo: per l’ingrossamento frutti in fase di moltiplicazione cellulare e accumulo calcio nelle pareti cellulari, utilizza il concime idrosolubile NOVACID® 12-6-28+7,4CaO+TE. Per la prevenzione clorosi e stimolo capillizio radicale, utilizza la combinazione del biostimolante BEOZ FIRESTONE e del concime liquido Nutri Liquid® Barkoret.
- Da indurimento nocciolo a inizio maturazione: utilizza il concime idrosolubile NOVACID® 5-11-38+2MgO+TE per acidificare la soluzione apportando potassio per incrementare pezzatura, colore e °Brix. Invece, per Favorire l’accumulo di sostanza secca e migliorare la colorazione e la pezzatura finale, per il pesco è consigliato l’utilizzao dei concimi fogliari Agroleaf® Power.
- Post-raccolta: utilizza il concime granulare a base di Polysulphate PLUS® NPK 10-10-16 per il reintegro elementi nutritivi per riserve, localizzare sotto la fila. Invece, per la maturazione delle gemme e l’incremento fertilità per la fioritura primaverile utilizza la combinazione di due concimi fogliari quali Agroleaf Liquid B11 e Agroleaf Liquid Zinc.
Per saperne di più, scarica il piano di concimazione del pesco!
Quando concimare il pesco
Per la maggior parte delle cultivar di pesche, nettarine e percoche, il ciclo biologico inizia con la fioritura tra la fine di febbraio e marzo. I fiori sbocciano prima della comparsa delle foglie, mentre la maturazione dei frutti avviene dall’inizio di maggio per tutta l’estate fino a settembre per le cultivar più tardive. La caduta delle foglie inizia alla fine di ottobre e dura fino agli inizi di dicembre. La differenziazione delle gemme a fiore inizia nel mese di giugno e prosegue per tutto il periodo vegetativo.
Durante la preparazione del terreno per un nuovo impianto, è consigliabile un’abbondante concimazione organica. Con le nuove tecniche di coltivazione, il periodo di allevamento è ridotto ad 1-2 anni di vegetazione, pertanto fin dal primo anno è necessario intervenire con la concimazione di allevamento e di produzione.
Le Indicazioni sono di carattere generale da modulare in base alla fertilità del terreno, allo sviluppo vegeto-produttivo e alla potenziale resa. Per interventi specifici, comparsa di carenze e/o soluzioni applicative diverse consultare l’esperto ICL di zona o di riferimento.
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