Guida completa alla concimazione del pistacchio
La concimazione del pistacchio diventa semplice se si seguono determinati consigli. In questa guida troverai tutto ciò che ti serve sapere per concimare il pistacchio.
La concimazione del pistacchio
Il pistacchio è una bellissima pianta mediterranea, famosa per i suoi frutti ampiamente utilizzati sia come snack che in pasticceria. Mentre tutti conoscono i pistacchi come frutta secca, pochi sanno come è strutturata la pianta e come avviene la sua coltivazione.
In questa descrizione, esploreremo le origini di questa specie e le tecniche di coltivazione in agricoltura, che possono essere adottate sia per un impianto professionale che per coltivazioni private. Infatti, è possibile coltivare pistacchi anche a livello domestico, piantando uno o due alberi vicino alla propria abitazione.
Tuttavia, è importante fare attenzione nella scelta delle varietà per garantire una corretta impollinazione e tenere presente che si tratta di una pianta che cresce lentamente nel tempo.
La pianta di pistacchio ha origine nel Medioriente, e fu introdotta in Grecia da Alessandro Magno intorno al 300 a.C., per poi giungere in Italia. La coltivazione del pistacchio nel nostro paese fu incentivata in Sicilia durante l’invasione araba, tra la fine dell’800 e l’inizio dell’anno mille. Tuttavia, nel tempo la coltura cadde in disuso, per poi essere rivalutata nel ventesimo secolo, proprio in Sicilia, dove sono nate prelibatezze culinarie tradizionali. Oggi, la coltivazione del pistacchio ha acquisito una grande rilevanza, con il territorio di Bronte che vanta il riconoscimento DOP.
L’albero del pistacchio (Pistacia vera) è estremamente longevo e cresce molto lentamente, potendo vivere secoli e raggiungere un’altezza di circa 10 metri solo dopo un lungo periodo di sviluppo.
La pianta è dioica, cioè esistono esemplari maschili e femminili, che si differenziano facilmente tra loro. La presenza di alberi di entrambi i sessi è necessaria per l’impollinazione, che avviene tramite il vento. Gli alberi maschili hanno foglie più grandi e un portamento più eretto, mentre quelli femminili sono meno sviluppati. Le foglie sono composte da 3-5 foglioline ovali di colore verde brillante, che tendono a virare verso il rosso-aranciato in autunno. Il tronco e i rami sono grigi, ma nelle piante adulte sotto la corteccia si nota una sfumatura rosso-bruna.
Le infiorescenze maschili del pistacchio sono molto più numerose, con fino a 500 fiori, mentre quelle femminili contano tra i 150 e i 250 fiori. La fioritura avviene tra la fine di marzo e l’inizio di aprile per le varietà precoci, e a metà aprile per le varietà tardive. Le infiorescenze maschili fioriscono per prime, seguite da quelle femminili.
Il frutto del pistacchio è una drupa ovale, con un guscio che si trova all’interno di un mallo. Quando matura, il frutto cambia colore dal giallo al rosa. Quello che consumiamo è il seme, racchiuso nel guscio, che a maturazione si stacca facilmente, un po’ come accade con le mandorle.
Il pistacchio: l’eccellenza del made in Italy
Il pistacchio, con circa 9000 ha coltivati in Italia, di cui circa 6000 in Sicilia, rappresenta una produzione di eccellenza apprezzata in tutto il mondo grazie all’elevata qualità made in Italy.
Il pistacchio si caratterizza per alcuni aspetti agronomici peculiari:
- La temperatura ideale è attorno ai 25 °C, sotto i 18 °C e sopra i 30-32 °C la crescita si arresta e, in caso di forte vento caldo e secco, lo sviluppo dei frutti può essere compromesso.
- Ha una buona rusticità ma predilige terreni sciolti e calcarei, con pH tra 7,5 e 8 con livelli medi di sostanza organica.
- Presenta un’ottima tolleranza ad elevati valori di salinità dell’acqua di irrigazione e del terreno, crescendo in suoli con EC fino a 8 dS/m.
- Il pistacchio richiede una buona esposizione al sole per poter svolgere correttamente la fotosintesi e produrre i frutti.
Per saperne di più, scarica il piano di concimazione per il pistacchio!
Asportazioni colturali del pistacchio
Il pistacchio si caratterizza per asportazioni colturali basate mediamente su un rapporto NPK 3,5:1:3, concentrate prevalentemente nelle fasi di riempimento dei frutti.
Essendo caratterizzato da alternanza produttiva, è bene gestire la concimazione del pistacchio distribuendo dosaggi di elementi nutritivi rapportati alla produzione stimata al fine di evitare squilibri vegeto-produttivi.
Per saperne di più, scarica il piano di concimazione per il pistacchio!
Concimazione del pistacchio: ecco come fare
Gli obiettivi della concimazione del pistacchio sono:
- Miglioramento della resa e dei parametri qualitativi.
- Mantenimento di un corretto equilibrio vegeto-produttivo.
- Stimolo dell’apparato radicale per un miglior assorbimento di acqua e nutrienti.
I migliori concimi per il pistacchio e le fasi di crescita si dividono in due: per l’allevamento e per la produzione.
La concimazione per l’allevamento
- Rottura gemme: per l’apporto di NPK secondo le asportazioni colturali e supporto vegetativo prolungato grazie all’azoto a cessione controllata, consigliamo l’utilizzo di Agromaster® NPK 15.9.15+Ca+Mg+S (>53% CRN) BTC.
- Sviluppo vegetativo primaverile-estivo: consigliamo l’utilizzo di diversi prodotti in base all’obiettivo. Per la spinta vegetativa e il potenziamento della fotosintesi, si consiglia Nova CalMag Liquid in fertirrigazione. Per l’apporto NPK sbilanciato sull’azoto per un corretto sviluppo vegetativo, applicare in fertirrigazione Nutri Liquid FX NPK 10-2,5-8. Si consiglia BEOZ FIRESTONE per stimolare lo sviluppo dell’apparato radicale e l’entrata in produzione più precoce. Per via fogliare, invece, si consiglia di applicare Agroleaf Power High N per favorire lo sviluppo vegetativo e potenziare l’attività fotosintetica.
- Sviluppo vegetativo estivo e maturazione legno: applicare Nutri Liquid FX NPK 6-6-6+micro in fertirrigazione per prevenire microcarenze e favorire la maturazione di legno e gemme, oltre all’accumulo di riserve per l’anno successivo. Per via fogliare, si consiglia BEOZ ADAMITE, biostimolante per la riduzione degli stress da elevate temperature e radiazione solare.
Il totale degli apporti NPK di questo tipo di concimazione è di 90-120 N, 30-40 P2O5, 50-60 K2O.
La concimazione per la produzione
- Rottura gemme: per l’apporto di NPK secondo le asportazioni colturali e supporto vegetativo prolungato grazie all’azoto a cessione controllata, consigliamo l’utilizzo di Agromaster® NPK 15.9.15+Ca+Mg+S (>53% CRN) BTC.
- Da rottura gemme a fioritura: si consiglia di applicare Nova CalMag Liquid in fertirrigazione per una spinta vegetativa e potenziamento della fotosintesi.
- Da allegagione alla prima fase di ingrossamento frutto: applicare in fertirrigazione Nutri Liquid FX NPK 6-6-6+micro, per prevenire microcarenze e apportare i nutrienti in modo bilanciato, e BEOZ FIRESTONE, per stimolare l’apparato radicale per un maggior assorbimento di acqua e nutrienti dal suolo.
- Riempimento frutti: dato che si tratta di una fase in cui si ha il picco di assorbimento del potassio, si consiglia di applicare in fertirrigazione Nutri Liquid FX 4-3-10+Mg+S e Agroleaf Power Total per via fogliare, come supporto allo sviluppo dei frutti e un aiuto a ridurre gli effetti degli stress abiotici sulla pianta.
- Post-raccolta: per l’accumulo riserve per l’anno successivo, applicare Nutri Liquid FX NPK 6-6-6+micro. Per l’incremento fertilità fioritura anno successivo, applicare Agroleaf® Liquid B11.
Il totale degli apporti NPK di questo tipo di concimazione è di 80-100 N, 40-50 P2O5, 80-100 K2O.
Per saperne di più, scarica il piano di concimazione per il pistacchio!
Dove e come piantare un pistacchio
Per coltivare pistacchi, la prima cosa da fare è scegliere il portinnesto e la varietà giusta, decidere la posizione e procedere con il trapianto. La scelta del sito è cruciale: il pistacchio ha bisogno di essere piantato in zone ben soleggiate, poiché queste condizioni assicurano frutti di dimensioni generose e con un aroma e un gusto eccellenti. Inoltre, è importante che il sito sia anche sufficientemente ventilato. Approfondiamo questi aspetti.
Clima ideale per il pistacchio
Le coltivazioni di pistacchio si trovano principalmente in Sicilia e in altre regioni del sud Italia, come la Puglia e la Basilicata. Tuttavia, ciò non implica che il pistacchio sia adatto solo al clima del sud: non esistono limiti climatici che impediscano la coltivazione in altre regioni. In realtà, in alcune aree dove non è stato coltivato, ciò è dovuto più a fattori culturali che climatici. I vivaisti esperti possono suggerire le varietà più idonee in base all’ambiente.
Il pistacchio è una pianta molto sensibile all’umidità e, se esposta a condizioni troppo umide, può sviluppare malattie fungine, soprattutto durante l’estate. In primavera, durante la fioritura, le piogge abbondanti possono compromettere la diffusione del polline, riducendo così la produzione. In zone molto piovose, è consigliabile optare per varietà con fioritura lunga, che possano affrontare meglio questi periodi di umidità.
Il vento, se non eccessivo, non rappresenta un problema per l’albero, anzi, è utile per l’impollinazione e per prevenire i ristagni di umidità.
Le temperature ideali per il pistacchio variano tra i 18 e i 30 °C durante la stagione primaverile-estiva. In inverno, la pianta può tollerare abbassamenti di temperatura anche sotto lo zero e ha un certo fabbisogno di freddo per fruttificare. Tuttavia, a fine inverno, la pianta teme bruschi abbassamenti di temperatura. Inoltre, in estate, quando le temperature superano i 30 °C, la crescita vegetativa si arresta.
Le Indicazioni sono di carattere generale da modulare in base alla fertilità del terreno, allo sviluppo vegeto-produttivo e alla potenziale resa. Per interventi specifici, comparsa di carenze e/o soluzioni applicative diverse consultare l’esperto ICL di zona o di riferimento.
Vuoi saperne di più? Vai alla pagina della coltura.
Vuoi avere informazioni su altri piani colturali? Visita la pagina iGrow del nostro sito.