La guida per crescere
l'Arancio

Si è diffuso in molte altre parti del mondo, dal bacino del mediterraneo all’America e al Sudafrica. In Italia ha trovato una zona d’elezione nelle regioni meridionali, per il clima mite e per il tipo di terreno. La principale regione produttrice è la Sicilia.

I nostri consigli per crescere al meglio l'arancio (Citrus × sinensis)

  • Originario della Cina e del sud-est asiatico, questo frutto invernale sarebbe stato importato in Europa solo nel XV secolo da marinai portoghesi.

  • Viene coltivato per la produzione di frutti da destinare al consumo fresco per la maggior parte, alla trasformazione industriale o per scopi ornamentali.

  • Necessita di calore, sufficiente umidità, inverni miti e senza ampie escursioni termiche.

  • L'attività vegetativa avviene tra i 13 e i 30°C. Subiscono danni se le temperature sono inferiori a 0°C o superiori ai 35-37°C, specie in condizioni di bassa umidità e durante l’allegagione.

  • La presenza di venti forti e persistenti può provocare gravi danni (disseccamento delle foglie e dei giovani germogli, rotture meccaniche di rami, ferite da sfregamenti sugli stessi frutti).

  • Il momento migliore per l’impianto è la primavera (fine marzo- maggio) quando non vi è più rischio di gelate.

  • La lavorazione del terreno deve essere preceduta da una concimazione di fondo alcuni mesi prima. È importante predisporre di un buon impianto di drenaggio, soprattutto nei terreni pesanti.

  • L’arancio predilige terreno sciolto o di medio impasto, fertile, ben drenato (non sopportano i ristagni idrici) e profondo. Evitare quelli argillosi, calcarei e salsi.

  • Il pH deve essere compreso tra 6,5 e 7,5 e ben dotato di sostanza organica.

  • L’’irrigazione è necessaria, soprattutto in estate. Sono anche esigenti sulla qualità delle acque irrigue: un elevato contenuto di cloro, boro e sodio provocano gravi riduzioni di qualità e quantità di produzione.

  • La potatura non andrebbe mai eseguita in febbraio e marzo, quando si ha l’accumulo delle sostanze di riserva, o nei periodi in cui le temperature sono molto basse o molto alte.

Classificazione

Famiglia Rutaceae
Genere Citrus
Specie Citrus sinensis L.

 

Ogni varietà di Arancio può avere esigenze leggermente diverse, quindi è consigliabile consultare le informazioni specifiche relative alla varietà che intendi coltivare per garantire le migliori condizioni di crescita. Un esame a 360 gradi del sito produttivo è la base di partenza.

 

Le esigenze e i fabbisogni nutritivi

In generale, gli asporti di nutrienti dell’arancio dipendono anche dall’età dell’impianto. Negli impianti adulti in produzione, ai fini del calcolo della dose di fertilizzanti si possono considerare le sole asportazioni nette, mentre in impianti giovani, nel cui suolo probabilmente non si è ancora instaurato un adeguato ciclo di mineralizzazione delle foglie cadute e del legno di potatura, è meglio utilizzare le asportazioni totali.

Ruolo dei nutrienti

Azoto

L’azoto è un componente di enzimi, vitamine, clorofilla e di altri costituenti cellulari essenziali per la crescita e lo sviluppo delle colture. È uno dei nutrienti più importanti per ottenere rese elevate nella produzione di agrumi.

Le colture con adeguati livelli di Azoto presentano un frutto con una buccia più spessa e con un ridotto rischio di danni meccanici e una resistenza alle malattie maggiore. Troppo Azoto, tuttavia, può portare a una buccia troppo spessa, ad un ridotto contenuto di succo e dimensione dei frutti.

Di norma, l’azoto viene somministrato con i concimi in 3-5 applicazioni durante la stagione di crescita.

Fosforo

Il fosforo è parte importante del metabolismo della pianta, occupato nel trasferimento di energia e ha un ruolo importante nella fotosintesi.

L’arancio necessita di fosforo durante tutto il periodo di crescita, in particolare in primavera. Raramente si verificano carenze di fosforo; in caso succeda, può verificarsi una scarsa fioritura, con un conseguente calo della produzione (frutti più piccoli, minor contenuto di succo). Le foglie diventano color bronzo e sono più piccole del normale; foglie più vecchie assumono una colorazione scura e si necrotizzano ai margini e sulla punta.

Potassio

Il potassio è uno degli elementi chiave nella produzione di agrumi. Essendo un elemento mobile, si occupa della traslocazione di altri nutrienti, oltre ad influire su diverse caratteristiche qualitative interne ed esterne del frutto, come taglia, spessore della buccia o colore.

La carenza di potassio appare sotto forma di macchie gialle/color bronzo lungo il margine delle foglie, che si ingrandiscono fino a ricoprirne l’intera superficie. La rottura dei frutti è un altro sintomo di bassi livelli di potassio.

Va fatto notare che l’applicazione di potassio al suolo può essere inefficace su suoli argillosi o dove vi siano alti livelli di calcio e magnesio. Pertanto, è consigliata l’applicazione fogliare di fertilizzanti potassici.

Calcio

Il calcio è responsabile dei processi di divisione e distensione cellulare e del rafforzamento delle pareti cellulari, oltre ad attivare i sistemi enzimatici che regolano la crescita e la formazione dei semi. Durante le prime fasi della crescita e durante tutto il periodo di aumento delle dimensioni dei frutti, l’apporto di calcio (anche tramite concimi) è fondamentale per ottenere una resa elevata e una qualità ottimale.

In caso di carenza (livelli di Ca <1,6%), le foglie presentano sintomi di clorosi diffusa nelle aree internervali. Gli alberi perdono vigore e le foglie cadono quando Ca è inferiore al 3%.

Magnesio

Il magnesio è il Componente centrale della clorofilla, la molecola responsabile dell‘assorbimento della luce solare durante la fotosintesi ed è coinvolto nell‘attivazione di diversi sistemi enzimatici. Livelli ottimali di magnesio aumentano il contenuto di succo nei frutti.

 

Q&A

Ecco alcune domande frequenti che abbiamo ricevuto dagli agricoltori!

  • Per una corretta concimazione è sempre necessaria l’analisi del terreno, da integrare con l’analisi fogliare che permette di sapere quali sono i livelli nutrizionali raggiunti dalla pianta e diagnosticare così eventuali situazioni di carenza o di eccesso dei diversi elementi nutritivi. Per l’analisi fogliare il prelievo va fatto a fine estate-inizio autunno, prelevando foglie emesse cinque-sette mesi prima da rami non fruttiferi.

     

    Irrigazione

    L’ambiente mediterraneo è caratterizzato da una scarsa piovosità, oltretutto concentrata nel periodo autunno-vernino. Risulta quindi assolutamente necessario il ricorso all’irrigazione per rispondere ai fabbisogni irrigui nel periodo estivo.
    Gli agrumi, poi, risultano particolarmente esigenti nei confronti della qualità delle acque irrigue; infatti un elevato contenuto di cloro, boro e sodio ed altri elementi provocano una sintomatologia caratteristica a causa di un loro accumulo nel terreno e nelle foglie e nei casi gravi una riduzione della qualità e quantità di produzione. La tolleranza nei confronti dei vari sali risulta altamente variabile in relazione al portinnesto e alla specie.
    Per quanto riguarda i sistemi di irrigazione, oltre ai tradizionali metodi per scorrimento a conche e infiltrazione a solchi, risulta attualmente preferito quello per aspersione sotto chioma e la microirrigazione a goccia.

     

    Prestare attenzione alla gestione delle infestanti

    Per il controllo delle erbe infestanti, responsabili di esercitare una spiccata competizione idrica nel periodo primaverile-estivo, viene generalmente praticato il diserbo – più raramente la pacciamatura – generalmente stagionale, cioè attuato solo nel periodo primaverile-estivo dopo che con una lavorazione superficiale si è provveduto alla triturazione delle erbe accresciutesi nel corso delle due precedenti stagioni. In questo modo si ha, durante l’anno, la coesistenza dell’inerbimento e del diserbo, il che permette di non rinunciare ai vantaggi del primo (per es. accumulo di sostanza organica).

  • L’albero di arancio è una pianta delicata, che non ama temperature al di sotto di 4 o 5 gradi e ha bisogno di stare in un luogo soleggiato. Predilige quindi un clima mite e temperato, con inverni non troppo freddi ed estati calde, ma non troppo. Temperature infatti oltre i 38° potrebbero danneggiare la pianta.

  • In rapporto all’andamento stagionale, l’irrigazione sugli agrumeti è indispensabile da maggio a ottobre.

  • La concimazione degli agrumi va fatta tra la primavera e l’autunno. Si utilizzano concimi più ricchi in fosforo nella stagione più calda e concimi ricchi di calcio e ferro quattro mesi dopo la fioritura.

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