Crescere la Zucchina
Consigli sulla nutrizione

A supporto della filiera italiana della zucchina, è stata studiata una specifica gestione nutrizionale.

I nostri consigli per crescere al meglio la zucchina
(Cucurbita pepo L.)

  • La zucchina è una pianta originaria delle Americhe. La sua coltivazione risale all'epoca precolombiana degli aztechi e Maya. Gli esploratori europei contribuirono alla diffusione delle zucchine in Europa dopo il loro ritorno dai viaggi alla fine del XV secolo.

  • I valori ottimali di temperatura sono di 15-18°C la notte e 24-30°C il giorno. La temperatura del terreno ha un effetto importante sulla crescita, con valori ottimali attorno i 20-21°C. A 10-13°C la pianta arresta la crescita.

  • Lo zucchino è una coltura che preferisce dei terreni leggeri, freschi con la sostanza organica ben umificata.

  • Le sue esigenze dal punto di vista del pH del terreno si collocano tra pH 5,6 e 7,5; quello ottimale è attorno a 6,5.

  • Predilige ambienti temperati e sono da evitare quegli ambienti caratterizzati da un’elevata ventosità.

  • È caratterizzato da una crescita rapida, con un notevole sviluppo fogliare ed un ciclo abbastanza corto (circa 90-110 giorni).

  • Lo zucchino è mediamente sensibile agli eccessi di boro ed alla salinità. Al contrario teme le carenze di magnesio e di manganese ed è molto sensibile alle carenze in ferro ed in molibdeno.

Classificazione

Famiglia Cucurbitaceae
Genere Cucurbita
Specie Cucurbita pepo L.

 

Ogni varietà può avere esigenze leggermente diverse, quindi è consigliabile consultare le informazioni specifiche relative per garantire le condizioni di crescita ottimali. Un esame a 360 gradi del sito produttivo è la base di partenza.

È fondamentale eseguire una previa analisi chimico-fisica del terreno per determinare il corretto valore di nutrienti da apportare, e un’analisi chimico-agraria dell’acqua di irrigazione per una corretta fertirrigazione.

Per evitare problemi di elevata salinità, gli apporti nutritivi devono essere il più possibile frazionati, controllando sempre la EC della soluzione nutritiva fornita in fertirrigazione.

 

Caratteristiche botaniche

La zucca è una pianta annuale, di tipo monoico, con fusto rampicante o scandente. È originaria di regioni a clima caldo e richiede temperature adeguate per la crescita. Esistono diverse specie di zucca, ciascuna con caratteristiche botaniche distinte, che includono la forma e la dimensione del frutto e dei semi.

Dal punto di vista botanico, le zucche si suddividono principalmente in quattro specie: Cucurbita maxima, Cucurbita moschata, Cucurbita pepo e Cucurbita melanosperma.

Nella pratica, le zucche sono comunemente suddivise in due categorie principali: le zucche da zucchine e le zucche da inverno.

Le zucche da zucchine, appartenenti alla specie Cucurbita pepo L., hanno un portamento cespuglioso e sono talvolta conosciute come “Zucca d’Italia” o “Cocuzzella di Napoli”. Sono consumate quando i loro frutti sono ancora giovani e teneri. Inoltre, i fiori maschili di questa varietà possono essere fritti e sono apprezzati in cucina.

Le zucche da inverno con fusto rampicante appartengono principalmente alle specie Cucurbita maxima Duch. e Cucurbita moschata Duch. La prima presenta frutti spesso sferoidali, talvolta di dimensioni enormi, con bucce variamente colorate e polpa dolce di colore giallo. Tra le zucche di questa specie rientrano anche quelle dalla caratteristica forma a “turbante”.

La Cucurbita moschata si distingue per avere frutti allungati, oblungi o cilindrici, talvolta con una curvatura all’apice, e una polpa consistente di colore giallo-arancione.

 

Esigenze e fabbisogni nutritivi

Lo zucchino ha esigenze nutritive notevoli in azoto ed è considerata una coltura potassofila. Il fabbisogno in fosforo è relativamente costante durante l’accrescimento e nella fase produttiva, ma in misura minore rispetto all’azoto ed al potassio. Aumentando la quantità di potassio nel terreno, aumenta lo spessore della buccia dei frutti e ciò rende gli stessi più resistenti alle lesioni e migliora la qualità del prodotto. Un eccesso d’azoto nella fase iniziale della crescita influenza negativamente l’allegagione.

L’elemento maggiormente richiesto ed asportato è il potassio, seguito dall’azoto, mentre il fosforo necessita in quantità più limitate. Per quanto riguarda la concimazione azotata, attenzione alle concimazioni troppo elevate alla semina o al trapianto, possono provocare una vegetazione troppo vigorosa e la pianta emette pochi fiori.

Lo zucchino in serra è in grado di raggiungere produzioni molto elevate e pertanto le concimazioni vanno considerate in proporzione. Gli eccessi di concimazione che possono provocare aumenti di salinità nel terreno. La produzione di zucchine è molto variabile; parte da 20 a 50 ton/ha nelle colture ordinarie di pieno campo, fino a 60-70 con punte che superano i 100 ton/ha in copertura.

Azoto

L’azoto è l’elemento nutritivo che maggiormente influisce sulla produzione dello zucchino. L’applicazione dei fertilizzanti azotati richiede particolare attenzione in quanto carenze ed eccessi si pagano in termini di quantità e/o di qualità della produzione, in problemi di fioritura e di cascola dei fiori.

L’azoto, in generale, favorisce l’aumento del vigore vegetativo delle piante con lo sviluppo precoce e ampio dell’apparato fogliare, una regolare fioritura ed allegagione; questo però causa una maggiore sensibilità alle malattie fungine, uno squilibrio fra parte aerea ed apparato radicale e l’allungamento del ciclo colturale.

I fabbisogni indicativi di azoto sono di circa 4,4 kg/ton di zucchine prodotte.

Fosforo

Il fosforo è un elemento che interviene nella crescita delle radici, nella fioritura e nella fecondazione. Una adeguata disponibilità di fosforo è indispensabile per avere un accrescimento equilibrato della vegetazione.

I sintomi di carenza si manifestano sulle foglie, che assumono un colore verde opaco, sono piccole, a volte con sfumature bronzate, con portamento rigido ed orientamento orizzontale; il fusto appare esile e raccorciato ed i frutti sono colorati con sfumature dal verde opaco al bronzeo; lesioni necrotiche traslucide appaiono sulle lamine delle foglie più vecchie, i cui piccioli disseccano, e quindi le foglie poi appassiscono e cadono.

Potassio

Il potassio ha effetti positivi sulla formazione dei fiori femminili, sulla colorazione e lucentezza dei frutti.

Il fabbisogno di potassio è molto elevato, con la massima richiesta durante l’allegagione e l’ingrossamento dei peponidi. Le dosi da apportare vengono calcolate tenendo conto della composizione del terreno in rapporto alle esigenze della coltura. Il potassio è poco mobile nel terreno, a meno che la tessitura non sia molto sabbiosa: è quindi bene interrare la dose prevista in pre-trapianto con la lavorazione principale.

In carenza di potassio le foglie sono verdi bluastre lungo le nervature, mentre le zone internervali presentano sfumature bronzee. Le foglie giovani sono cerose, mentre le vecchie necrotizzano a partire dai margini e muoiono. Il frutto presenta una ridotta consistenza ed è di diametro ridotto alla base del gambo.

Per questa coltura, in genere è vantaggioso frazionare la concimazione potassica apportandone circa la metà del totale in fertirrigazione nel periodo di coltivazione impiegando sempre solfato potassico (K2SO4), oppure nitrato di potassio (KNO3) o concimi complessi NPK idrosolubili.

Calcio

Il calcio è un componente importante per la struttura delle pareti cellulari e stabilizza le membrane cellulari. Esso influisce anche direttamente sul bilancio salino nelle cellule vegetali e attiva il potassio per regolare l’apertura e la chiusura degli stomi e per consentire il movimento dell’acqua nella pianta.

Se cresciute in condizioni di carenza di calcio, le foglie più giovani appaiono biancastre e traslucide, con clorosi internervale; le foglie vecchie si curvano verso il basso, con imbrunimenti ai margini; i frutti sono piccoli, grinzosi e di sapore sgradevole.

Magnesio

Nella pianta cresciuta in condizioni di scarsità di magnesio le foglie più vecchie diventano verde pallido, con strette bande ai margini di colore verde, così come le nervature; se la carenza è severa e perdurante, si formano necrosi brunastre che si allargano fino al margine fogliare.

Q&A

Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!

  • I macroelementi – azoto, fosforo e potassio – sono assorbiti in misura proporzionale all’accumulo di sostanza secca della pianta.

    Durante le prime fasi colturali, bisogna prestare attenzione alla fertilizzazione in quanto la pianta, a causa dell’apparato radicale inizialmente poco espanso ed efficiente, ha necessità di avere concentrazioni alte ed assimilabili di elementi nutritivi in prossimità della zona radicale.

    Un piano di concimazione razionale deve essere basato sulla conoscenza delle caratteristiche fisico-chimiche del terreno, anche per verificare la necessità di effettuare o meno un arricchimento del franco.

  • Lo zucchino viene considerato come una pianta da rinnovo e la sua coltivazione richiede la stessa precauzione per le altre cucurbitacee, di evitare un ritorno troppo ravvicinato sullo stesso terreno.

    Si consiglia una concimazione con apporto di fosforo alla preparazione del terreno.

    Appena dopo l’inizio della raccolta delle zucchine, si dovranno cominciare le concimazioni azoto-potassiche, preferibilmente per fertirrigazione, impiegando nitrato di potassio (KNO3) o fertilizzanti NPK solubili con alto rapporto di Azoto e Potassio.

  • Questa coltura è fatta in serre/tunnel medio/grandi, sia in apprestamento freddo che riscaldato.

    Per facilitare le cure colturali e la raccolta possono essere applicati dei tutori o dei fili per l’allevamento in verticale.

    Per il resto viene applicata la tecnica di coltivazione ordinaria, anche se la coltura forzata richiede più consistenti apporti di elementi nutritivi. Particolare attenzione dovrà essere posta nell’evitare eccessi di vigoria e di salinità nel terreno.

  • Lo zucchino è una pianta con elevate esigenze idriche, le esigenze idriche in pieno campo ed in serra arrivano fino a 5 mm di acqua al giorno in condizioni di elevata irraggiamento solare. Tuttavia, con condizioni di umidità elevata e costante si determina un eccesso di vigoria vegetativa a scapito della produzione.

    In generale occorre un volume irriguo stagionale di 3.000-4.000 mc/ha. L’acqua d’irrigazione non deve avere un indice di salinità superiore a 1,5-2,0 µS/cm

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