Coltivare la Zucca
Consigli sulla nutrizione

La zucca è stata coltivata per migliaia di anni e ha un significato culturale importante in molte tradizioni. È spesso associata al raccolto e viene utilizzata in festività come il Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti.

I nostri consigli per coltivare al meglio la Zucca (Cucurbita maxima Duch.)

  • Gli abitanti delle Americhe coltivavano la zucca molto prima dell'arrivo degli europei, che la scoprirono nei loro viaggi e la introdussero in Europa nel XVI secolo. Sono stati trovati dei resti del suo utilizzo domestico risalenti a 7.000 anni fa.

  • Preferisce dei terreni fertili e freschi, ben preparati con una profondità di lavoro di 30-35 cm, seguito da accurati lavori superficiali di sminuzzamento e spianamento.

  • Predilige terreni con pH 6,0 e 7,0.

  • La zucca è mediamente sensibile agli eccessi di boro ed alla salinità.

  • Durante lo sviluppo, è buona norma effettuare la pratica delle cimatura, operazione necessaria per favorire e gestire la crescita dei frutti, ed effettuare accurate sarchiature e concimazioni in copertura con abbondanti irrigazioni.

  • Necessita di un volume irriguo stagionale di 1.000-2.000 mc/ha (a seconda dalle piogge).

  • L’acqua d’irrigazione non deve avere un indice di salinità superiore a 1,4-1,8 mS/cm come EC.

  • Ha elevate esigenze termiche: predilige ambienti temperati e sono da evitare quelli con elevata siccità.

  • Il range ottimale di temperatura è tra 15-18°C la notte e 24-30°C il giorno.

  • La temperatura del terreno ha un effetto importante sulla crescita, con valori ottimali attorno i 20-22°C. A 10-12°C la pianta arresta la crescita.

Classificazione

Famiglia Cucurbitaceae
Genere Cucurbita
Specie Cucurbita maxima Duch.

 

Ogni varietà può avere esigenze leggermente diverse, quindi è consigliabile consultare le informazioni specifiche relative per garantire le condizioni di crescita ottimali. Un esame a 360 gradi del sito produttivo è la base di partenza.

È fondamentale eseguire una previa analisi chimico-fisica del terreno per determinare il corretto valore di nutrienti da apportare, ed un’analisi chimico-agraria dell’acqua di irrigazione.

 

Caratteristiche botaniche

La zucca è una pianta annuale monoica, con fusto rampicante o scandente, originaria delle regioni calde e quindi sensibile alle basse temperature. Si distinguono diverse specie coltivate, differenziate per caratteristiche botaniche come la forma e la dimensione del frutto e del seme.

Botanicamente, le zucche si suddividono in quattro specie principali: Cucurbita maxima, Cucurbita moschata, Cucurbita pepo, e Cucurbita melanosperma. In pratica, le zucche si classificano in “Zucche da zucchini” e “Zucche da inverno”.

La Zucca da zucchini appartiene alla specie Cucurbita pepo L., caratterizzata da un portamento cespuglioso e nota anche come “Zucca d’Italia” o “Cocuzzella di Napoli”. Di questa varietà si consumano i frutti molto teneri, appena formati, e i fiori maschili ancora in boccio, apprezzati fritti.

Le Zucche da inverno rampicanti rientrano nelle specie Cucurbita maxima Duch. e Cucurbita moschata Duch.. La prima produce frutti sferoidali, talvolta molto grandi, con buccia dai colori variabili e polpa dolce e gialla, inclusi i caratteristici “turbanti”. La Cucurbita moschata si distingue per i frutti allungati, cilindrici o curvati all’apice, con una polpa densa di colore giallo arancione.

Tecnica colturale

Nella coltivazione delle “zucche da zucchini,” la semina inizia appena passato il rischio di gelate tardive e può proseguire, scalata, fino ad agosto. Per le zucche da inverno, invece, la semina si effettua una sola volta, tra aprile e maggio.

I semi vanno posti in buchette distanziate di circa 1 metro lungo un solco tracciato in precedenza, mantenendo sempre 1 metro per le varietà cespugliose e fino a 2 metri per quelle rampicanti. Nelle semine estive, in terreni asciutti, è utile irrigare il fondo della buchetta prima di coprire i semi con terra fine e asciutta.

Di norma, si mettono 3 semi per buchetta, utilizzando circa 300-500 grammi di semi per 100 metri quadrati di terreno. Dopo la germinazione, si procede con il diradamento, lasciando una pianta per buchetta.

La zucca richiede una nutrizione completa e abbondante, poiché assorbe azoto, fosforo e potassio in proporzione all’accumulo di sostanza secca.

L’assorbimento di questi elementi è massimo durante la fioritura e l’ingrossamento dei frutti. A seconda della fertilità del terreno, la concimazione per ettaro può comprendere 400-800 quintali di letame maturo, 300-500 kg di fosfo-azotati e 100-300 kg di solfato potassico, o fertilizzanti NPK complessi.

È preferibile distribuire i fertilizzanti uniformemente o localizzarli. Un piano di concimazione ben strutturato deve basarsi sulle caratteristiche fisico-chimiche del suolo; è consigliato che l’analisi chimica del terreno non superi i 5 anni.

Considerata una coltura da rinnovo, la zucca non dovrebbe essere ripiantata troppo spesso nello stesso terreno, similmente ad altre cucurbitacee. Dopo l’inizio della raccolta, si effettuano concimazioni azoto-potassiche, idealmente in fertirrigazione, utilizzando nitrato di potassio (KNO₃) o fertilizzanti NPK solubili con elevato rapporto tra azoto e potassio.

La zucca è una pianta potassofila, con un fabbisogno in fosforo costante, sebbene meno rilevante rispetto ad azoto e potassio. Una maggiore quantità di potassio nel terreno favorisce una buccia più spessa, migliorando la resistenza alle lesioni e la qualità di conservazione invernale del frutto.

Eccessi di azoto, specialmente nella fase iniziale, possono inibire l’allegagione. La concimazione azotata va calibrata con attenzione, per evitare una vegetazione eccessiva a scapito della fioritura.

La resa della zucca varia notevolmente, da 40 a 100 tonnellate per ettaro, influenzata dalla varietà, dalle tecniche colturali e dalle condizioni stagionali.

Ruolo dei nutrienti

Azoto

L’azoto (N) è l’elemento nutritivo che influisce maggiormente sulla produttività della zucca. Tuttavia, l’applicazione dei fertilizzanti azotati richiede più attenzione rispetto ai fertilizzanti fosfatici e potassici, poiché stabilire una dose ottimale è fondamentale: sia un eccesso sia una carenza possono compromettere la quantità, la qualità della produzione e la conservabilità dei frutti durante l’inverno.

La mobilità di alcune forme di azoto nel terreno impone anche misure di precauzione per proteggere l’ambiente, in particolare per evitare la contaminazione delle falde acquifere da azoto nitrico.

Fosforo

Il fosforo è essenziale per la crescita delle radici, la fioritura e la fecondazione della zucca, favorendo uno sviluppo equilibrato della pianta. Una carenza di fosforo porta a foglie verde opaco, di dimensioni ridotte e con una possibile sfumatura bronzata; queste foglie hanno un portamento rigido e orizzontale. Inoltre, il fusto risulta esile e corto, e i frutti assumono tonalità dal verde opaco al bronzeo. Sulle foglie più vecchie possono comparire lesioni necrotiche traslucide, con disseccamento dei piccioli, che causa l’appassimento e la caduta delle foglie.

Potassio

Il potassio gioca un ruolo chiave nella formazione dei fiori femminili e nella colorazione e dolcezza dei frutti della zucca. La richiesta di potassio è elevata, soprattutto durante l’allegagione e l’ingrossamento dei frutti. Le quantità da somministrare si calcolano considerando la disponibilità di potassio scambiabile nel terreno e i bisogni della coltura. In caso di carenza, le foglie mostrano una colorazione verde-bluastra lungo le nervature e sfumature bronzee nelle aree tra di esse. Le foglie giovani appaiono cerose, mentre quelle più vecchie necrotizzano ai margini. Anche il frutto risulta meno consistente e ridotto alla base del gambo.

Calcio

Il calcio è essenziale per la robustezza delle pareti cellulari e la stabilità delle membrane, contribuendo anche al bilancio salino delle cellule vegetali e facilitando l’azione del potassio nella regolazione degli stomi. In condizioni di carenza di calcio, le foglie più giovani appaiono biancastre e traslucide con clorosi tra le nervature, mentre le foglie più vecchie tendono a incurvarsi verso il basso, mostrando scurimenti ai margini.

Magnesio

Anche il magnesio è importante, soprattutto per le foglie più vecchie: la sua carenza si manifesta con un ingiallimento pallido e bande verdi sottili lungo i margini e le nervature; in caso di carenza grave e persistente, compaiono necrosi brunastre che si espandono fino ai bordi delle foglie.