Evitare l’inquinamento da nitrati e nitriti coi cessione controllata

La formazione di nitrati e nitriti nell’acqua irrigua è un problema non solo a livello di produzione florovivaistica

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La presenza di nitrati e nitriti nelle acque irrigue è dannosa sia per le coltivazioni che per la salute delle acque di falda. È sempre più un problema sia a livello di produzione florovivaistica sia a livello di tutela ambientale.

 

Cosa sono i nitrati e i nitriti

nitrati e i nitriti sono dei composti inorganici dell’azoto (formati da azoto e ossigeno) molto solubili in acqua (idrosolubili). La loro formazione nell’acqua e nel suolo avviene attraverso il cosiddetto processo di nitrificazione, ossia la trasformazione dell’azoto organico da parte dei batteri nitrificanti (nitrosomonas sp., nitrobacter sp.).

Nitriti
Il nitrito si può anche formare chimicamente nelle tubazioni idriche in acciaio zincato ad opera dei batteri del genere Nitrosomonas durante la stagnazione di acque contenenti nitrato e povere di ossigeno.

Nitrati
La presenza di nitrati nelle acque superficiali e sotterranee è da attribuirsi a sorgenti diverse che includono gli scarichi civili e industriali, l’agricoltura e la zootecnia. I nitrati provenienti dall’utilizzo di fertilizzanti sintetici possono quindi essere differenziati dai nitrati provenienti dagli scarichi civili e zootecnici. (Fonte ISPRA). L’acqua utilizzata per irrigare le piante, sia di provenienza da pozzo che da fiume, non è mai acqua pura, ma contiene sempre dei sali minerali disciolti. In base al contenuto minerale di sali disciolti la formazione di nitrati e nitriti nell’acqua irrigua è un fenomeno abbastanza diffuso in molte zone.

 

Concimare in modo sostenibile, nel rispetto dell’acqua

Le attuali norme comunitarie e nazionali in materia ambientale forniscono obblighi e indicazioni anche per il settore agricolo e florovivaistico nell’ottica di tendere sempre più a produzioni eco-sostenibili e cioè rispettose della salute e dell’ambiente. Difatti, la sostenibilità ambientale di un processo produttivo viene intesa come rispettosa della qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua.

Il ricorso a una concimazione sostenibile delle piante è di fondamentale importanza per poter perseguire i seguenti obiettivi:

  • Nutrire le piante in maniera equilibrata per ottenere una produzione ottimale
  • Minimizzare gli effetti indesiderati sull’ambiente (es: lisciviazione dell’azoto nel terreno e nelle acque di falda)

Il ricorso a concimi azotati risulta essenziale per il buon sviluppo vegeto-produttivo delle piante ma, allo stesso tempo, viene fortemente limitato in quelle aree definite “vulnerabili da nitrati di origine agricola” a causa di restrizioni derivanti dalle norme comunitarie e nazionali.

 

L’importanza dell’azoto nella nutrizione delle piante

L’azoto è il macroelemento principale per il nutrimento delle piante in quanto contribuisce alla creazione degli acidi nucleici, delle proteine e di altre molecole fondamentali per la vita delle piante. L’azoto derivante dal nitrato è la forma più solubile e più facilmente assorbibile da parte delle piante ma ha lo svantaggio di essere estremamente idrosolubile e, una volta a contatto con il suolo, di lisciviare nel terreno e nelle acque di falda. Nelle aree definite “vulnerabili” è stata accertata (attraverso analisi sulle acque di falda) la presenza di nitrati nell’acqua in quantità superiore ai 50 mg/litro (che è il limite massimo di legge da non superare) e i nitrati presenti nel suolo e nell’acqua possono trasformarsi in nitrosammine, sostanze ritenute a possibile rischio cancerogeno. Per questo motivo, la legislazione europea ed italiana ha posto in 50 mg/l la concentrazione massima ammissibile dei nitrati e 0,5 mg/l la concentrazione massima di nitrito nelle acque potabili.

Le sostanze azotate possono provocare inoltre impatti ambientali negativi su fiumi, laghi e acque costiere in quanto favoriscono, insieme al fosforo, l’eutrofizzazione, cioè la proliferazione incontrollata di alghe a causa dell’abbondanza di nutrimento presente e determinando la diminuzione della qualità di tali ambienti (ad esempio condizioni anossiche e moria dei pesci).

Alte concentrazioni di nitriti e nitrati nelle acque di irrigazione possono provocare nel tempo accumuli di sali nel substrato e accumuli eccessivi di nitrati nelle piante oltre che creare potenziali danni alla salute umana in caso di assunzione di acqua potabile che contenga valori di nitrati in concentrazione superiore ai 50 mg/l (limite di legge).

 

Soluzioni ICL per evitare l’inquinamento da nitriti e nitrati

I concimi a cessione controllata rilasciano i nutrienti in modo estremamente preciso grazie alla tecnologia di avvolgimento dei granuli di NPK + Mg + microelementi. La membrana di avvolgimento è a base di resina organica e riesce a controllare la cessione quotidiana dei nutrienti per un arco di tempo prestabilito.

Questo meccanismo d’azione:

  1. riduce la quantità e la frequenza di applicazione dei concimi
  2. migliora la salute, la resistenza e la colorazione delle piante
  3. riduce al minimo la lisciviazione nell’ambiente.

 

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