La guida per crescere
il Mais

Il Mais è una pianta della famiglia delle graminacee che sfrutta la luce del sole in modo molto efficace e la resa per ettaro è la più alta tra tutte le colture cerealicole.

I nostri consigli per coltivare al meglio il mais

  • Il mais è stato introdotto in Europa poco dopo la scoperta dell'America. La sua diffusione in Europa si verificò rapidamente nel 1600, in particolare nelle regioni balcaniche sotto l'Impero Ottomano. Successivamente, arrivò anche in Italia e divenne noto come “granturco”.

  • Il mais è originario di regioni tropicali. È tipicamente una pianta macroterma (richiede temperature elevate) e brevidiurna (sensibile alla durata del giorno). Con l’evoluzione durante i secoli, si è adattata ad un’ampia gamma di temperature ed è meno influenzata dalla luce del giorno.

  • Il mais non germina con temperature inferiori a 10°C. Si consiglia la semina quando la temperatura del terreno ha raggiunto i 12°C stabili

  • . Abbassamenti che raggiungono gli 0°C portano alla morte prematura della pianta. La temperatura ottimale per l’accrescimento è di 22-24°C (26°C per la fioritura).

  • Temperature oltre i 32-33°C causano stress idrici, cattiva allegagione e gravi fallanze di cariossidi sulla spiga.

  • Il mais si adatta a moltissimi tipi di suolo (a patto che non si verifichino deficienze di microelementi).

  • L’importante, per ottenere risultati ottimali, è garantire un’ampia disponibilità di nutritivi assimilabili e una buona aerazione della rizosfera.

  • Il pH ottimale per il mais è compreso tra 6.0 e 7.2. Cresce in modo ottimale anche in terreni calcarei (pH < 8.5) presenti nelle zone meridionali dell’Europa.

  • Piogge frequenti e regolari sono ideali per il mais. In Italia, le regioni nord-orientali hanno una pluviometria favorevole (tale da rendere l’irrigazione non necessaria) ma, per il resto delle zone, il regime pluviometrico è di tipo mediterraneo (piogge estive scarse e irregolari o assenti). Questo rende necessari interventi esterni di fertirrigazione per evitare produzioni basse ed aleatorie.

Classificazione

Famiglia Poaceae o Graminaceae
Genere Zea
Specie Zea mays L.

 

Ogni varietà può avere esigenze leggermente diverse, quindi è consigliabile consultare le informazioni specifiche relative per garantire le condizioni di crescita ottimali. Un esame a 360 gradi del sito produttivo è la base di partenza.

È fondamentale eseguire una previa analisi chimico-fisica del terreno per determinare il corretto valore di nutrienti da apportare, ed un’analisi chimico-agraria dell’acqua di irrigazione.

 

Caratteristiche botaniche

La cariosside di mais è composta principalmente da embrione (12-14%), endosperma (75-80%), e involucri (8-10%). L’embrione è simile a quello del frumento ed è costituito dalla piumetta, radichetta, e scudetto. L’endosperma è suddiviso in uno strato aleuronico esterno e un parenchima amidaceo, con una parte cornea ricca di sostanze azotate e una parte farinosa composta principalmente di amido. Gli involucri comprendono pericarpo e perisperma.

Il colore, la forma e il peso dei semi di mais possono variare notevolmente. La cariosside può essere di diversi colori (bruno, violetto, rosso, giallo, bianco) e forme (rotondeggiante, schiacciata, appuntita).

 

Fabbisogno nutritivo

NP2O5K2OMgSO3Ca
Kg/haKg/haKg/haKg/haKg/haKg/ha
Apporto medio unitario in kg t -1
di granella secca + paglia
20-3311-1428-37547

Tabella 1.  Assorbimento dei nutrienti dal mais cresciuto per la granella [Grzebisz, 2007] 

 

Dinamica dell’assorbimento dei nutrienti del mais durante il suo ciclo di crescita

Fonte: modificata da Buchner and Sturm 1985 and UNIFA 2015; Scala BBCH secondo Hack 1993

Ruolo dei nutrienti

Parametri chiaveNP2O5K2OMgOCaOSO3
Resa++++++++
Numero di granelli
nella pannocchia
+++++++
Contenuto proteico+++++++++
Crescita vegetativa+++++++++

Azoto

L’azoto è l’elemento più cruciale per la coltivazione del mais, poiché ha un impatto significativo sulla produzione, sia in termini di resa che di contenuto proteico, anche se non altera la composizione degli aminoacidi.

La carenza di azoto si manifesta attraverso una riduzione della vitalità della pianta e foglie più piccole del normale, di colore verde-giallo. Prima della fioritura, le foglie cominciano a ingiallire e seccare a partire dal basso, in proporzione alla carenza.

Fosforo

Il fosforo presente nel terreno esiste in varie forme, sia organiche che inorganiche, ma solo una frazione minima è disponibile per le piante poiché il mais assorbe principalmente fosfati inorganici solubili. Il fosforo è un elemento essenziale per le piante e svolge un ruolo vitale nel trasferimento di energia. Nelle piante, si trova come parte di diverse molecole, tra cui fosfolipidi, lecitine e nucleoproteine.

Le carenze di fosforo possono manifestarsi nei primi stadi di sviluppo delle piante, spesso causando un arrossamento più o meno pronunciato delle foglie. Tuttavia, questa manifestazione può anche essere causata da basse temperature del suolo. In tali circostanze, è probabile che le radici delle piante non siano in grado di assorbire il fosforo.

Questo problema può essere mitigato notevolmente se parte della concimazione fosfatica viene applicata in prossimità della semina delle piante.

Potassio

Il potassio è noto per la sua elevata mobilità all’interno delle piante a vari livelli ed è estremamente importante per il trasporto dei fotosintetati. Nel terreno, si trova principalmente sotto forma di sali inorganici o è assorbito dai complessi argillo-umici (C.S.C.). I terreni sabbiosi e quelli poveri di argilla e materia organica spesso hanno carenze di potassio.

Durante la raccolta del mais, la maggior parte del potassio si trova nei residui colturali. Pertanto, quando questi residui vengono interrati, il potassio torna al suolo, a meno che il mais non venga raccolto come foraggio per l’insilamento. La pianta assorbe la maggior parte del potassio dalla fase di levata fino alla fioritura.

La carenza di potassio può causare una depressione dell’attività fotosintetica, un aumento della respirazione e un indebolimento generale della pianta. Inoltre, forti carenze possono portare a culmi meno resistenti al piegamento.

Calcio

Il calcio è un componente fondamentale delle pareti cellulari delle piante e svolge un ruolo cruciale nella regolazione dei sistemi enzimatici, nell’attività dei fitormoni e nell’assorbimento dei nutrienti. Nel mais, il calcio è essenziale per garantire una crescita normale della pianta e un fogliame sano.

Le carenze sono rare, ma quando si verificano, i sintomi iniziano solitamente sulle foglie più giovani. Queste foglie possono mostrare macchie di colore verde chiaro o biancastre. Inoltre, possono apparire lesioni longitudinali sulle foglie e queste foglie potrebbero piegarsi verso il basso a forma di uncino.

Magnesio

Il magnesio svolge un ruolo importante nello sviluppo precoce delle colture di mais. Questo elemento contribuisce all’anticipo della maturazione della pianta e migliora la resa produttiva complessiva.

La carenza si manifesta attraverso sintomi come la clorosi internervale, ossia la decolorazione gialla tra le nervature delle foglie più mature. Con il progredire della carenza, queste striature giallo-bianche possono evolvere verso una colorazione rossa o purpurea.

È importante notare che le carenze di manganese e ferro possono mostrare sintomi simili a quelli causati dalla mancanza di magnesio, ma tendono a comparire sulle foglie più giovani della pianta.

Zolfo

I sintomi da carenza di S compaiono sulle foglie giovani con un motivo a strisce gialle, senza necrosi. Vi è una prominente clorosi internervale: le nervature sono prominenti sulla lunghezza delle foglie. La pianta presenta inoltre un basso vigore vegetativo. Stadi avanzati di carenza provocano un arresto della crescita.

Boro

I sintomi da carenza di B fanno comparire macchie necrotiche gialle, bianche o trasparenti. Gli steli sono rachitici a causa di internodi accorciati. Le pannocchie si presentano piccole e rovinate, compromettendo la resa finale.

Rame

I sintomi da carenza di Cu compaiono prima sulle foglie giovani, che sviluppano una tinta verdebluastra e crescono arricciate. Le punte e i bordi delle foglie vecchie appassiscono, diventando bianco-grigie, e possono anche presentare una necrosi sui bordi. Lo stelo si presenta molle e gli internodi sono corti.

Ferro

I sintomi da carenza di Fe compaiono sulle foglie più giovani con un colore rosso e presentano la clorosi delle aree internervali di colore verde. Nei casi più gravi, le foglie possono diventare bianche. Questa carenza provoca una riduzione delle dimensioni di foglie e pannocchie.

Manganese

I sintomi da carenza di Mn compaiono prima sulle foglie giovani, che presentano una colorazione verde oliva e sviluppano strisce bianco-gialle nella parte centrale della foglia. Le strisce diventano necrotiche e spesso cadono a terra. I sintomi sono simili a quelli della carenza di Fe.

Zinco

I sintomi da carenza di Zn compaiono sotto forma di striscia clorotica verdegiallo pallido, vicino alla metà inferiore della foglia, o su ciascun lato della nervatura centrale, che avanza verso la necrosi marrone chiaro o grigia. Questo tipo di carenza avviene prevalentemente nelle fasi di crescita V2-V8.

 

Carenza di azoto.                        Carenza di fosforo.

Carenza di potassio.

Carenza di magnesio.                 Carenza di zinco.

Carenza di zolfo.                              

Q&A

Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!

  • Il mais è una pianta dotata di un altissimo potenziale di produttività specialmente quando le condizioni in cui avviene la crescita sono caratterizzate da condizioni di coltivazione ottimali.
    Le rese della coltura sono fortemente influenzate da tre fattori: acqua, densità colturale e concimazione. Questi sono fattori tra loro solidali.

    L’acqua non deve mancare specie nel periodo critico. Relativamente alla densità quando la stessa è insufficiente non si avranno buone rese anche se le spighe saranno più grandi rispetto a quelle che si ottengono con una densità più elevata.

    Concimazione

    Il livello delle concimazioni minerali dipende dalle asportazioni, dalle restituzioni organiche, dalla dotazione del terreno e dalla disponibilità in acqua.
    Il mais essendo una coltura che svolge il suo ciclo nel periodo primaverile-estivo si avvantaggia della concimazione organica, in quanto la mineralizzazione della sostanza organica procede di pari passo con le esigenze nutritive del mais (diversamente dal frumento). La letamazione è stata perciò la concimazione più classica del mais in passato.
    Al giorno d’oggi le aziende non zootecniche, che coltivano con successo il mais senza disporre di letame o liquami sono la norma; esse fanno affidamento solo a razionali concimazioni minerali e a eventuali concimi organici pellettati.

    La concimazione azotata viene effettuata tutta al momento della semina con concimi azotati non direttamente dilavabili (Azoto ammoniacale e/o urea).

    La fertilizzazione azotata in copertura sarebbe razionale farla con concimi a pronto effetto (nitrato ammonico o anche urea) poco prima della levata. Tuttavia è di esecuzione difficile in quanto va eseguita con accorgimenti particolari («sotto chioma») per evitare che i granuli di concime, cadendo entro l’imbuto formato dalle foglie del mais vi determinino ustioni. Inoltre è di esecuzione precaria poiché la rapidissima crescita in altezza del mais durante la levata potrebbe rendere impossibile l’entrata delle macchine spandiconcime nei campi.

    Irrigazione

    Il mais ha un coefficiente di evapotraspirazione basso: 250 kg di acqua per chilogrammo di sostanza secca prodotta.

    In molti ambienti maidicoli, anche se la piovosità totale nel corso del ciclo può apparire sufficiente, in realtà non è ben distribuita e ciò impone interventi irrigui senza i quali non sarebbero possibili rese elevate e, soprattutto, costanti negli anni.

    Una coltura che produce mediamente 12 ton/ha di granella ha una massa epigeica di circa 24 ton/ha di sostanza secca e pertanto ha necessità di una notevole quantità di acqua, stimabile di circa 6.000 m3 di acqua ed oltre, pari a 600 mm di pioggia.

    L’irrigazione assicura rese alte e stabili, anche in condizioni di terreni non ottimali. Quelli leggeri o sabbiosi, grazie all’irrigazione e alla fertirrigazione appropriata, possono fornire rese vicine e spesso uguali a quelle dei suoli più fertili.

    L’inizio dello stress idrico compare specialmente in prefioritura con manifestazioni di opacità delle foglie e loro arrotolamento o accartocciamento. Queste manifestazioni si possono notare prima nelle testate dei campi, intorno alle ore 13-14, e indicano che nel campo è ancora disponibile dell’acqua, ma che presto si andrà in carenza.

    L’irrigazione del mais è generalmente eseguita col sistema per aspersione (o a pioggia). Negli ultimi anni ha avuto un certo sviluppo e successo la microirrigazione a goccia.

  • I nutrienti da tenere in considerazione sono due: il Potassio e il Magnesio.

    Il Potassio è il nutriente che regola l’equilibrio idrico delle piante e che permette loro di affrontare periodi di stress legati alla mancanza d’acqua.

    Il Magnesio, invece, è il nutriente che permette alle foglie di resistere alle alte temperature delle calde giornate estive.

  • In questo caso, potrebbe essere necessario applicare una quantità supplementare di N e Mg nel terreno e sulle foglie per stimolare la produzione di biomassa. Dobbiamo tenere presente che l’asportazione di sostanze nutritive al momento della raccolta è molto più elevata rispetto al mais da granella, soprattutto per quanto riguarda il potassio. È quindi necessario pianificare il fabbisogno di concime extra per poter restituire i nutrienti durante la rotazione delle colture e per mantenere la fertilità del terreno.

  • Attenzione! La colorazione viola sembra una carenza di P, ma in realtà è una caratteristica varietale. La colorazione delle giovani piante, in alcune varietà, avviene in risposta alle basse temperature durante l’emergenza e l’attecchimento della pianta. In questo caso non vi è carenza di nutrienti, come dimostrerà la crescita nelle fasi successive

  • In caso di mais irrigato, la quantità di acqua è direttamente collegata all’evaporazione nell’atmosfera, che a sua volta è collegata all’umidità, alle temperature e al vento.

    Inoltre, le esigenze idriche delle colture sono maggiori all’aumentare della biomassa. Consigliamo di rivolgersi al nostro team di esperti per strutturare un piano ottimale di irrigazione.

    In ogni caso, l’apporto idrico deve avvenire gradualmente; in caso contrario, la coltura sarà sottoposta a stress.

    Consiglio dell’esperto: le immagini satellitari sono uno strumento molto utile per controllare l’uniformità dell’irrigazione e per identificare i punti problematici!

  • Il mais viene prodotto ogni anno in quantità enormi rispetto a qualsiasi altro cereale. A livello globale, troviamo gli Stati Uniti e la Cina come maggiori produttori di mais (rispettivamente, il 37% e il 21% del totale mondiale). Germania e Francia sono i principali produttori di mais da foraggio in Europa. L’Italia si piazza al 4° posto tra i principali produttori europei.

    Considerando il nostro territorio nazionale, troviamo solo 4 province – Cremona, Padova, Brescia e Mantova – in cui si concentra il 26% della produzione nazionale.

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