La differenza tra i concimi a cessione controllata e a lento rilascio
Si tende spesso a confondere i due tipi di rilascio. In questo articolo andiamo ad esplorare le differenze e i benefici della cessione controllata.
Quando si parla di fertilizzanti e tecnologie per migliorare l’efficienza dell’azoto nel suolo, si tende spesso a confondere i fertilizzanti a cessione controllata con quelli a lento rilascio.
Tuttavia, queste due categorie presentano differenze importanti, sia nel meccanismo di rilascio che nei benefici ambientali ed economici che offrono.
Fertilizzanti a Cessione Controllata (CRFs)
I fertilizzanti a cessione controllata (Controlled-Release Fertilizers, CRFs) sono caratterizzati da un rilascio azotato che avviene in modo graduale e controllato, in base a fattori noti e misurabili, il meccanismo d’azione è ben definito e i tempi di rilascio sono identificabili e quantificabili.
La principale tecnologia di questa categoria prevede l’avvolgimento dei granuli con membrane semipermeabili che regolano la solubilizzazione del fertilizzante.
Un esempio di questa tecnologia è l’E-Max, utilizzata nella linea Agromaster® di ICL.
Il rilascio di azoto con i CRFs è influenzato da tre fattori principali:
- Temperatura del suolo: La cessione controllata evita rilasci eccessivi durante i periodi freddi, quando le colture hanno basse esigenze di azoto.
- Umidità del suolo: Piogge o irrigazioni favoriscono la solubilizzazione graduale dei granuli.
- Spessore della membrana: Le diverse tipologie di membrana permettono di scegliere la durata del rilascio (da 2-3 mesi fino a 4-5 mesi).
Inoltre, grazie alla protezione contro la lisciviazione e la volatilizzazione, i CRFs sono particolarmente adatti per ottimizzare l’uso dell’azoto e ridurre le perdite.
ICL, inoltre, si prepara al lancio di eqo-x, una nuova membrana semipermeabile totalmente biodegradabile in linea con tutti i criteri imposti dall’Unione Europea, obbligatori a decorrere dal 2028.
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Fertilizzanti a Lento Rilascio (SRFs)
A differenza dei fertilizzanti a cessione controllata, i fertilizzanti a lento rilascio (Slow-Release Fertilizers, SRFs) rilasciano azoto in maniera meno prevedibile. Il rilascio dipende non solo da temperatura e umidità, ma anche dall’attività microbica del suolo. Questi fertilizzanti includono inibitori della nitrificazione (ad esempio 3,4-DMPP, DCD) e inibitori dell’ureasi (come NBPT), ma anche fertilizzanti organo-minerali con elevati tassi di umificazione.
Tuttavia, i fertilizzanti a lento rilascio non offrono il controllo programmato del rilascio e, in molti casi, non proteggono l’azoto da perdite per lisciviazione o volatilizzazione.
Vantaggi dei CRF nella Semina di Precisione
Un ulteriore vantaggio dei fertilizzanti a cessione controllata, come Agromaster® di ICL, è la possibilità di localizzare i fertilizzanti direttamente nella zona di semina, anche vicino al seme, senza rischio di fitotossicità.
Questo è particolarmente utile nelle semine primaverili, come quelle di mais, girasole e altre colture a semina di precisione, dove è cruciale garantire una distribuzione ottimale dell’azoto.
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Conclusioni
Sebbene i fertilizzanti a cessione controllata e quelli a lento rilascio siano entrambi progettati per ottimizzare l’uso dell’azoto, le differenze tra le due tecnologie sono sostanziali. I CRFs offrono un rilascio programmato e controllato, riducendo le perdite ambientali e migliorando l’efficienza agricola.
Al contrario, i SRFs, pur essendo utili per alcune applicazioni, non garantiscono lo stesso livello di controllo e protezione dell’azoto.
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