L’importanza del boro in agricoltura

Per ottimizzare la sostenibilità e la produttività delle piante, è cruciale considerare i molteplici fattori che ne influenzano la crescita, tra cui l'uso efficace dei micronutrienti come il boro.

Luglio 14, 2022
4 min

Gli agricoltori in tutto il mondo sono costantemente impegnati a migliorare la sostenibilità della propria azienda agricola, l’efficienza nell’uso dei concimi e a garantirsi livelli ottimali di produttività. Proprio per questo motivo, è importante considerare tutti i fattori che influenzano la crescita e il rendimento della pianta. 

 

L’importanza dei micronutrienti

Le strutture vegetali sono composte da una serie di elementi minerali, suddivisi in macroelementi, mesoelementi e microelementi. Tale classificazione non implica che alcuni siano meno importanti di altri, ma evidenzia le diverse quantità che le piante devono assorbire per poter attivare i processi metabolici necessari per il loro sviluppo.

I microelementi, anche noti come oligoelementi, sono elementi chimici essenziali che le piante richiedono in quantità molto piccole per crescere e svilupparsi in modo sano. Hanno un ruolo di grande importanza nella costituzione di enzimi e coenzimi degli organismi vegetali e svolgono un ruolo di catalizzatori per i processi vitali all’interno delle piante. Diventa quindi opportuno fornire un apporto adeguato in base alle esigenze della coltura, prevenendo o curando le carenze e prevenendo gli eccessi. Esistono circa 17 elementi considerati a tutti gli effetti microelementi; tra questi troviamo il boro (B). 

 

Come si comporta il Boro nel terreno?

Nel terreno, il boro si presenta come acido borico (H3BO3), forma in cui viene assorbito dall’apparato radicale. Ma la disponibilità e l’assorbimento sono influenzati da diversi fattori, tra cui i livelli di pH, di umidità, di calcio e azoto presenti nel terreno. Inoltre, l’eccesso di piogge o di irrigazione può portare al dilavamento.

Il boro viene rilasciato nel terreno tramite disgregazione della materia organica nel terreno. Nei terreni sabbiosi con bassi livelli di materia organica, la difficoltà di accesso a questo elemento è ancora più marcata.

 

Fattori che influenzano la disponibilità di boro

In generale, per qualsiasi tipo di micronutriente, è importante una previa analisi del terreno per avere un’idea più chiara sulla strategia da adottare. Per i terreni carenti di boro con un elevato contenuto di argilla o di materia organica, o per i terreni calcinati, è bene applicarne una dose maggiore. 

Anche il pH del terreno influisce sulla disponibilità di boro:

  • un pH compreso tra 5 e 7 (intervallo ideale per lo sviluppo della maggior parte delle piante) porta il boro a rimanere sotto forma di acido borico immediatamente disponibile per l’assorbimento;
  • un pH compreso tra 6 e 9 porta ad un assorbimento del boro da parte di ossidi di ferro e alluminio;
  • nei terreni calcarei (pH elevato), il boro può legarsi al carbonato, precipitare sotto forma di borato di calcio o essere assorbito nel carbonato di calcio, diventando indisponibile.

Nei terreni brasiliani, la materia organica è responsabile del rilascio della giusta quantità di boro per il corretto sviluppo della pianta. Le condizioni del terreno che favoriscono la decomposizione della materia organica sono le alte temperature, l’umidità del terreno, l’attività microbica e l’aerazione del terreno.

La disponibilità di acqua nel terreno può diventare un ulteriore fattore limitante per l’assorbimento del boro. In condizioni di siccità, l’umidità del terreno è inferiore, cosa che ostacola la disponibilità del boro. Al contrario, in caso di precipitazioni elevate, il rischio è la lisciviazione (soprattutto nelle superfici sabbiose dove il boro può essere dilavato e in caso di terreni non calcinati).

 

Come si comporta il boro all’interno della pianta?

Il boro porta molti vantaggi, tra cui:

  • a livello cellulare, garantisce la stabilità e la permeabilità della membrana plasmatica,
  • permette la divisione cellulare
  • è determinante per la fertilità del polline
  • è importante per il metabolismo degli acidi nucleici
  • è responsabile del movimento degli zuccheri all’interno della pianta e influenza assorbimento e traslocazione di Ca, K e P
  • regola l’auxina e la sintesi di composti fenolici
  • si occupa della fissazione dell’azoto
  • regola il metabolismo dei carboidrati, favorendone la traslocazione da certi siti e l’accumulo in altri;
  • favorisce l’allugamento dei capillizzi radicali e la crescita del tubo pollinico

Il boro è un elemento a scarsa mobilità. Le piante presentano sintomi di carenza di boro nei nuovi tessuti e nei meristemi apicali, causando una riduzione delle dimensioni della pianta, la deformazione delle foglie e persino la morte del germoglio terminale, con conseguente riduzione del rendimento.

 

Sintomi da tossicità da boro

Le piante sono sensibili all’eccesso di boro. Questo fenomeno è più comune nelle regioni aride, dove il materiale di partenza del terreno è di origine marina o dove i concimi granulari o fogliari hanno apportato eccessive quantità di boro. I sintomi della tossicità si presentano sotto forma di clorosi diffusa e causano macchie necrotiche sui bordi delle foglie più vecchie, dove la traspirazione è maggiore.

 

Il boro attenua la tossicità da alluminio

I terreni tropicali presentano limitazioni alla crescita e all’insediamento delle colture, dovute principalmente all’acidità del terreno. L’alluminio è uno dei principali fattori limitanti per la produttività. Oltre agli effetti fitotossici, l’alluminio limita la divisione cellulare e la capacità di allungamento dei capillizzi radicali, causando la crescita di un apparato radicale deformato e fragile.
Infine, l
‘alluminio interferisce con la capacità di sintesi del DNA, alterando la permeabilità della membrana plasmatica e creando cambiamenti nelle funzioni dei mitocondri, portanto ad una crescita stentata della pianta.

Il boro può mitigare questi effetti negativi grazie alla sua capacità di mantenere stabili le membrane e le pareti cellulari. Il boro aumenta la formazione di proteine e composti pectici vicino all’apparato radicale, aumentando la tolleranza della pianta a livelli tossici di alluminio.