Ci sono delle differenze tra i vari concimi?
I fertilizzanti convenzionali forniscono i nutrienti di cui le colture hanno bisogno ma con una percentuale piuttosto alta di perdita di questi nell’ambiente attraverso il dilavamento, la volatilizzazione, la denitrificazione, il deflusso e la fissazione nel terreno. Questo riduce di molto l’efficienza del concime stesso.
I concimi ad alta efficienza sono stati studiati per far fronte alla problematica della perdita di nutrienti.
Ci sono tre tipi di fertilizzanti ad alta efficienza in uso oggi: fertilizzanti a lenta cessione, fertilizzanti azotati stabilizzati e fertilizzanti a cessione controllata (o CRF).
Concimi a lenta cessione
I fertilizzanti a lenta cessione forniscono i nutrienti per un periodo prolungato, generalmente fino a 6 settimane, che dipende da molti fattori (temperatura e pH del suolo, l’umidità, l’attività microbica, ecc…).
La lenta cessione può prevenire le perdite di nutrienti ed è utilizzata con successo per prati, giardini, orti e paesaggistica. Tuttavia, quando si tratta di colture con cicli di crescita più lunghi o specifici fabbisogni nutrizionali, l’efficacia dei fertilizzanti a lenta cessione è discutibile.
Fertilizzanti azotati stabilizzati
I fertilizzanti azotati stabilizzati sono progettati con lo specifico obiettivo di prevenire le perdite di azoto causate dalla volatilizzazione e dal dilavamento. Come suggerisce il nome, questi fertilizzanti mantengono l’azoto nella sua forma chimica originale per un periodo di tempo più lungo.
Questa tecnologia può mitigare le perdite di azoto, ma la loro efficacia stabilizzati è influenzata dal tipo di suolo, dal pH e dalla temperatura. Ciò significa che temperature elevate e suoli con pH alto o basso possono ridurre l’efficacia di questi fertilizzanti. L’adsorbimento alle particelle di argilla e alla sostanza organica o l’immobilizzazione da parte di microrganismi non target possono anche diminuirne l’efficienza.
Inoltre, la miscelazione di azoto stabilizzato con fertilizzanti fosfatici può comportare interazioni chimiche che riducono la stabilità di questi fertilizzanti azotati.
I concimi a cessione controllata
I concimi a cessione controllata (o CRF) sono più versatili e forniscono i nutrienti durante l’intero ciclo di crescita e in base al fabbisogno della coltura, con una durata che varia da 1 mese fino a 1,5 anni.
I CRF di ICL hanno al loro interno un nucleo di nutrienti protetto da due strati di rivestimenti biodegradabili. I nutrienti all’interno vengono rilasciati in base all’umidità del suolo nella zona radicale.
Ciò che rende i CRF unici è il processo di rilascio che è guidato esclusivamente dalla temperatura del suolo ed è completamente indipendente dal tipo di suolo, dal pH o da altri fattori. Ciò significa che il tasso di rilascio è più prevedibile e meglio adattato alle esigenze della coltura in crescita.
Rispetto all’urea convenzionale, i fertilizzanti a rilascio controllato riducono tutti i tipi di perdite di azoto e migliorano l’efficienza nell’uso dei nutrienti delle colture. I CRF riducono le perdite di azoto per dilavamento e volatilizzazione fino al 60% e riducono le perdite per denitrificazione di oltre il 10%.
Un aumento dell’80% nell’efficienza nell’uso dei nutrienti significa che le dosi possono essere ridotte fino al 30%, e gli agricoltori possono ridurre il numero di applicazioni, risparmiando su lavoro e risorse.
Questi benefici, dimostrati da ricerche indipendenti, mostrano chiaramente perché i fertilizzanti a cessione controllata stabiliscono lo standard tra i fertilizzanti ad alta efficienza, fungendo da strumento essenziale per l’agricoltura moderna.