La carenza di potassio nelle piante

Il potassio è uno dei macroelementi essenziali per la crescita e lo sviluppo delle piante, influenzando direttamente l’accrescimento delle colture, la qualità del raccolto e la resistenza alle avversità, soprattutto di natura abiotica.

Marzo 12, 2025
8 min

Il potassio rientra nella categoria dei macronutrienti: al pari dell’azoto, è maggiormente assorbito dalle piante sia per mezzo delle radici che dal suolo. È coinvolto in numerosi processi vitali all’interno delle piante e svolge un ruolo insostituibile nell’attivazione di numerosi enzimi coinvolti in altrettanto numerosi processi metabolici.

Nonostante le piante assorbano grandi quantità di potassio, questo nutriente non fa parte di composti organici e si trova come ione libero all’interno delle cellule e dei vasi, consentendo una mobilità sia verso l’alto che verso il basso. La sua presenza è fondamentale per la sintesi e la traslocazione dei carboidrati, la regolazione della turgidità dei tessuti e la traspirazione.

La carenza di potassio, tuttavia, può avere effetti devastanti sullo sviluppo delle piante, in particolare sulle colture orticole.

 

Cause e Sintomi

La carenza di potassio nelle piante è più comune nei terreni leggeri, acidi e con una bassa capacità di scambio cationico.

Al contrario, nei terreni pesanti e alcalini con una elevata capacità di scambio cationico (CSC), la quantità di potassio è generalmente abbondante.

Tuttavia, anche nei terreni argillosi, dove il potassio è presente in quantità significative, le piante possono avere difficoltà nell’assorbirlo se il suolo non è sufficientemente idratato.

La carenza di potassio può manifestarsi con una crescita rallentata e foglie che ingialliscono, partendo dalle vecchie foglie e proseguendo verso quelle più giovani. I sintomi più evidenti sono:

  • Foglie più vecchie che diventano gialle tra le nervature
  • Foglie giovani che assumono un colore verde-giallastro
  • Foglie adulte che si seccano e muoiono a partire dai bordi
  • Fioritura ridotta o assente
  • Cascola dei frutti
  • Gambi che diventano viola-rossi
  • Crescita stentata e piante più corte
  • Gambi e fusti fini

 

L’importanza del Potassio

Il potassio è un macronutriente essenziale in Agricoltura, pari all’azoto, per la crescita delle piante. È coinvolto in numerosi processi vitali, come l’attivazione degli enzimi necessari a supportare vari processi metabolici. In agricoltura, un apporto adeguato di potassio migliora notevolmente la qualità e la resa delle colture.

Ecco alcuni dei suoi benefici principali:

  • Migliora la qualità e la quantità dei raccolti, ottimizzando sapore, colore e conservabilità
  • Essenziale per la fotosintesi, aiutando le piante a convertire la luce solare in energia utilizzabile
  • Regola l’apertura e la chiusura degli stomi, facilitando la traspirazione e il controllo dell’umidità interna
  • Favorisce la resistenza alle malattie e agli stress ambientali, come siccità e freddo, aumentando la resilienza delle piante
  • Contribuisce al rafforzamento degli steli, evitando fenomeni di allettamento
  • Le piante ben nutrite di potassio riescono a gestire meglio le condizioni di stress, garantendo stabilità nella produzione agricola anche in condizioni climatiche avverse.

 

Carenza vs Eccesso

I segnali di carenza di potassio sono solitamente graduali e iniziano con la clorosi (ingiallimento) lungo i margini delle foglie, prima nelle foglie più vecchie. Le piante carenti di potassio appaiono deboli, con una crescita stentata, e diventano più vulnerabili agli stress esterni come parassiti, malattie e condizioni climatiche estreme.

In caso di eccesso di potassio, non si verificano fenomeni di tossicità diretta, ma si possono verificare interazioni negative con altri nutrienti, compromettendo l’assorbimento e l’efficacia dei fertilizzanti utilizzati.

Come correggere la carenza di Potassio?

Per contrastare la carenza di potassio e migliorare la salute delle piante, è essenziale adottare una strategia nutrizionale mirata:

  • Fertilizzare con potassio: Utilizzare fertilizzanti ad alta solubilità che contengano potassio, come il Polysulphate, per garantire un apporto continuo.
  • Monitorare il pH del suolo: Mantenere il pH del suolo ottimale per l’assorbimento del potassio, in modo che le piante possano assorbirlo efficacemente.
  • Integrazione con altri nutrienti: Integrare il potassio con altri macronutrienti, come azoto e fosforo, per favorire una crescita equilibrata.
  • Gestione dell’irrigazione: Assicurarsi che il terreno sia ben irrigato, poiché la scarsità di acqua può ridurre la disponibilità di potassio anche nei terreni ricchi di questo nutriente.

Come si riconosce l’eccesso di Potassio?

È difficile da diagnosticare, ma solitamente l’eccesso di potassio vede le foglie assumere un colore giallo acceso, fino a diventare bianche. Quando l’assorbimento di magnesio, manganese, e talvolta zinco e ferro, è lento o assente, è quasi sempre presente un eccesso di potassio. In questi casi, il trattamento prevede una leggera concimazione con gli altri microelementi per ristabilire l’equilibrio.

L’eccesso di potassio induce un ridotto assorbimento di calcio che può causare marciume apicale nella melanzana.

L’eccesso di potassio induce un ridotto assorbimento di calcio che può causare marciume apicale nella melanzana.

Le principali cause sono l’uso eccessivo di fertilizzanti potassici o terreni naturalmente ricchi di potassio. In tali situazioni, è fondamentale implementare strategie per ripristinare l’equilibrio nutrizionale.

 

Le colture

Quali sono le colture che soffrono di carenza di Potassio? Le colture orticole come pomodori, peperoni e zucchine, le colture da frutto come mele, pere e uva sono particolarmente sensibili alla carenza di potassio e beneficiano enormemente dall’apporto del solfato di potassio. Troviamo anche rape, fagioli e piselli che soffrono di questo tipo di carenza.

Sintomi da carenza di K su Patata

Nelle patate, la carenza di potassio si manifesta con foglie di colore verde scuro-bluastro, talvolta con sfumature bronzee.

I tuberi di patata cresciuti in carenza di potassio presentano macchie scure nella polpa e ridotto accumulo di amido.

I tuberi di patata cresciuti in carenza di potassio presentano macchie scure nella polpa e ridotto accumulo di amido.

I tuberi di patata cresciuti in condizioni di carenza di potassio presentano macchie scure nella polpa e un accumulo di amido ridotto. Le piante appaiono appiattite e cespugliose. Le foglie più vecchie mostrano una pallidezza alle estremità e ai margini, accompagnata da una leggera clorosi tra le nervature. In queste zone clorotiche si sviluppano piccole lesioni, di colore violaceo o marrone, che si espandono rapidamente, coinvolgendo tutta l’area clorotica. Le foglie si piegano verso il basso, con i margini increspati verso l’alto, dando un aspetto a mestolo. Le foglie appassiscono e seccano precocemente. I tuberi, quando carenti di potassio, si scuriscono più velocemente e in modo più marcato rispetto a quelli normalmente dotati di potassio.

Sintomi da carenza di K sulle Rape

Nei rapanelli, la carenza di potassio si manifesta con foglie opache e di colore verde bluastro. La leggera clorosi dei margini diventa più intensa, con l’apparire di macchie giallo-brunastre sui bordi fogliari e nelle aree internervali. Le foglie si piegano verso il basso, con i margini arrotolati verso l’alto, e successivamente appassiscono e muoiono prematuramente.

Sintomi da carenza di K sui Fagioli

Nei fagioli, il portamento cespuglioso è causato da internodi più corti e un angolo di inserzione delle foglie più ottuso del normale. Le foglie sono di colore bluastro o verde scuro, a volte con sfumature bronzee, e nel tempo diventano marroni o nere.

Sintomi da carenza di K sui Piselli

Nei piselli, le foglie assumono un colore verde scuro. Le foglie più vecchie diventano gialle, con lesioni necrotiche lungo i margini, mentre la lamina si arriccia verso il basso. Gli internodi più corti riducono la dimensione della pianta. I baccelli sono poco sviluppati e contengono semi avvizziti.

Sintomi da carenza di K sulla Carota

La crescita delle carote è rallentata, con foglie piegate verso il basso. Compaiono macchie clorotiche agli apici e lungo i margini fogliari, che degenerano in necrosi. Le foglie più vecchie appaiono bruciacchiate e muoiono prematuramente.

Sintomi da carenza di K sui Cavoli

Le foglie dei cavoli diventano verdi bluastre, risultando cerose e curvate verso il basso. Si formano macchie giallastre o biancastre lungo i margini, che si scuriscono e provocano disseccamento, causando l’arrotolamento dei bordi fogliari. Nei cavoletti di Bruxelles, le macchie sono prevalentemente bianco-marroni e la formazione delle teste è limitata.

Sintomi da carenza di K sulle Barbabietole

Le foglie delle barbabietole si presentano cerose, di colore verde bluastro lungo le nervature, con margini che si arrotolano verso il basso. Una colorazione giallastra o rossastra si diffonde tra le nervature, iniziando dalle foglie più vecchie, fino a causare l’appassimento e la morte delle foglie.

Sintomi da carenza di K sui Cetrioli

Nei cetrioli, la carenza di potassio provoca foglie verdi bluastre lungo le nervature, con sfumature bronzee nelle zone internervali. Le foglie giovani diventano cerose, mentre quelle vecchie necrotizzano a partire dai margini e muoiono. Anche i frutti si riducono in consistenza e diametro, specialmente alla base del gambo.

Sintomi da carenza di K sulla Lattuga

La lattuga in carenza di potassio presenta foglie screziate o completamente verde scuro. Si formano macchie clorotiche agli apici delle foglie più vecchie, che si espandono, degenerando in necrosi. Nelle varietà ad alto contenuto di antociani, le macchie assumono un colore violaceo-brunastro. I cespi sono piccoli e poco compatti, e la carenza grave impedisce una buona formazione della pianta.

Sintomi da carenza di K sul Pomodoro

Nei pomodori, la carenza di potassio provoca foglie verde scuro che diventano grigiastre. Le foglie più vecchie presentano puntinature bianco-giallastre, seguite da necrosi brunastre. Il fusto si assottiglia e, in casi gravi, presenta lesioni necrotiche. I frutti maturano in modo irregolare e risultano pallidi. In serra, si osservano macchie sui frutti che rimangono non maturi, di colore verde o giallo. Questi sintomi possono essere ridotti o eliminati con una concimazione potassica intensa.

Sintomi da carenza di K su Vite

Le foglie più vecchie della vite mostrano clorosi (ingiallimento) lungo i margini e tra le nervature. Questo ingiallimento è seguito da necrosi (morte cellulare), con i bordi delle foglie che diventano marroni o bruciati. Questa condizione si estende progressivamente verso il centro della foglia.

Carenza di potassio su vite.

Carenza di potassio su vite.

Carenza di potassio tardiva.

Carenza di potassio tardiva.

Le foglie colpite possono arricciarsi verso l’alto, rendendo la pianta più vulnerabile a danni causati da sole intenso o vento.

La carenza di potassio influisce negativamente sulla fioritura e sull’allegagione (il processo di formazione dei frutti). La pianta può avere una fioritura ridotta, con pochi frutti che si sviluppano o che cadono prematuramente.

I grappoli possono essere più piccoli e i frutti poco sviluppati, con un sapore meno dolce e una ridotta capacità di maturazione.

Le piante di vite che soffrono di carenza di potassio tendono a crescere in modo stentato e si sviluppano più lentamente, con fusti e tralci più sottili rispetto a quelli delle piante ben nutrite.

Sintomi da carenza di K sulla Cipolla

Le foglie più vecchie della cipolla diventano moderatamente clorotiche, appassiscono e muoiono prematuramente, a partire dall’apice che assume un aspetto simile alla carta crespa. I bulbi risultano malformati e di qualità scadente.

 

Conclusioni

Il potassio è un elemento fondamentale per la crescita delle piante e il miglioramento delle rese agricole. Una corretta gestione della fertilizzazione, unita alla conoscenza approfondita delle condizioni del suolo e alla corretta irrigazione, è essenziale per evitare la carenza di potassio e ottimizzare la produttività delle colture.

Adottando tecniche agricole moderne e sostenibili, come l’uso di fertilizzanti efficaci e la gestione integrata dei nutrienti, possiamo garantire raccolti più sani, resistenti e di qualità superiore.