Crescere la Melanzana
Consigli sulla nutrizione
Con i circa 12.000 ettari coltivati in Italia, la melanzana, con le sue molteplici varietà, si posiziona tra le orticole italiane più importanti coltivate, sia in serra che in pieno campo.
I nostri consigli per crescere al meglio la melanzana
(Solanum melongena L.)
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Probabilmente originaria dalle zone calde dell’Asia meridionale (India), la melanzana non era conosciuta né dai Greci né dai Romani. Nel XIII secolo si diffuse nel nord Africa e, alla fine del XV secolo, nell’Europa del sud.
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Si adatta a diversi tipi di suolo, ma preferisce quelli di medio impasto sabbioso, tendenzialmente sciolti. È idonea ad essere coltivata nei terreni sabbiosi litoranei poiché si caratterizza per una elevata resistenza alla salinità del terreno e dell'aria.
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Il pH ottimale varia tra 5,8 e 7,4.
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La melanzana è una pianta con elevate esigenze idriche, soprattutto durante la fase di ingrossamento dei frutti. In una situazione di stress idrico, questi non raggiungono la grandezza ideale, assumono un sapore piccante o amaro.
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La temperatura ottimale è di 22-26°C di giorno e di 15-16°C di notte. La pianta muore sotto i 16°C. Durante la fioritura, temperature superiori a 30-32°C possono provocare squilibri biologici con conseguente cascola dei frutticini.
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È possibile coltivarla sia in pieno campo che in copertura. Può essere innestata su “Solanum Torvum” (Fico del diavolo o Melanzana selvatica).
Classificazione
Famiglia | Solanaceae |
Genere | Solanum |
Specie | Solanum melongena L.. |
Ogni varietà può avere esigenze leggermente diverse, quindi è consigliabile consultare le informazioni specifiche relative per garantire le condizioni di crescita ottimali. Un esame a 360 gradi del sito produttivo è la base di partenza.
È fondamentale eseguire una previa analisi chimico-fisica del terreno per determinare il corretto valore di nutrienti da apportare, ed un’analisi chimico-agraria dell’acqua di irrigazione per una corretta fertirrigazione, soprattutto in fuori suolo.
Per evitare problemi di elevata salinità, gli apporti nutritivi devono essere il più possibile frazionati, controllando sempre la EC della soluzione nutritiva fornita in fertirrigazione.
Caratteristiche botaniche
Questa pianta erbacea annuale presenta foglie con forme variabili a seconda del punto di inserzione, che vanno da ovali ad acute. Spesso, sono presenti spine sulle nervature della pagina inferiore delle foglie. I fiori, di colore violetto e piuttosto vistosi, sono solitari nelle varietà tradizionali. Sono ermafroditi e possono essere fecondati sia tramite autogamia che incrociati grazie all’azione degli insetti impollinatori. Con il miglioramento genetico, sono state sviluppate varietà con infiorescenze poliflore.
Il frutto è una bacca carnosa collegata alla pianta attraverso un lungo peduncolo, spesso legnoso e circondato da spine, così come il calice che avvolge parte del frutto. Alcune varietà presentano numerose e ben sviluppate spine. I semi sono numerosi e di colore giallo paglierino. Recentemente, sono state create varietà apirene, prive di semi, ideali per la coltivazione in serra, in condizioni di freddo e scarsa luminosità.
Esigenze e fabbisogni nutritivi
Azoto
Per la melanzana in copertura, è fondamentale evitare un eccesso di vegetazione all’inizio della coltura. Pertanto, bisogna tenere sotto controllo i livelli di azoto, evitando gli eccessi, soprattutto quando la melanzana è innestata su Solanum torvum, poiché ciò può portare a una fioritura scarsa e a una bassa allegagione dei frutti.
Diverse prove condotte su melanzane in pieno campo hanno dimostrato che una concimazione troppo ricca di azoto può portare a una riduzione nella produzione dei frutti e alla loro scarsa qualità. È consigliabile evitare eccessi di azoto, specialmente durante il periodo che va dal trapianto all’allegagione dei primi frutti. È importante suddividere l’apporto di azoto nel corso del ciclo colturale e mantenere un equilibrio adeguato con i livelli di fosforo e potassio.
Fosforo
Il fosforo svolge un ruolo essenziale nella crescita delle radici, nella fioritura, nella fecondazione e nella maturazione delle melanzane. L’uso di fosforo è stato associato a un sistema radicale ben sviluppato e all’accelerazione della crescita.
Tuttavia, è importante notare che la melanzana richiede il fosforo anche se in piccole quantità, ma l’assorbimento di questo elemento può non essere molto efficiente, specialmente nei terreni calcarei. Pertanto, è fondamentale assicurare una disponibilità adeguata di fosforo attraverso l’uso di fertilizzanti contenenti fosforo in forma solubile e la distribuzione di questo nutriente tramite la fertirrigazione.
Potassio
Il potassio svolge un ruolo essenziale nella qualità dei frutti delle melanzane e nella loro resistenza ai patogeni.
Le carenze si manifestano attraverso il progressivo ingiallimento del fogliame, seguito da macchie decolorate che possono necrotizzare. La mancanza di potassio può inoltre favorire difetti di decolorazione sui frutti.
Un’eccessiva presenza di potassio può causare carenze di magnesio.
Nel caso della melanzana, è preferibile utilizzare fertilizzanti privi di cloro., come il solfato di potassio (K2SO4)
Calcio
Il calcio riveste un ruolo essenziale nella struttura delle pareti cellulari, contribuendo alla stabilità delle membrane cellulari nelle piante. Inoltre, ha un impatto diretto sul bilancio salino all’interno delle cellule vegetali, attivando il potassio per regolare l’apertura e la chiusura degli stomi, nonché per agevolare il movimento dell’acqua all’interno della pianta.
In serra, le piante richiedono una quantità significativa di calcio.
La carenza si manifesta attraverso clorosi internervale e necrosi dei margini fogliari, particolarmente evidenti agli apici vegetativi, che tendono a seccarsi.
Magnesio
Guide & Articoli
Q&A
Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!
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La melanzana ha asportazioni NPK in rapporto medio di 2,3-1-3, variabili in base alla cultivar e al ciclo. Si caratterizza per:
Delicato equilibrio tra elementi nutritivi: apporti NPK non coerenti con la fase fenologica in corso possono provocare squilibri vegeto produttivi e drastici cali di produzione.
Elevata sensibilità a carenze di magnesio: seppure asportato in quantità più ridotte rispetto al potassio, il magnesio rappresenta spesso un fattore limitante, specialmente in suoli molto sabbiosi o dopo ristagni idrici.
La gestione dell’azoto deve essere oculata: eccessi di azoto, soprattutto in fase di allevamento, provocano squilibri di vigoria, scarsa fioritura e cascola dei frutticini allegati. È fondamentale frazionare gli apporti durante il ciclo con la fertirrigazione, scegliere correttamente la forma azotata più idonea alla fase ed utilizzare un fertilizzante di fondo a cessione controllata.
Per conoscere le asportazioni medie (kg/t) specifiche, consultare il piano di concimazione.
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Le melanzane crescono con forza solo con temperature elevate e un’umidità costante del terreno, soffrendo il freddo e anche la siccità. In estate devono essere irrigate ogni giorno con modeste quantità bagnando le piante al piede senza interessare la parte aerea.
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È una coltura dalle elevate esigenze idriche e richiede un’attenta gestione di turni e volumi irrigui. Stress idrici nella fase di ingrossamento dei frutti possono provocare scarsa pezzatura, sapore piccante o amaro e frutti stopposi. Eccessi provocano invece squilibri vegeto-produttivi, ingiallimenti, decadimenti qualitativi e riduzione di shelf life.
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Le distanze di impianto per il trapianto: sulla fila 50-60 cm e tra le file (per il transito) 60-100 cm.
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Il periodo giusto per piantare melanzane è aprile – maggio. Il ciclo vitale della pianta avrà il suo termine con l’arrivo del freddo autunnale o invernale, a seconda della zona in cui ci si trova il raccolto cesserà tra settembre e inizio novembre.
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Osserva la dimensione e il colore: aspetta che le melanzane raggiungano la dimensione e il colore desiderati prima di raccoglierle. Solitamente, le melanzane mature hanno una lunghezza di 15-20 centimetri e una buccia lucida di colore brillante, che varia dal viola scuro al nero!
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I principali produttori di melanzane sono Cina (781,9 Mt), India (664 Mt), Egitto (48 Mt), Italia, Turchia e Giappone.
La melanzana arrivò in Italia nel XV secolo, quando gli Arabi la fecero arrivare dall’India attraverso Spagna e Sicilia. Quest’ultima è rimasta l’area in cui viene maggiormente coltivata.
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Prodotti consigliati
Per le raccomandazioni su quando utilizzare questi prodotti, consultate il piano di concimazione.