Semine primaverili: consigli per la concimazione

La semina primaverile è spesso una sfida, date le condizioni che possono influire negativamente sulla crescita della coltura. Per questo, ICL propone soluzioni efficaci per migliorare le performance agricole.

Marzo 4, 2024
2 min
Andrea Ghirotti | ICL Italia Agronomist & Business Developer

Condizioni climatiche avverse, stress fisiologici e terreni dotati di scarsa fertilità sono solo alcuni tra i fattori principali che possono ridurre il potenziale produttivo colturale. Inoltre, la scelta del metodo distributivo e del concime deve essere effettuata avendo ben chiaro l’obiettivo agronomico e valutando la coltura e il terreno.

Nelle colture a semina primaverile-estiva, tra cui girasole, mais, sorgo, soia e fagiolino, le principali perdite produttive possono essere causate da:

  • Siccità
  • Temperature elevate
  • Precipitazioni eccessive e terreni non in tempera
  • Vento e grandine
  • Squilibri nutritivi e carenze
  • Inefficienze legate a perdite di nutrienti per lisciviazione, volatilizzazione o immobilizzazione
  • Tossicità causata da concimi ad elevato indice salino e/o dalla localizzazione in semina di fertilizzanti minerali semplici

Non è realistico pensare di poter eliminare ogni problematica. Tuttavia, possiamo effettuare scelte mirate basate sulle conoscenze e le tecnologie attuali.

 

La fertilizzazione di precisione in fase di semina

Nelle semine di precisione è possibile agire sia sul seme sia sul concime. Le migliori performance vengono raggiunte quando, a un’adeguata densità di semina, viene aggiunta una corretta distribuzione di fertilizzante localizzato. Quest’ultima, se effettuata durante la semina:

  • Riduce la quantità di prodotto necessaria mantenendo inalterata l’efficienza;
  • Apporta i giusti nutrienti e li rende facilmente assimilabili dall’apparato radicale;
  • Minimizza la crescita delle erbe infestati, poiché l’interfila non viene fertilizzato;
  • Riduce le perdite per retrogradazione del fosforo e immobilizzazione del potassio, dato che intercorre un lasso di tempo inferiore tra la distribuzione e l’assorbimento colturale;
  • Minimizza le perdite dell’azoto per volatilizzazione grazie all’interramento diretto.

Di norma, viene scelta la localizzazione all’interno del solco di semina, a contatto con il seme, che può essere effettuata mediante l’impiego di formulati microgranulari o granulari.

Tale metodo è molto efficiente. Le prove sperimentali hanno dimostrato che è possibile ridurre fino al 40-50% le unità fertilizzanti apportate rispetto ad una distribuzione a pieno campo in pre-semina.

È necessario prestare la massima attenzione alla tipologia di concime impiegato per evitare effetti fitotossici in fase di germinazione.

 

La scelta del concime per le colture primaverili 

Scegliere non è mai semplice, soprattutto se si tratta del tipo di concime da localizzare alla semina. Oggi, sono disponibili diverse tecnologie per incrementarne l’efficienza.

I prodotti Agromaster sono caratterizzati dalla presenza di azoto avvolto da un rivestimento polimerico. Tali membrane, ricoprendo la frazione azotata, consentono l’ultra-localizzazione del prodotto anche nel solco di semina, senza rischi di fitotossicità sul seme o perdite di nutrienti, operazione molto pericolosa invece se effettuata con fertilizzanti minerali semplici contenenti azoto ureico o ammoniacale in forma libera, come nel caso di DAP (18-46).

Tuttavia, esistono altri elementi importantissimi nella nutrizione, motivo per cui diverse formulazioni di Agromaster sono arricchite con Polysulphate, un minerale naturale a bassissima impronta di carbonio che apporta calcio, magnesio, potassio e zolfo completamente solubili in acqua e a lento rilascio.

Vediamo questi elementi uno ad uno:

  • Calcio: favorisce l’allungamento del capillizio radicale, migliora la struttura del suolo e rende la pianta robusta;
  • Magnesio: svolge un ruolo essenziale nella fotosintesi;
  • Potassio: aiuta la produzione e trasporto degli zuccheri. Rende la pianta più resistente agli stress idrici e termici, regolando apertura e chiusura stomatica;
  • Zolfo: migliora la disponibilità dei nutrienti e favorisce la sintesi di aminoacidi e proteine.